Si è appena conclusa la prova olimpica in linea maschile, disputatasi tra le strade parigine, con partenza e arrivo all’ombra dell’iconica Tour Eiffel. A trionfare è Remco Evenepoel che regala così la medaglia d’oro al suo Belgio, davanti ai due francesi Madouas e Laporte. Il belga diventa il primo ciclista della storia capace di vincere l’oro sia a cronometro che in linea, in una singola edizione dei Giochi Olimpici.
IL RACCONTO DELLA CORSA
La gara inizia subito forte, perché diversi corridori, soprattutto quelli delle nazioni con scarsa tradizione ciclistica, provano a centrare la fuga di giornata. Alla fine riescono nell’attacco 5 corridori: Eric Manizabayo (Ruanda), Charles Kagimu (Uganda), Thanakhan Chayasombat (Thailandia), Achraf Ed Dogmy (Marocco) e Christopher Rougier-Lagane (Mauritius); mentre nel gruppo fa il ritmo la Danimarca. Qualche chilometro più tardi è Santiago Buitrago (Colombia) a svegliare un po’ il plotone principale. Grazie a un suo attacco, infatti, si forma un quartetto di contrattaccati nel quale è presente anche il nostro azzurro, Elia Viviani.

Quando mancano 90 chilometri al traguardo, si avvantaggiano Healy (Irlanda) e Lutsenko (Kazakistan); questa accelerazione riduce notevolmente il vantaggio dei fuggitivi, rimasti in due, a un minuto scarso. Ai -77 chilometri entra in azione il Belgio, che era rimasto ben nascosto nelle fasi iniziali. A provare un attacco è proprio Remco Evenepoel (Belgio) che allunga al chilometro 200, ma non riesce a creare un gap significativo.
A 60 chilometri dall’arrivo l’andatura si alza e ci sono attacchi multipli, dai quali nasce un gruppetto composto da: Woods (Canada), Politt (Germania), Wright (Gran Bretagna), Madouas (Francia), Kung (Svizzera) e Haller (Austria). Durante questa fase molto delicata, Pedersen ha un problema meccanico che lo costringe ad inseguire. Al primo passaggio sul Montmartre, attacca Van der Poel (Olanda), sulla cui ruota si riportano: Van Aert (Belgio), Alaphilippe (Francia), Jorgenson (USA) e Skujins (Lettonia). L’attacco però non ha alcun effetto, perché questi corridori vengono ripresi dopo soli 8 chilometri.

Ripreso il gruppetto ecco l’attacco di Remco Evenepoel, che con un’azione formidabile riesce, in pochi secondi, a distanziare gli altri big e a riprendere la testa della corsa. Il belga ha una gamba impressionante, tanto che con lui rimane solo Madouas, mentre il gruppo principale, nel quale è presente Van der Poel, ha un ritardo di 40”. A 15 chilometri dal traguardo, nel tratto di salita più duro, Evenepoel sferra l’attacco decisivo e si libera della compagnia di Madouas, involandosi in solitaria verso la Tour Eiffel e verso la medaglia d’oro. A 3.5 chilometri dal traguardo, proprio davanti alla piramide del Louvre, problema meccanico per il belga, che deve chiedere l’intervento dell’ammiraglia; fortunatamente il vantaggio è ampio e la situazione di corsa non cambia, nessuno riesce ad impensierirlo per l’oro.
Seconda medaglia d’oro in questi Giochi Olimpici per Remco Evenepoel, che dopo la vittoria a cronometro firma il bis nella gara in linea, entrando nell’Olimpo del ciclismo mondiale. Argento per Madouas e bronzo per Laporte.



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