Formula 1 – Alla scoperta dell’autodromo Hermanos Rodríguez!

Published by

on

Si vola nelle Americhe per il 19esimo appuntamento di Formula 1, quart’ultimo della stagione 23/24: si corre in Città del Messico.
Andiamo a scoprire com’è strutturato il circuito, la sua storia, chi vi ha trionfato ed i record.

UN PO’ DI STORIA

L’autodromo Hermanos Rodríguez ha ospitato i gran premi di Città del Messico a partire dal 1963.
Il nome del circuito è intitolato ai due fratelli Rodriguez, Pedro e Ricardo, quest’ultimo morto il 1° novembre 1962 in una prova del circuito. Fino al 1972 infatti il nome della pista era “Magdalena Mixucha”.
Dal 1992 la pista venne abbandonata dalla Formula 1, utilizzata quindi per le serie nordamericane, su tutte A1GP.
È tornata ad ospitare i gran premi dal 2015, grazie alle mani dell’architetto Tilke, con l’abolizione della curva “Peratlada”.
La configurazione attuale prevede 4304 metri, a differenza dei 5000 utilizzata fino al 1985 e dei 4421 fino al 2014.

LE CARATTERISTICHE DELLA PISTA

È sicuramente tra i circuiti più impegnativi di tutta la stagione, condizionata dall’altitudine della pista, di oltre 2000 metri. Le squadre ed i piloti sono obbligati ad utilizzare il massimo carico aerodinamico, raggiungendo quindi picchi di quote molto elevate.

ALCUNI RECORD

Il record di velocità ottenuto sulla pista messicana risale al 2016, quando Valtteri Bottas, in sella alla Williams, toccò i 372,5 Km/h, stabilendo il record assoluto della Formula 1.
Il record di vittorie appartiene a Max Verstappen, a quota 4, seguito da Jim Clark a 3. Hamilton, Prost e Mansell seguono a 2.

Con lui, anche la Redbull può infrangere un record: al momento condivide il record di vittorie(4) con la Lotus, un’altra vittoria la porterebbe a 5 superando quest’ultima.

Lascia un commento