La Germania ci aspetta, facciamo ordine

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Un po’ di tipica sofferenza all’italiana, ma alla fine il biglietto per Germania 2024 l’abbiamo staccato. Ora bisogna fare un attimo il punto della situazione. Prima di tutto si è vista la mano del nuovo C.T Luciano Spalletti. In pochi mesi di lavoro ha già dato un’impronta alla squadra, decisamente più viva rispetto a quella di Roberto Mancini. Ora però arriva la parte difficile: costruire una squadra che possa superare l’ostico girone che ci capiterà. L’Italia, molto probabilmente, sarà in quarta fascia.

La fase offensiva va sistemata

Il primo punto su cui bisognerà lavorare sarà la fase offensiva. L’Italia crea molto di più rispetto all’ultimo periodo, questo è innegabile. Gli esterni sono ben coinvolti nell’azione e l’attaccante di riferimento cercato frequentemente. Bene anche i centrocampisti di inserimento. Detto questo, contro l’Ucraina, l’Italia avrebbe dovuto condurre sullo 0-2 già dopo i primi trenta minuti di gioco. Le occasioni di Chiesa e Frattesi gridano ancora vendetta. Per il resto la catena di sinistra tra Dimarco e Chiesa funziona bene, questa è già una certezza in vista dell’Europeo. Serve più cattiveria sotto porta, questo sarà il punto focale su cui dovrà lavorare il CT.

Dialogo sulla rosa a disposizione

Fatta questa precisazione sulla fase offensiva è giusto dedicare due parole alla rosa in generale. In porta siamo sicuri che il titolare sarà ancora Gigio Donnarumma. Il portiere del PSG resta valido, con una carriera molto lunga davanti e ampi margini di miglioramento. C’è da dire però che se le migliori qualità si vedono tra i pali, i difetti con i piedi e sulle palle alte restano ancora evidenti. Per come gioca Spalletti sono aspetti che vanno necessariamente migliorati. Le alternative però non mancano: dietro c’è un discreto portiere che si sta confermando in Premier League e che si chiama Guglielmo Vicario.

In difesa c’è una buona abbondanza nel reparto centrale: Gatti, Scalvini, Bastoni e Acerbi, Buongiorno forniscono al CT un importante ventaglio di alternative. Forse non si può dire lo stesso per le fasce, specie quella destra. A sinistra ci sono Dimarco e Udogie, ma a destra c’è il solo Di Lorenzo. L’alternativa più valida è Matteo Darmian.

A centrocampo bisognerà far fronte all’assenza di Tonali, squalificato per la vicenda scommesse. Una bella gatta da pelare per Spalletti. Fortunatamente Frattesi e Barella sono una garanzia e nel nostro campionato alternative valide ci sono, ad esempio Colpani. Va però fatto un passo oltre Jorginho. Va bene aggregarlo nella spedizione per la grande esperienza, ma serve più dinamicità in fase di regia. Non sarebbe da escludere a questo punto una candidatura di Samuele Ricci del Torino oppure riproporre Manuel Locatelli della Juventus in cabina di regia.

L’attacco resterà un’incognita abbastanza grossa. Sugli esterni c’è una discreta varietà: Chiesa sarà titolare sicuramente, ma tra Berardi, Zaniolo, Zaccagni e Politano c’è una buona scelta. Bisognerà capire chi sarà l’attaccante di riferimento. Scamacca resta il candidato più forte. Raspadori non ha fatto male, ma contro difese fisiche va in difficoltà. Moise Kean ha il gradimento di Luciano Spalletti, ma non ha ancora segnato con la Juventus in questa stagione.

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