NBA – DAMIAN LILLARD AI MILWUAKEE BUCKS

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Finalmente, dopo una telenovela lunga tutta l’estate, Damian Lillard ha lasciato Portland e l’Ovest per tentare un avventura dall’altra parte degli USA, a Milwuakee.

LA RICHIESTA DI TRADE

Per la prima volta in 11 anni di militanza NBA, nel giugno scorso Damian Lillard ha strizzato l’occhio ad altre squadre, esponendosi come mai fatto prima.

Il malcontento a Portland, dopo un’altra stagione deludente, era arrivato a livelli insostenibili, tanto da portare Dame a chiedere pubblicamente la trade, indicando anche una destinazione preferita: i Miami Heat.

LA TRADE

Dopo mille voci, rimbalzate per tutta l’estate, che lo volevano a Miami, negli ultimi giorni si vociferava di un forte pressing dei Toronto Raptors, coi Boston Celtics alla finestra.

Ma alle 20:16 ora italiana, Adrian Wojnarowski, il Re degli insider, twitta la notizia bomba.

Niente Toronto, niente Boston e niente Miami. Lillard va a casa di Giannis, a Milwuakee, in cambio di Jrue Holiday, la prima scelta non protetta del 2029 e gli swap del 2028 e 2030.

I botti però, non sono finiti. Contestualmente anche Jusuf Nurkic, Nassir Little e Keon Johnson lasciano Portland, per accasarsi ai Phoenix Suns in cambio di DeAndre Ayton che fa il percorso inverso insieme al rookie Toumani Camara, scelto dai Suns con la 52esima scelta dell’ultimo draft.

Milwuakee, oltre a Holiday e le scelte, spedisce Grayson Allen a Phoenix.

  • Bucks: Damian Lillard
  • Blazers: Jrue Holiday, Deandre Ayton, Toumani Camara, 2029 first-round Bucks pick and Bucks pick swap
  • Suns: Jusuf Nurkic, Nassir Little, Keon Johnson, Grayson Allen

La permanenza di Jrue Holiday a Portland, sembra però essere soltanto temporanea. La dirigenza dei Trail Blazers parrebbe all’opera per cercare una contender che si prenda Jrue Holiday in cambio di materiale futuribile.

COSA CAMBIA?

Lato Portland: tutto. Via Lillard e Nurkic, spazio a Scoot Henderson. Si riparte con Ayton, forse Holiday, Jerami Grant e tanti bei giovani, ma soprattutto senza contratti pesantissimi. E se Holiday dovesse rimanere, a febbraio ci sarà la fila per lui.

Lato Phoenix: ci si libera di una zavorra, trasformandola in diversi giocatori utili ad allungare le rotazioni già dilatate in estate. Grayson Allen è una bella presa che aggiunge un po’ di tiro, che male non fa.

Lato Milwuakee: Si saluta uno dei migliori difensori sugli esterni per accogliere un giocatore fatto su misura per Giannis. Le triple da distanza siderale di Lillard apriranno gli spazi giusti per tagli, ally oop, penetrazioni e pick and roll. Difesa da ricostruire, ma in attacco i due promettono faville. Occhio, perché Khris Middleton c’è ancora.

Lato Miami e Toronto: Si poteva e si doveva fare di più. Un’estate di voci e poi il nulla. Mi sorge un dubbio: hanno tirato troppo la corda o non l’hanno nemmeno toccata? Entrambe le squadre potevano offrire pacchetti migliori di Milwuakee, muovendo più scelte e più giocatori. Pat Riley e Masai Ujiri sono sul banco degli imputati: gli asset erano pronti da mesi, ma ha prevalso l’immobilismo. E mentre Miami è comunque reduce da una finale NBA, Toronto viene da una stagione mediocre ed ha un futuro incerto.

Aggiungere a roster Damian Lillard poteva portare i Raptors ad una situazione simile al 2018, quando firmarono Kawhi Leonard che un anno dopo li condusse al titolo.

Adesso non ci resta che aspettare l’inizio della stagione, ma non vi nego che non vedo l’ora di vedere Lillard e Giannis nella stessa squadra.

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