Nel secondo quarto di finale la Nuova Zelanda disputa la partita perfetta e stende a sorpresa la numero 1 del ranking mondiale.

I pluricampioni del mondo in carica mettono a tacere le critiche per l’ennesima volta e in veste di “sottovalutati” approdano al penultimo atto contro tutti i pronostici. Una battaglia logorante, nella quale l’Irlanda – sempre sotto nel punteggio – ci ha provato fino all’83’ senza tuttavia riuscire a completare la rimonta. Fra i tanti temi da affrontare, tra cui la maledizione della semifinale iridata mai raggiunta dai verdi, è tuttavia doveroso ricordare che questa è stata inconsapevolmente l’ultima sfida della carriera di Johnny Sexton, autore della sua solita prestazione chiave malgrado il piazzato sbagliato a metà ripresa.
LA CRONACA
Match inaugurato da una mischia sui 22 neozelandesi vinta proprio da quest’ultimi, capaci di allentare la pressione andando a giocare nella metà campo opposta. Sempre nel corso della stessa azione gli oceanici strutturano un logorante multifase che i verdi contrastano in un primo momento con disciplina, fino a commettere l’infrazione che consente a Mo’unga di mettere a segno i primi 3 punti del match: 0-3 all’8′.
La Nazionale del Trifoglio pecca di presunzione, al contrario del XV avversario, deciso nel piazzare da qualsiasi posizione. Conferma tale tesi il piazzato da 50 metri di distanza messo a segno da Jordie Barrett a seguito del tenuto a terra compiuto da Savea. 0-6 al 14′.
Crisi verde: sofferenza nei raggruppamenti e varie imprecisioni in touches, con gli All Blacks che non perdonano e sulle ali dell’entusiasmo arrivano a marcare grazie ad un’azione intrapresa da un fantasioso pallonetto di Beauden Barrett. La voragine creata dall’estremo consente poi a Ioane e Fainga’anuku di proseguire l’offensiva, con quest’ultimo in grado di portare a termine il lavoro. 0-13 al 21′.
Gli uomini di Farrell trovano finalmente i primi punti della partita grazie ad una dubbia ostruzione compiuta durante la ricezione dell’ovale successiva al drop iniziale: 3-13 al 22′.
Il pessimo inizio sembra in parte esser stato messo alle spalle da Sexton e compagni, finalmente in grado di mettere in mostra il gioco offensivo alla quale eravamo abituati. Fluidità, continuità e confidenza col pallone sono i 3 fattori sufficienti a mettere i pluricampioni del mondo alle strette, successivamente puniti dalla marcatura di Aki.
I problemi nella rimessa laterale continuano a penalizzare l’Irlanda, che perde l’ennesimo possesso a causa dell’ennesima incomprensione sulla linea dei 10 metri neozelandese.
Errore tutt’altro che ininfluente visto l’immediato 50:22 compiuto da Mo’unga e la successiva avanzata conclusa con l’esecuzione di Savea alla bandierina.
A 2′ dall’intervallo la Nazionale del Trifoglio tenta di accorciare le distanze partendo da lontano. Hansen svolta l’azione con una magia dopo aver raccolto da terra un pallone sporcato, ma nel tentativo di scarico per Gibson-Park l’ovale subisce una maliziosa deviazione compiuta da Aaron Smith, giustamente ammonito. Sexton decide di andare per il bersaglio grosso persino in quest’occasione, con il mediano di mischia suddetto che in uscita dalla seconda rimessa laterale disputata sfrutta le disattenzioni difensive e vola in meta.
Irlanda 17-18 Nuova Zelanda al termine dei primi 40′.
Inizio ripresa molto equilibrato nel quale tuttavia sono nuovamente gli uomini di Foster a marcare per primi. Dopo un multifase irlandese nei 22 avversari, l’ovale passa dalla parte dei pluricampioni del mondo, con Mo’unga che prende in contropiede la Green Army e dopo 50 metri di corsa manda Will Jordan fino in fondo. 17-25 al 53′.
Proprio quando il match sembra essere sfuggito di mano, visto anche il piazzato inaspettatamente sbagliato da Sexton, il Trifoglio resuscita grazie ad una preziosissima meta tecnica che riporta quest’ultimi in superiorità numerica per via dell’ammonizione di Taylor. 24-25 al 64′.
Al 69′ Jordie Barrett si fa perdonare e mette a segno un piazzato forse decisivo per la vittoria dopo il grave errore compiuto in precedenza: 24-28.
L’Irlanda ci prova fino allo sfinimento, risale il campo arrivando a 10 metri dalla linea di meta avversaria, ma la stanchezza non consente di completare la rimonta ed un tenuto a terra neozelandese pone fine ai giochi.
Risultato finale: Irlanda 24-28 Nuova Zelanda
I TABELLINI
Irlanda: 15 Hugo Keenan, 14 Mack Hansen, 13 Garry Ringrose, 12 Bundee Aki, 11 James Lowe, 10 Johnny Sexton (C), 9 Jamison Gibson-Park, 8 Caelan Doris, 7 Josh van der Flier, 6 Peter O’Mahony, 5 Iain Henderson, 4 Tadhg Beirne, 3 Tadhg Furlong, 2 Dan Sheehan, 1 Andrew Porter
A disposizione: 16 Ronan Kelleher, 17 Dave Kilcoyne, 18 Finlay Bealham, 19 Joe McCarthy, 20 Jack Conan, 21 Conor Murray, 22 Jack Crowley, 23 Jimmy O’Brien
Mete: Aki (27′), Gibson-Park (39′), meta tecnica (64′)
Trasformazioni: Sexton (29′, 40′)
Calci di punizione: Sexton (22′)
Cartellini:
Nuova Zelanda: 15 Beauden Barrett, 14 Will Jordan, 13 Rieko Ioane, 12 Jordie Barrett, 11 Leicester Fainga’anuku, 10 Richie Mo’unga, 9 Aaron Smith, 8 Ardie Savea, 7 Sam Cane (C), 6 Shannon Frizell, 5 Scott Barrett, 4 Brodie Retallick, 3 Tyrel Lomax, 2 Codie Taylor, 1 Ethan de Groot
A disposizione: 16 Dane Coles, 17 Tamaiti Williams, 18 Fletcher Nowell, 19 Sam Whitelock, 20 Dalton Papali’i, 21 Finlay Christie, 22 Damian McKenzie, 23 Anton Lienert-Brown
Mete: Fainga’anuku (19′), Savea (33′), Jordan (53′)
Trasformazioni: Mo’unga (21′), Barrett
Calci di punizione: Mo’unga (8′), Barrett (14′, 69′)
Cartellini: Smith (37′), Taylor (64′)

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