Juventus, l’Inter e il derby che infiamma la penisola

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I giorni precedenti al derby d’Italia sono un misto di sentimenti contrastanti. La paura di non farcela, la gioia della vittoria o l’immancabile polemica del post partita pronta a trascinarsi stancamente. Eppure non si può negare il fascino di una partita come questa, la più giocata nella storia della Serie A.

Le statistiche del big match

Quando si parla di Juventus e Inter bisogna fare giustamente un recap statistico. La prima sfida tra le compagini risale al 1909, ben 114 anni fa. Vinse la Juventus per 2-0, con i nerazzurri che poi vinsero due settimane dopo. Da lì è iniziata una rivalità che diventerà effettivamente il “Derby d’Italia” nel 1967, quando Giovanni Brera coniò per la prima volta il termine. Sono 249 gli incontri ufficiali tra i torinesi e i milanesi.

I bianconeri hanno vinto 112 volte, i nerazzurri si sono imposti 76 volte. Il segno X è apparso sul tabellino finale 61 volte. L’Inter ha espugnato Torino venti volte, l’ultima volta risale alla stagione 21/22 in un clima infuocato e il mattatore della sfida fu Çalhanoğlu. La Juventus invece si è imposta a Milano 33 volte, l’ultima volta nella scorsa stagione. La rete di Kostic valse lo 0-1 definitivo in una partita che si giocò su ritmi altissimi e con un San Siro bollente.

Come arriva la Juventus

Stagione fino a qui positiva per i bianconeri. Risultati alla mano, i bianconeri sono secondi a soli due punti dall’Inter. A livello di gioco la squadra però non ha mai convinto. La Juventus dall’atteggiamento sbarazzino delle prime giornate ha lasciato spazio ad una squadra difensivista. Sicuramente la difesa è salita di tono con questo nuovo atteggiamento: Bremer è diventato imprescindibile e Gatti si sta dimostrando un ottimo difensore. Senza dimenticare Rugani.

L’attacco però piange e pagarne il dazio sono Chiesa e Vlahovic. L’inizio sprint della loro stagione è un lontano ricordo, con entrambi i giocatori che giocano lontano dalla porta, costretti ad un lavoro di ripiego che ne limita notevolmente le potenzialità. Tra le prime quattro squadre della Serie A la Juventus è quella che ha segnato di meno (19). Dopo la sconfitta di Reggio Emilia contro il Sassuolo Massimiliano Allegri sembra aver fatto retromarcia, riportando la Juventus a quell’atteggiamento passivo che negli ultimi due anni ha suscitato polemiche e insoddisfazione.

Come arriva l’Inter

La capolista della Serie A è quella che ha convinto sotto tutti i punti di vista. Possiamo definire la squadra di Inzaghi come la più equilibrata del nostro campionato. La difesa è la migliore della Serie A con appena sei reti subite e l’attacco è il più prolifico con ben 29 gol segnati. I nerazzurri dunque sono una squadra blindata dal punto di vista difensivo, ma assolutamente prolifica in attacco.

Simone Inzaghi si sta confermando come un tecnico capace. Su alcun difetti c’è ancora da lavorare, come i cambi a volte troppo tardivi. In generale però la squadra gioca bene, trascinata da un Lautaro Martinez strepitoso e dalla forza bruta, ma elegante di Thuram. L’attaccante è stato il miglior acquisto della sessione estiva dell’Inter, a conti fatti più utile tatticamente dell’ex Romelu Lukaku.

Cosa ci potrebbe dire questa partita

Sono tanti i significati di questa sfida, ma sarà solo al triplice fischio finale che si potranno iniziare a tirare le prime somme. Sicuramente è evidente come il discorso scudetto sarà una questione tra Juventus e Inter e non è da escludere che il tutto si possa risolvere nella fase conclusiva della stagione.

In caso di vittoria bianconera sarà evidente come la Juventus sia tornata sui suoi standard, pronta a lottare con le unghie e con i denti per il titolo che manca dalla stagione 19/20. Il solo impegno stagionale del campionato sarà l’arma in più per la truppa di Massimiliano Allegri. Se invece fosse l’Inter a spuntarla manderebbe un messaggio ancora più pesante. La vittoria contro gli eterni rivali darebbe ulteriore spinta ai ragazzi di Inzaghi, ora in un momento di forma psicofisico ottimale, tale da poter anche condurre tranquillamente la vetta della stagione nonostante gli impegni su più fronti. Ma tutto questo si saprà solo al triplice fischio finale.

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