SALTO IN LUNGO
Brilla nella notte parigina Mattia Furlani che, con una serie di salti pazzeschi, può recriminare di un solo salto nullo di 3 centimetri e mezzo che, limando quella distanza, sarebbe valso il metallo più pregiato al saltatore nostrano. Furlani parte con un salto eclatante di 8.34 con 1 metro di vento a sfavore, il secondo salto lo piazza a 8.25, altra grandissima misura, nel terzo salto un nullo che però non avrebbe influito sulla sua posizione. Iniziano i salti di finale e Mattia si trova in terza posizione dietro al giamaicano Pinnock (8.36) e al forte greco Tentoglou (8.48). Il quarto salto lascia l’amaro in bocca, come anticipato in precedenza infatti il diciannovenne l’italiano mette a segno una misura superiore rispetto al suo rivale greco, ma nullo di poco. Nel quinto salto ripete la sua prima misura, cioè 8.34 con un metro di vento a favore stavolta. Nel sesto ed ultimo salto la tensione mista alla gioia è tanta, dato che la medaglia è oramai certa grazie all’ordine di partenza dalla terza serie in su (dall’ottavo al primo), il salto è comunque lunghissimo, 8.27 con 12 centimetri lasciati di pedana che fanno un po’ recriminare per una medaglia che poteva essere più pregiata, ma una cosa è certa, Mattia il futuro è tuo.
400 METRI MASCHILI
Nelle semifinali dei 400 metri l’atleta nostrano Luca Sito non fa’ una brutta gara, per 300 metri tiene la testa dei migliori prima di crollare, chiudendo comunque in un ottimo 45”01, arrivando al quinto posto e dunque non trovando la finale. Ottima prestazione del britannico Hudson-Smith che passeggiando negli ultimi 100 metri conquista un 44”07. Grandissima prova anche di James che mette a segno un 43”78 nella batteria dell’italiano.
LANCIO DEL MARTELLO FEMMINILE
Delusione in questa finale per Sara Fantini che con “solo” 69.58 non riesce ad accedere alla finale delle migliori otto, chiudendo dopo tre lanci in dodicesima ed ultima posizione. La vittoria va alla canadese Rogers (76.97), l’argento all’americana Echikunwoke (75.48) e terzo per la cinese Zhao (74.27), quarta alla sua ultima olimpiade la primatista mondiale ed olimpica Wlodarczyk, la polacca arriva a soli quattro centimetri dal podio, chiudendo con 74.23.
400 METRI AD OSTACOLI FEMMINILI
Non trova la finale la nostra Ayomide Folorunso, che chiude con 54”92 in quinta posizione dopo un ottima gara sino ai 300 metri che la vedeva in terza posizione prima di crollare. Tempo stratosferico di 52”13 per l’americana McLaughlin-Levrone, in controllo l’altra favorita, l’olandese Femke Bol che chiude in prima posizione la terza ed ultima batteria con 52”57.
1500 METRI MASCHILI
Ha del clamoroso ciò che è successo in questa gara. Il norvegese Ingebrigtsen, maggior favorito per la medaglia più pregiata, fidandosi troppo dei suoi mezzi spinge quanto più possibile nei primi 800 metri, cercando di sfiancare tutti, sembra che tutto vada per il meglio sin quando non si presenta accanto al fortissimo norvegese l’americano Hocker, Ingebrigtsen lo chiude nella curva finale, venendo però poi scavalcato da tre atleti, in primis proprio dall’americano, che vincerà la medaglia d’oro in 3”27’65 (nuovo record olimpico) poi dal britannico Kerr (3”27’79) ed infine dall’americano Nuguse (3”27’80). Ingebrigtsen chiude in quarta posizione migliorando il suo precedente record olimpico di 3”28’28 di quattro centesimi, non vedendo però ciò ricompensato con una medaglia. Grandissima gara di Pietro Arese, per l’azzurro arriva l’ottava posizione ed il nuovo record nazionale con il tempo di 3”30’74.
200 METRI FEMMINILI
Nell’ultima gara di giornata vince l’americana Thomas in 21”83, davanti alla fortissima Alfred che chiude in 22”08, terza posizione per l’americana Brown in 22”20. Delusione per la britannica Tina Asher-Smith che per due centesimi non centra la terza posizione, chiudendo quarta.


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