Dalla sconfitta con il West Ham a quella con l’Olympiacos. I problemi del percorso della Fiorentina.

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LA PRIMA SCONFITTA

7 giugno 2023, una data impressa nel cuore di ogni tifoso della Fiorentina. I viola tornano in finale di una competizione europea dopo 33 anni. Nonostante la sconfitta in finale di coppa Italia subita contro l’Inter, l’ambiente è ottimista per il match, ma, nonostante una buona partita, l’errore nell’ultima parte di gara di Igor, che si perde Bowen su un passaggio filtrante, condanna i viola ad una sconfitta. La classifica in campionato dei toscani, autori di un pessimo girone d’andata, non permetterebbe un ulteriore approdo in Europa, ma la penalizzazione di 10 punti data alla Juve, dà ai viola la possibilità di rigiocare la Conference, con l’obbiettivo di riscattare la sconfitta subita a Praga.

MERCATO ESTIVO

Il mercato estivo della Fiorentina sembra essere quello del possibile salto di qualità: Terzic, Igor, Saponara, Venuti,  Amrabat (che già nel mercato invernale aveva chiesto la cessione), Jovic e Cabral salutano la squadra, ma sulla carta vengono sostituiti da giocatori di caratura superiore. Per la porta i toscani puntano sulla scommessa Christensen, Parisi, che all’Empoli si era dimostrato uno dei migliori terzini sinistri in A viene preso battendo la concorrenza della Juve, a centrocampo arrivano Arthur, pronto a riscattarsi dopo le deludenti stagioni alla Juve e al Liverpool, e Maxime Lopez, reduce da una buona stagione al Sassuolo, ma è in attacco che arrivano due ottimi nomi: Nzola, bomber dello Spezia già allenato da Italiano nella squadra ligure e al Trapani, e Beltran, che diventa l’acquisto più oneroso della storia della viola, e viene comprato superando la concorrenza della Roma, attratta dai 16 gol in 32 partite fatti dall’ argentino.

IL GIRONE D’ANDATA

Il percorso in Conference riparte contro l’Austria Vienna, e arriva subito un tonfo con la sconfitta per 1-0, mentre al ritorno la doppietta di Nico Gonzalez regala ai viola la possibilità di continuare il proprio cammino. In campionato, nonostante qualche intoppo con squadre tecnicamente inferiori come Lecce, Frosinone ed Empoli, la Fiorentina chiude l’anno solare 2023 al terzo posto in classifica. Non mancano però le criticità: Nzola non assomiglia neanche vagamente al giocatore dello Spezia, tanto da segnare un solo gol nel girone d’andata, Beltran sembra non essere fisicamente pronto a fare la prima punta in Europa e la rottura dei legamenti di Dodo lascia il solo Kayode come terzino. Ma il problema più grande è la mancanza di qualità sulle fasce, a parte un ottimo Nico, il quale però subisce un infortunio che lo tiene lontano dai campi per due mesi e un buon Kouame, che andrà in coppa d’Africa, Sottil e Ikone deludono con le loro prestazioni. Tra i fattori positivi invece da sottolineare le buone partite di Quarta e Ranieri in difesa, la qualità di Arthur a centrocampo, l’estro di Bonaventura sulla trequarti e i gol di Gonzalez.

IL MERCATO INVERNALE E IL GIRONE DI RITORNO.

Nonostante tutto la piazza è ottimista: nel mercato invernale basteranno pochi colpi ben piazzati per proseguire l’ottima stagione. Il primo acquisto è il colpo Faraoni, che arriva per rimpinguare il ruolo di terzino destro. Sulla fascia destra i nomi sono tanti: Vargas, Carboni, Ramazani, Boga e Sanchez. Nel frattempo il mese di gennaio diventa un incubo per i Viola che conquistano un solo punto in campionato, ma almeno superano i quarti di coppa Italia. L’arrivo di Belotti, ormai fuori dalle rotazioni della Roma, permette ad Italiano di fare giocare Beltran sulla trequarti, ma il tanto agognato esterno non arriva, con l’assalto a Gudmundsson che non va a buon fine. Il girone di ritorno è un disastro per i toscani, che arrivano addirittura ottavi, con la testa ormai quasi totalmente alle coppe.  Il 17 marzo 2024 cambia tutto: Joe Barone, direttore generale della Fiorentina subisce un infarto a poche ore dal match con l’Atalanta e nonostante gli sforzi dei medici muore il 19 marzo: per questo tragico evento, la Conference non sarà più solo un obbiettivo, ma una promessa a Barone e ad Astori. In Europa contro Maccabi e Plzen arrivano due passaggi del turno sofferti, mentre in coppa Italia la vittoria per 1-0 contro l’Atalanta, condita da un’ottima prestazione fa sognare i tifosi, ma al ritorno l’Atalanta segna il gol del 3-1 al 90° e vola in finale. Contro il Brugge all’andata dopo tante occasioni sbagliate il ritorno in squadra di Nzola, che segna al 90′, regala la vittoria alla Fiorentina, mentre al ritorno il rigore di Beltran manda la Fiorentina ad Atene, dove sfiderà l’Olympiacos, che ha eliminato lo spauracchio Aston Villa. Si arriva così alla finale del 29 maggio.

LA FINALE

La partita della Fiorentina è pessima: Italiano, forse per paura, abbandona totalmente il suo credo calcistico, giocando con quasi tutta la squadra dietro la linea della palla e non andando quasi mai a pressare i greci, mentre i cambi fanno il resto: dalla panchina entrano Barak, Ikone, Nzola e Duncan, e solo quest’ultimo prova a dare una scossa. Beltran, uno dei migliori giocatori della stagione, invece entra solo al 105°, tra l’altro giocando fuori ruolo. In estate inizierà l’ennesimo anno zero della Fiorentina con l’addio di Italiano e diversi membri della rosa che lasceranno, tra giocatori in scadenza e giocatori che hanno deluso. Ai tifosi non resta che sperare che il nuovo allenatore, che con ogni probabilità sarà Palladino, riesca a svoltare la situazione.

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