Tennis: tutto quello che c’è da sapere sugli US Open

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Dal 28 agosto al 10 settembre andrà in scena l’ultimo Slam stagionale sul cemento di Flushing Meadows, a New York.

IL TABELLONE

Pic by: ANSA

Giovedì è stato sorteggiato il tabellone, con ben 12 italiani (7 uomini e 5 donne) al via. Jannik Sinner, testa di serie numero 6, affronterà al primo turno il tedesco Yannick Hanfmann, prima di un potenziale derby contro Sonego. L’altoatesino, inserito nella parte alta assieme a Medvedev e Alcaraz, potrebbe incrociare proprio l’iberico ai quarti come avvenuto nella precedente edizione. Matteo Berrettini esordirà contro il francese Humbert, mentre l’omonimo Arnaldi se la vedrà con Jason Kubler, con Lorenzo Musetti ad attendere il francese Droguet. Per Marco Cecchinato toccherà Roman Safiullin.
Accede al main draw persino Stefano Travaglia, tuttavia impegnato contro un Tommy Paul in splendida forma.
Riflettori puntati su Novak Djokovic, a caccia della decima finale sul cemento newyorkese e, sulla carta, favorito nelle eventuali sfide contro Auger Aliassime (ottavi) e Tsisipas (quarti).

Al femminile speranze riposte su Elisabetta Cocciaretto, unica testa di serie (29), e Jasmine Paolini, reduce dal quarto di finale raggiunto a Cincinnati. Le connazionali al primo turno dovranno superare rispettivamente Juvan e Ostapenko. Sorteggio tutt’altro che benevolo per Camila Giorgi, costretta ad affrontare Jessica Pegula.
Presenti all’appuntamento a stelle e striscie anche Bronzetti e Trevisan.

Il primo turno degli italiani

M. Arnaldi vs J. Kubler
[6] J. Sinner vs Y. Hanfmann
M. Berrettini vs [29] U. Humbert
L. Sonego vs Nicolas Moreno de Alboran
[18] L. Musetti vs T. Droguet
S. Travaglia vs T. Paul [14]

Lucia Bronzetti vs [12] B. Krejcikova
Camila Giorgi vs [3] J. Pegula
M. Trevisan vs Y. Putintseva
J. Paolini vs [20] J. Ostapenko
[29] E. Cocciaretto vs K. Juvan

Tabellone maschile: ottavi teorici

[1] C. Alcaraz vs [16] C. Norrie
[12] A. Zverev vs [6] J. Sinner
[3] D. Medvedev vs [13] A. De Minaur
[11] K. Khachanov vs [8] A. Rublev
[5] C. Ruud vs [10] F. Tiafoe
[14] T. Paul vs [4] H. Rune
[7] S. Tsitsipas vs [9] T. Fritz
[15] F. Auger-Aliassime vs [2] N. Djokovic

Tabellone femminile: ottavi teorici

1] I. Swiatek vs [16] V. Kudermetova
[11] P. Kvitova vs [6] Gauff
[4] E. Rybakina vs [15] B. Bencic
[10] K. Muchova vs [8] Sakkari
[7] C. Garcia vs [9] M. Vondrousova
[14] L. Samsonova vs [3] J. Pegula
[5] O. Jabeur vs [12] B. Krejcikova
[13] D. Kasatkina vs [2] A. Sabalenka

