Nella giornata di oggi è andata in scena la terza “classica monumento” della stagione, “La Parigi – Roubaix”, nota anche come “L’inferno del Nord”. Mathieu Van Der Poel alza le braccia al cielo nel velodromo di Roubaix, dopo 59 km di attacco solitario. Sempre più nella storia il nipote e figlio d’arte, che completa il bis Fiandre – Roubaix nello stesso anno, emulando le gesta di: Suter, Gijssels, Rebry, Impanis, De Bruyne, Van Looy, De Vlaeminck, Van Petegem, Boonen e Cancellara. Secondo Philipsen, completa la doppietta Alpecin, terzo Pedersen.

LE FASI INIZIALI
Al via l’andatura è sostenuta e la velocità non scende mai sotto i 50km/h, ciò impedisce il formarsi della “fuga”, nonostante i numerosi tentativi. La situazione si sblocca grazie ad un’azione di Asgreen, che va in avanscoperta con altri sei ciclisti: Hagenes, Tiller, Haller, Slock, Syritsa e Malecki. Mentre il gruppo tirato dalla Alpecin tenta il ricongiungimento, una caduta costringe al ritiro, tra gli altri, Milan e Viviani. Il ritmo rimane altissimo, ma la situazione di corsa non cambia; da segnalare solo il raggiungimento della fuga da parte di Rajovic e De Bondt. Al chilometro 96 si aprono “le porte dell’Inferno” con il primo settore di pavé, il Troisvilles-Inchy.
La corsa si accende nel Saint-Phyton, e il gruppo esplode definitivamente con la tirata dell’Alpecin che ha affrontato a 60km/h i tratti Saint-Phyton e Viesly a Briastre. La fuga viene ripresa dal plotone, che ormai è composto da meno di 50 corridori; assenti Bettiol, Laporte e Mozzato. In vista della Foresta di Arenberg si defila la Alpecin, lasciando la situazione in mano alla Lidl-Trek; davanti restano in 20. Il primo a varcare il celebre tratto di pavé è Pedersen, e con lui vanno via in 3: Van der Poel, Philipsen e Van Dijke. Il gruppetto viene raggiunto a seguito delle forature di Pedersen e Philipsen, e quindi al comando tornano a essere una ventina. Escono dal gruppo Vermeersch, Politt e Kung, che vengono ripresi dopo il tratto Tilloy – Sars-et-Rosières.

L’ASSOLO DI VAN DER POEL
A 59 km dal traguardo Mathieu Van Der Poel rompe gli indugi e attacca nel settore di Orchies, solo Pedersen prova a contenere l’attacco, ma ormai il campione del mondo ha guadagnato una cinquantina di metri. L’azione è clamorosa, una rasoiata di una potenza incredibile che ormai è prassi per il campionissimo olandese. Dopo il Mons-en-Pévèle il vantaggio di Van der Poel è di 1’30”. Adesso 45 km di “passerella” tra le strade francesi, mentre dietro pensano già al secondo posto.
Ai -16 dal traguardo arriva il Carrefour de l’Arbre e il vantaggio di Van der Poel è vicino ai 3 minuti, non c’è davvero storia e non ci sono più aggettivi per descrivere la sua grandezza.
Dopo 5 ore 25 minuti e 41 secondi l’imperatore può alzare le braccia al cielo nel velodromo, secondo successo consecutivo alla Roubaix e sesta classica monumento in bacheca. Ora testa alla Liegi-Bastogne-Liegi, dove è atteso il duello con Pogacar.



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