Con la vittoria per 1-2 sul campo della Salernitana, l’Hellas Verona ha conquistato con una giornata d’anticipo l’aritmetica salvezza e la permanenza nel campionato di Serie A.
LA PRIMA PARTE DI STAGIONE
Il campionato gialloblù inizia nel migliore dei modi: 2 vittorie nel corso delle prime due partite e 7 punti nelle prime 4 giornate.
È un avvio di stagione però illusorio per gli scaligeri che tra la seconda e la terza vittoria del campionato attenderanno addirittura 3 mesi. Dopo il 2-1 sulla Roma datato 26 agosto infatti, i gialloblù torneranno a vincere solo il 23 dicembre per 2-0 sul Cagliari.
È però il mese di gennaio quello più difficile per la squadra di Baroni, non tanto per quel che succede in campo, dove l’Hellas raccoglie infatti 4 punti in altrettante partite, quanto per quel che succede a livello di mercato.
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LA RIVOLUZIONE DI GENNAIO
Il Verona, dopo aver concluso il girone d’andata con soli 14 punti viene completamente smantellato dal mercato di gennaio. A salutare il Verona a metà stagione sono più di 10 giocatori: a partire da capitan Faraoni per arrivare a Ngonge, passando per Doig e Djuric, senza dimenticare Terraciano, Günter e Hien oltre ai meno risonanti Hongla, Braaf, Mboula, Saponara, Amione e Hrustic.
Un numero tale di giocatori da poter comporre, quasi, un undici titolare. Sono la metà, a livello numerico, invece gli innesti portati dalla società.
Cinque giocatori giovani, acerbi e tutt’altro che conosciuti sul quale il club veneto ha voluto puntare per arrivare alla salvezza. Cinque scommesse: Noslin, Tavsan, Belahyane, Dani Silva e Vinagre.
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Tanti, forse troppi, cambiamenti, per una squadra che lotta per salvarsi. Soprattutto tante pedine, fino a quel momento, considerate fondamentali per lo scacchiere gialloblù andate perse.
LA SECONDA PARTE DI STAGIONE
Un po’ a sorpresa però, il Verona riesce nonostante tutto a trovare una discreta continuità di risultati e tante buone prestazioni.
Degni di nota, sicuramente, i pareggi con Juventus e Atalanta, il secondo arrivato in rimonta dopo essere stato sotto di due gol. Forse meno d’impatto, ma sicuramente di maggiore importanza sono state invece le vittorie con le avversarie dirette: i nove punti collezionati con Sassuolo, Lecce e Udinese si sono rivelati poi fondamentali al raggiungimento dell’obiettivo per il squadra di Baroni che, nel girone di ritorno, ha collezionato, ad oggi, ben 23 punti: i quali nella classifica dedicata solo alla seconda parte di stagione proietterebbero i gialloblù al decimo posto in classifica, dietro al Napoli e davanti la Juventus.
Con questa seconda parte di stagione di alto livello nonostante i disagi interni, l’Hellas Verona è riuscito ad arrivare ad un’insperata, e meritata, salvezza con un turno d’anticipo.
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L’ARTEFICE
Durante questa travagliata stagione un uomo non si è mai scomposto e non ha mai smesso di credere nelle potenzialità della squadra: Marco Baroni.
L’allenatore fiorentino è stato in grado di fare di necessità virtù accogliendo i nuovi innesti portati da Sogliano e integrandoli al gruppo prima ed al gioco della squadra poi.
Se il Verona sarà in Serie A anche l’anno prossimo, tanti meriti vanno a Baroni, non solo per i risultati che ha portato e per il gioco messo in campo dalla sua squadra, ma soprattutto per la pacatezza e la lucidità con le quali è riuscito a gestire il trambusto societario del mese di gennaio.
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Hellas Verona, è tutto vero, sei ancora in Serie A!
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