IL VATE DELLO SPORT

C’è clima di festa a San Siro per Inter-Lazio, partita che precede la festa nerazzurra per il 20esimo scudetto. In campo però i biancocelesti hanno bisogno di una vittoria per tenersi un po’ di speranza per una qualificazione in Champions League (in caso di vittoria dell’Europa League da parte dell’Atalanta).

Inizia bene la Lazio quando, al 4′, passa in vantaggio con Castellanos ma dopo l’On Field Review la rete viene annullata e dieci minuti sempre l’argentino sfiora la rete: pronto l’intervento di Sommer. Sale in cattedra la squadra di Simone Inzaghi, soprattutto Dimarco che, al 27′ e al 28′ ha due belle occasioni: prima una grande conclusione da fuori area ben parata da Provedel che, qualche secondo dopo, sfodera una grande parata, togliendo il pallone dall’incrocio. Ciò è il preludio alla rete laziale: Rovella conquista il pallone e serve Kamada che fa partire col sinistro una botta su cui forse Sommer poteva fare di più. L’ultima occasione della prima frazione la ha Zaccagni ma il tiro va sull’esterno della rete.

Cinque minuti e Chalanoglu insidia Provedel con un gran destro dal limite che esce fuori di poco e, al 58′, Barella sfiora il gol di testa ma è pronta la parata del portiere laziale. Sul calcio d’angolo seguente Lautaro prende palo con un colpo di testa all’angolino. È un botta e risposta e Vecino sfiora il palo dopo una grande ripartenza. La Lazio non rischia e l’Inter non incide ma arriva lo “sliding door” determinante per il risultato finale: su una ripartenza Castellanos si fa rimontare da Pavard in due contro uno (c’era anche Guendouzi), l’Inter riparte e conquistano il calcio di punizione su cui, al minuto 86, pareggia Dumfries e fissa il risultato finale.