LE ORIGINI
La storia della cosiddetta Manor Grand Prix in Formula Uno ebbe inizio nel lontano 2009 quando la FIA annunciò che ai team presenti in griglia già a partire dalle stagioni precedenti, se ne sarebbero aggiunti altri tre: la Campos Grand Prix, il Team US F1 e per l’appunto la Manor Grand Prix. La squadra, nata dalla collaborazione tra la Manor Motorsport e la Wirth Research, nel 2010 debuttò con il nome di Virgin Racing poiché il gruppo di Richard Branson né acquistò l’80% delle azioni.
I PRIMI PASSI IN F1
La prima stagione nella massima categoria per la Virgin vide al volante della sua VR01 Timo Glock e Lucas di Grassi. I frequenti problemi di affidabilità della vettura legati soprattutto alla sfera idraulica portarono però come migliori risultati solo il raggiungimento del Q2 e della quattordicesima piazza. La svolta arrivò al gran premio d’Australia quando il team dovette modificare la propria vettura poiché il serbatoio non riusciva a contenere il carburante necessario per effettuare tutta la gara, la FIA approvò le modifiche e la Virgin iniziò a giocarsi con la Lotus il titolo di migliore tra i nuovi team, dovendo alla fine della stagione, arrendersi all’ultima posizione nella classifica costruttori. Nel 2011 Timo Glock viene affiancato da Jérôme d’Ambrosio ma nulla cambia: la Virgin chiude nuovamente la stagione occupando l’ultima posizione della classifica costruttori, ottenendo come miglior risultato la quattordicesima piazza al Gp d’Australia.
CERCANDO DI RISALIRE
Chiuso il capitolo 2011, la Virgin si prepara a debuttare nella stagione successiva sotto il nome di Marussia Virgin Racing in seguito all’acquisto delle azioni della casa automobilistica da parte della Marussia Motors. I piloti schierati in griglia sono Timo Glock e Charles Pic e se la stagione non sembrò iniziare nel migliore dei modi, non avendo potuto effettuare i test invernali per non aver superato il crash test della FIA, grazie al dodicesimo posto ottenuto al Gp di Singapore da Glock, la Marussia riuscì a piazzarsi davanti al team HRT nella classifica costruttori.Nella stagione 2013 il team scelse di sostituire entrambi i piloti: Max Chilton prese il posto di Charles Pic, ingaggiato dalla Caterham, mentre Jules Bianchi prese il posto di Timo Glock, che divenne pilota BMW in DTM. Da subito la Marussia Virgin Racing mostrò, grazie alla presenza del KERS sulle proprie vetture, di essere più veloce della Caterham, che però riuscì a riprendere il gap a partire dal Gran Premio del Bahrain, nonostante ciò la Marussia riuscì al termine della stagione a conquistare la decima posizione per l’ottenimento da parte di Bianchi del tredicesimo posto nel Gp della Malesia.Nel 2014 arrivò la svolta: la Cosworth si ritirava dalla Formula Uno e la Ferrari avrebbe fornito i propri motori alla Marussia. I piloti rimasero gli stessi e i risultati anche, fino al momento in cui si giunse al Gp di Montecarlo quando Jules Bianchi giunse al traguardo in nona piazza, riuscendo a conquistare i primi punti della Marussia in F1.
Tutto sembrava procedere bene: nuovi motori, primi punti, fino a quando si giunse al Gp di Suzuka durante il quale, su pista bagnata, Jules Bianchi perse la vettura e fini per impattare sotto la gru che stava rimuovendo la macchina di Sutil. Il giovane pilota della Marussia venne portato in gravi condizioni all’ospedale. Jules morirà, in seguito a quanto riportato nell’incidente, il 17 Luglio 2015. Per quanto riguarda la Marussia quest’ultima non riuscì neanche a terminare la stagione per problemi economici, dovendo quindi rinunciare a gareggiare negli ultimi Gp dell’anno. Il 7 Novembre 2014 la Marussia annunciò, infatti, il ritiro dal campionato, pochi giorni prima del Gp del Brasile. La scuderia venne quindi messa all’asta e venne redatto un accordo con i creditori affinché la Manor Marussia, ribattezzata così, potesse prendere parte alla Formula Uno anche nel 2015. I piloti selezionati furono Will Stevens e Roberto Merhi, sostituito nel corso dell’anno da Alexander Rossi. Per i molti problemi del team e i frequenti ritiri la sesta stagione in F1 rimase perlopiù anonima, riuscendo a conquistare soltanto due dodicesimi posti, uno per Merhi al Gp di Silverstone e uno per Rossi a Austin. Nel corso del 2015 si ufficializzò un accordo tra Manor e Mercedes per la fornitura dei motori e del carburante targato Petronas.
UN NUOVO INIZIO
Nel 2016 la stagione si aprì con la sostituzione di entrambi i piloti e con l’ingaggio di Wehrlein e di Haryanto, un cambiamento che sembrava promettere bene soprattutto con il raggiungimento da parte di Wehrlein del Q2 e della decima posizione al traguardo durante il Gp d’Austria. L’anno in F1 prosegui perlopiù bene, la Manor aveva buone possibilità di conquistare la decima piazza nella classifica generale, ma al penultimo Gp, quello del Brasile, la Sauber conquistò due punti e face crollare la Manor direttamente in ultima posizione.
NEL 2017 L’ADDIO
L’avventura della Manor in F1 terminò nel gennaio del 2017 quando, per problemi di liquidità, fu costretta ad abbandonare le corse dopo che nel dicembre del 2016 non si era trasformata in realtà la possibilità di cedere a Ron Dennis il team.


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