Jannik Sinner è il 29° n. 1 al mondo nella storia del tennis!

Published by

on

Il ritiro di Novak Djokovic prima dei quarti di finale al Roland Garros contro Casper Ruud garantisce a Jannik Sinner l’aritmetica certezza di superare il serbo nella classifica ATP del 10/06 e diventare il 29° n.1 al mondo nella storia del tennis.

IL VIAGGIO DI SINNER

Nato a San Candido il 16 agosto 2001, figlio di Hanspeter e Singlide, il giovane Sinner si destreggia abilmente sia nel tennis sia nello sci laureandosi campione italiano all’età di 8 anni. Poco dopo, però, decide di concentrarsi esclusivamente sul tennis e si trasferisce a Bordighera, in Liguria, dove viene accolto da Riccardo Piatti, uno dei migliori allenatori al mondo. Da lì inizia il percorso di Jannik con la racchetta, che lo porta a diventare professionista nel 2018 scegliendo di trascurare la carriera nel circuito juniores. Già nel 2019 si fa conoscere ad alti livelli, vince tre titoli Challenger a Bergamo, Lexington e Sparkassen, diventa il più giovane vincitore delle Next Gen ATP Finals e debutta tra i primi 100 giocatori delle classifiche mondiali. Il 2020 rallenta la sua crescita per via della pandemia e della conseguente classifica congelata – senza la quale avrebbe chiuso l’annata in top 20 – ma ciò non gli impedisce di raggiungere i primi quarti di finale Slam al Roland Garros e vincere il 250 di Sofia. Nel 2021 riparte da n. 36 al mondo e conquista il derby italiano contro Travaglia in finale a Melbourne 1, trofeo che precede la prima finale 1000 a Miami e le vittorie a Washington, Anversa e (nuovamente) Sofia. Termina la stagione con la qualificazione alle Finals di Torino e la decima posizione nel ranking mondiale, ma, seppur l’annata seguente sembri rappresentare la definita rampa di lancio verso i piani alti della classifica, Sinner, nonostante la vittoria ad Umago, i quarti di finale all’Australian Open, a Wimbledon e allo US Open, subisce diversi infortuni che lo limitano nella continuità di rendimento e precipita n. 17 al mondo. Va però sottolineato che, nel mese di febbraio, l’altoatesino prende l’importante decisione di separarsi da Piatti ed unirsi a Simone Vagnozzi, guida tecnica di Marco Cecchinato nella storica cavalcata all’Open di Francia del 2018, ed ampliare il team con l’ingresso di Darren Cahill poco prima dell’inzio del torneo di Wimbledon. I frutti del loro lavoro si vedono nei primi mesi del 2023, quando Sinner torna a vincere un torneo dopo quasi 7 mesi e rientra in top 10. È però da agosto in avanti che il tennista italiano si innalza a dominatore del circuito, conquistando sette titoli di massima rilevanza: gli ATP 500 di Pechino, Vienna e Rotterdam, i Masters 1000 di Toronto e Miami, la Coppa Davis e l’Australian Open. 

Il trionfo a gennaio a Melbourne ha consacrato Jannik Sinner. L’azzurro ha sconfitto ai quarti di finale Andrey Rublev, all’epoca n. 5 al mondo, in semifinale Novak Djokovic, leader della classifica ATP, e in finale Daniil Medvedev, sei volte finalista Slam.

