La crisi del Bayern Monaco: la caduta dei giganti

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La Bundesliga è quel campionato meraviglioso che giochi nelle schedine quando punti alla tranquillità. Una bella giocata sul Bayern Monaco e su quella gara puoi dormire sogni tranquilli. Una volta era così, ora non c’è più la certezza. Da qualche anno il sistema organizzato e maniacale dei bavaresi è andato in corto circuito. Qualcosa si è rotto nel mondo del Bayern Monaco, che per la prima volta in tanti anni sta dimostrando di essere inferiore ad un’altra squadra.

L’avvicendamento Nagelsmann-Tüchel non ha dato niente al Bayern

Verso la fine della scorsa stagione la separazione con Nagelsmann è stata dettata da divergenze tra allenatore e società. Spazio dunque a Tüchel, che raccoglieva una squadra seconda in classifica e con un quarto di finale di Champions League da giocare. L’ex Chelsea e PSG ha vinto lo scudetto al fotofinish contro il Borussia Dortmund, ironia della sorte proprio la squadra che lo ha lanciato nel mondo del calcio. Però già l’anno scorso si vedevano segnali di cedimento da parte della squadra bavarese, ampliatisi e diventati evidenti in questa stagione. Tüchel al Bayern Monaco non ha dato un’impronta di gioco, non ha modernizzato l’impianto di gioco. Non ha migliorato la squadra, non ha fatto esplodere un giocatore. Di base non ha dato niente alla squadra. Come se non bastasse ci sono anche i problemi interni. Il caso De Ligt è diventato di dominio pubblico, ma anche le parole di Muller nel post gara fanno intendere che ci possa essere altro dietro al rendimento del Bayern

Tanti soldi, tante delusioni

C’è un altro aspetto che delinea in maniera crudele la crisi dei bavaresi: le sessioni di mercato. Nella scorsa annata il Bayern Monaco aveva optato per una campagna acquisti corposa con De Ligt, Gravenberch, Manè e il giovanissimo Mathys Tel. Di contro aveva perso Robert Lewandoski in direzione Barcellona. Nell’ultima sessione ha speso molto con gli innesti di elementi come Harry Kane e Kim Min-jae. Eppure spendere tanti soldi non equivale ad avere in rosa giocatori forti. Ed è così che diversi elementi non hanno rispettato le attese. De Ligt, dopo un promettente avvio, mugugna. Mané ha concluso la sua esperienza dopo una sola stagione e deludendo. Gravenberch ha salutato in direzione Liverpool. Queste spese del Bayern Monaco non si sono mai viste. O meglio, erano eventi fortuiti. I bavaresi hanno sempre delineato un mercato di “occasioni a zero”, vedasi Lewandoski. Pochi acquisti monetari, ma mirati e l’aggregazione di qualche elemento del vivaio. Un cambio repentino fa storcere il naso. Sembra quasi che il Bayern Monaco si sia voluto evolvere in una sorta di Real Madrid 2.0, in netto contrasto con la propria storia.

Tüchel appeso ad un filo

Il futuro di Tüchel è appeso ad un filo. la società sembra essere stata chiara, bisogna trovare la vittoria nelle prossime due sfide. Ci si aspetta dunque una svolta immediata, ma va trovata soprattutto una continuità di rendimento. L’ex tecnico del Chelsea ha detto di non essere preoccupato per il suo futuro, ma è chiaro che la posizione sia traballante e che ci siano già i nomi dei possibili sostituti. Va anche detto che Tüchel si è inimicato buona parte della squadra, in primis una figura come Kimmick. Basteranno i risultati per restare sulla panchina del Bayern? I bavaresi potrebbero ritrovarsi senza trofei dopo anni di dominio.

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