Correva il giorno 22 novembre 2003: il drop di Wilkinson consegna la Rugby World Cup all’Inghilterra

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19 anni fa, in quel di Sydney, l’Inghilterra diventava la prima e finora unica Nazionale dell’emisfero nord a salire sul tetto del mondo grazie all’indimenticabile drop di Sir Jonny Wilkinson.

Il 2003 è l’anno della prima rassegna iridata ovale del primo millennio, con l’Australia ad ospitare l’evento per la prima volta; i Wallabies d’altro canto la Coppa del mondo l’hanno già vinta ben 2 volte e davanti al proprio pubblico fare il tris non è affatto utopia.

In semifinale gli Aussies sono in grado di superare gli All Blacks, i temibili All Blacks, che in occasione dell’eliminazione non vennero risparmiati dalle critiche per via della mancata convocazione di un certo Jonah Lomu e Christian Cullen.

La diretta avversaria dei padroni di casa tuttavia si chiama Inghilterra, priva di titoli mondiali ma colma di talenti specialmente in terza linea, costituita da Richard Hill, Neil Back e Lawrence Dallaglio. Il cognome di quest’ultimo allude giustamente ad un possibile legame con il Belpaese, ma non solo, nel 90′ Dallaglio si permise di rifiutare addirittura la chiamata dalla Nazionale irlandese prima di fare la storia con il XV della Rosa.

Ad ogni modo gli uomini di Woodward arrivano al cospetto dell’Australia freschi dell’ampio successo contro la Francia in un penultimo atto interamente europeo, nel quale i transalpini sono costretti ad arrendersi malgrado la volontà di essere la prima squadra del vecchio continente a salire sul tetto del mondo.

SETE DI VENDETTA

All’Olympic Stadium di Sydney, di fronte ad 82.957 spettatori, è tutto pronto per l’ultimo atto iridato, conteso come già sottolineato da Australia e Inghilterra.

Al contrario di quello che si possa pensare, non è affatto la prima volta che queste due squadre si scontrano in un atto finale: nel 91′ infatti i pacifici negarono la Coppa agli inglesi soltanto per 6 lunghezze, oltretutto nel tempio del rugby inglese – Twickenham – all’epoca capace di contenere “soltanto57.000 spettatori contro gli 82.000 di oggi dopo i lavori di ristrutturazione.

Il match viene inaugurato dalla splendida meta di Lote Tuqiri, capace di afferrare al volo una splendida parabola (up and under) di Larkaham, al quale risponde prontamente il britannico Jason Robinson, innescato da Wilkinson. Quest’ultimo, durante tutto il match, sarà protagonista di uno scambio di cortesie dalla piazzola assieme al diretto avversario Elton Flatey, che ad 1′ 20″ dalla fine dei tempi regolamentari sarà in grado di ristabilire la parità portando la sfida all’extra time.

Tuttavia agli sgoccioli del secondo tempo supplementare il sopracitato Wilkinson centra i pali con un drop addirittura calciato col piede destro, malgrado l’apertura fosse mancina, che gela il pubblico di casa e pone fine ad una partita letteralmente interminabile.

L’Inghilterra diverrà la prima e tutt’ora unica Nazionale del vecchio continente a vincere la Coppa del Mondo, impresa soltanto accarezzata molteplici volte dalla Francia e successivamente dallo stesso XV d’oltremanica, finalista persino nel 2007 (oltre che nel 1991 e nel 2019) contro il Sudafrica.

Per quel che riguarda Wilkinson, beh, semplicemente in quella rassegna fu il miglior marcatore con 113 punti segnati.

19 anni fa l’Inghilterra saliva sul tetto del mondo per la prima volta grazie all’indimenticabile drop di Sir Jonny Wilkinson.

Una replica a “Correva il giorno 22 novembre 2003: il drop di Wilkinson consegna la Rugby World Cup all’Inghilterra”

  1. Avatar sabrinasorci1969
    sabrinasorci1969

    Cronaca ben scritta, commenti apprezzabili.

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