GLI ULTIMI MESI E IL DUELLO CON DJOKOVIC

Il cambio della guardia si è manifestato con una velocità quasi sorprendente. A fine 2023, infatti, la forbice tra Djokovic e Sinner era di 4755 punti a favore del serbo, ma la conquista della Coppa Davis e dell’Australian Open – arrivate in entrambi i casi sconfiggendo il 24 volte campione Slam – ha aperto le porte all’ascesa dell’azzurro, e, allo stesso tempo, avviato il declino di Nole. Jannik, n.4 al mondo ad inizio stagione, alle spalle anche di Medvedev ed Alcaraz, è riuscito già a gennaio, grazie alla vittoria a Melbourne, a rompere le certezze del serbo. Sin da Melbourne si respirava un nuovo ossigeno e si percepiva che diversi equilibri erano cambiati. Djokovic, in questo 2024, si è presentato al Roland Garros senza titoli vinti (come nel 2017 e nel 2018) e addirittura senza finali giocate (come solo nel 2017), ma, anzi, venendo sconfitto da avversari come Luca Nardi, Alejandro Tabilo e Tomas Machac. Sinner, al contrario, ha perso soltanto le semifinali di Indian Wells contro Alcaraz e di Montecarlo contro Tsitsipas e, oltre allo Slam australiano, ha aggiunto al suo palmares anche i già citati tornei di Rotterdam e di Miami.

Alla vigilia di Parigi Jannik era quindi riuscito a guadagnare a Djokovic 3040 punti nel 2024, riducendo così la distanza virtuale a 765 lunghezze. Questo divario ha costretto il tennista di Belgrado a dover raggiungere almeno le semifinali del torneo francese per poter sperare di mantenere la vetta della classifica. Sin dal primo turno, però, la situazione del serbo si è complicata ulteriormente, tant’è che vero che l’altoatesino, battendo lo statunitense Eubanks, ha ottenuto la possibilità di conquisare la posizione mondiale anche in caso di sconfitta di Nole in semifinale a Parigi. Da quel momento è iniziato un avvincente testa a testa, che ha visto Sinner – ancora in corsa nel torneo – ai quarti di finale, mente Djokovic si è liberato di Herbert, Carballes Baena, Musetti e Cerundolo prima di dare forfait per via di una lesione al menisco del ginocchio destro.

A sinistra Jannik Sinner, a destra Novak Djokovic dopo la semifinale giocata all’Australian Open.

IL CLUB DEI NUMERI 1

Jannik Sinner diventa il 29° n.1 al mondo dal 1973, anno di introduzione del ranking computerizzato, e soprattutto il 7° dal 2 febbraio 2004, quando, a causa della presenza dei Big 3, molti giocatori non hanno potuto raggiungere i traguardi più ambiti del circuito. Il nativo di San Candido, dunque, entra a far parte di una cerchia di assoluto prestigio, in cui figurano i nomi dei più grandi campioni del passato. Di seguito viene riportato l’elenco completo, con accanto il numero delle settimane trascorse da n.1 al mondo:

1. Novak Djokovic, 428 settimane
2. Roger Federer, 310 settimane
3. Pete Sampras, 286 settimane
4. Ivan Lendl, 270 settimane
5. Jimmy Connors, 268 settimane
6. Rafael Nadal, 209 settimane
7. John McEnroe, 170 settimane
8. Bjorn Borg, 109 settimane
9. Andre Agassi, 101 settimane
10. Lleyton Hewitt, 80 settimane
11. Stefan Edberg, 72 settimane
12. Jim Courier, 58 settimane
13. Gustavo Kuerten, 43 settimane
14. Andy Murray, 41 settimane
15. Illie Nastase, 40 settimane
16. Carlos Alcaraz, 36 settimane
17. Mats Wilander, 20 settimane 
18. Daniil Medvedev, 16 settimane
19. Andy Roddick, 13 settimane
20. Boris Becker, 12 settimane
21. Marat Safin, 9 settimane
22. John Newcombe, 8 settimane
23. Juan Carlos Ferrero, 8 settimane
24. Thomas Muster, 6 settimane
      Marcelo Rios, 6 settimane
      Yevgeny Kafelnikov, 6 settimane
27. Jannik Sinner, 5 settimane                                         
28. Carlos Moyà, 2 settimane
29. Patrick Rafter, 1 settimana

*Jannik Sinner è sicuro di rimanere n.1 ATP almeno fino a domenica 14/07/2024.

Novak Djokovic, otto volte n.1 al mondo a fine stagione, durante la cerimonia di premiazione tenutasi durante le scorse Nitto ATP Finals di Torino.

Lascia un commento