Il Real Madrid è campione di Spagna.

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Con la netta vittoria per 3-0 contro il Cadice e la debacle del Barcellona contro il Girona, il Real diventa per la 36° volta campione di Spagna.

MERCATO ESTIVO

Non è stato un calciomercato facile per i Blancos, che hanno visto partire la loro stella Benzema e per tutta l’estate hanno seguito il sogno Mbappè, salvo alla fine doversi accontentare dell’ incognita Joselu, preso dal retrocesso Espanyol. Anche la porta è stato un problema importante per il Real, con Courtois  che si è rotto il crociato poco prima della fine del calciomercato, facendo virare le merengues su Kepa. Se anche il giovane Arda Guler non è riuscito a dare il suo contributo per via di un infortunio, ad aiutare la squadra di Ancelotti è stato il ritorno alla casa base di Brahim Diaz, che ha saputo trovare il suo spazio e segnare gol importanti (come quello all’andata degli ottavi contro il Lipsia). Ma il vero colpo da 90 del mercato è stato sicuramente l’arrivo di Bellingham, che anche grazie al suo nuovo ruolo da falso 9, è riuscito a superare le già  altissime aspettative, segnando 22 gol.

LA CAVALCATA

Dopo aver ottenuto un bottino perfetto nelle prime 4 giornate, i Blancos hanno subito la prima sconfitta per mano dell’Atletico. Da lì è incominciato un campionato quasi perfetto: la vittoria netta con il Girona e la vittoria nel Clasico con la doppietta di Bellingham, il cammino perfetto in Champions, con l’inaspettata eliminazione del City, e infine la cercata vittoria del campionato.

I PROTAGONISTI

I due campioni di questa squadra sono stati sicuramente Jude Bellingham, che ora si candida seriamente al pallone d’oro, e Vinicius Jr, decisivo in Champions ancora prima che in campionato. È stata anche la stagione di Rodrygo, sempre più un giocatore totale in attacco. Le chiavi del centrocampo le ha prese Toni Kross, giocatore dall’intelligenza calcistica sopraffina, coadiuvato dalla corsa e la grinta di Valverde, che nonostante non abbia statistiche roboanti è uno dei giocatori che ha giocato più minuti. Bene anche Camavinga, che pur di giocare ha accettato tutti i ruoli in cui Ancelotti lo ha inserito. Ma questa è stata soprattutto la stagione di Andrey Lunin, che ha rubato lo spazio a Kepa e si è fatto trovare prontissimo, diventando eroe nella notte di Manchester, e, più in generale, giocando un ottima stagione. Non servono invece aggettivi per descrivere Carlo Ancelotti, che mette nel palmares l’ennesimo trofeo, in attesa, chissà, di vincere un’ altra Champions League.

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