IL TORNEO PIU’ INNOVATIVO AL MONDO

Pic by: ALSD

L’antenato degli US Open furono i Campionati Nazionali degli Stati Uniti d’America, nati nel 1881 sull’erba di Newport, nel Rhode Island. Le prime edizioni diedero spazio soltanto a giocatori americani, tanto che il primo vincitore straniero fu Lawrence Doherty nel 1903, mentre nel 1911 gli organizzatori furono i primi al mondo ad adottare la formula dell’eliminazione diretta. Prima di tale cambiamento il vincitore del torneo dell’anno precedente accedeva direttamente in finale, motivo per cui concorrenti come Richard Sears alzarono il trofeo per ben 7 stagioni consecutive.
Nel dopoguerra, con l’evento ormai costantemente frequentato da giocatori europei, cominciò la supremazia dei giocatori australiani, rappresentata in particolar modo da Ken Rosewall e Rod Laver, accompagnati dall’altrettanto nota Margaret Court al femminile.
Nel 1968 poi si passò al professionismo ed i Campionati Nazionali vennero battezzati US Open, disputati inizialmente sui manti erbosi di Forest Hills e vinti dall’americano Arthur Ashe.
L’Open a stelle e strisce è anche l’unico ad essere stato giocato su tutte e 3 le superfici: fino al 1974 regnò l’erba, dal 75′ al 78′ si passò alla terra ed a seguire il cemento.
In contemporanea il torneo venne spostato a Flushing Meadows, nel quale è situato il campo da tennis più grande al mondo, ovvero l’Arthur Ashe Stadium, inaugurato nel 1994 ed in grado di ospitare ben 23.711 spettatori. Dal 2006 il maestoso centrale è dotato persino di una moderna copertura in modo tale da permettere il prosieguo dei match persino nei giorni di pioggia. Inoltre il centro di Flushing Meadows è dedicato alla campionessa americana Billie Jean King, che grazie al suo carisma e alle sue numerose rivolte, spinse gli alti comandi della rassegna ad introdurre la parità dei premi in termini economici per uomini e donne.

Lo US Open fu anche il primo Slam ad introdurre i match notturni, nel 75′, mentre nel 2006 sperimentò per la prima volta l’occhio di falco. Oltretutto in occasione dell’odierna edizione verrà incrementato il montepremi collettivo a 65 milioni di dollari, andando a superare i 60 della passata stagione.

ALBO D’ORO

Pic by: Ubitennis

Bill Tilden e Richard Sears con 7 titoli ciascuno restano ad oggi i tennisti più vincenti della storia del torneo, seguiti da Sampras, Federer e Connors con 5 vittorie, quest’ultimo fra l’altro unico ad imporsi su tutte e 3 le superfici. 3 invece i successi di Djokovic, che quest’anno avrà tutte le carte in regola per conquistare il quarto.

Al femminile domina la classifica Molla Bjurstedt Mallory con 8 trionfi, davanti a Chris Evert e Serena Williams, ferme a 6.

LA SITUAZIONE ALLA VIGILIA DEL TORNEO

Pic by: SuperTennis

Il quadro generale della 143^ edizione dello US Open appare ben delineato. I due principali favoriti alla vittoria finale sono di gran lunga il numero uno del mondo Carlos Alcaraz ed il numero due Novak Djokovic. A Wimbledon e soprattutto a Cincinnati hanno dimostrato di poter mantenere per molte ore un livello di tennis che, ora come ora, appare difficilmente pareggiabile per chiunque. A conferma di ciò, in un articolo scritto per la Gazzetta dello Sport, l’ex tennista Paolo Bertolucci ha affermato che il divario tra Carlos e Nole e gli altri giocatori è addirittura maggiore rispetto all’era dei Fab4.
Tuttavia, ci sono alcuni giocatori che possono sperare in un’improvvisa caduta di Alcaraz e Djokovic. Tra questi spicca il nome di Daniil Medvedev, già campione a Flushing Meadows nel 2021 in finale contro il serbo. Il russo a New York si trova a suo agio ed è solito esprimere un buon tennis, che l’ha portato fino all’ultimo atto nel 2019 ed alla semifinale nel 2020. Insieme al russo, parte in seconda fila anche Jannik Sinner. L’azzurro ha recentemente vinto il primo Masters 1000 in carriera a Toronto, grazie al quale ha raggiunto il best ranking da numero sei al mondo. Il tabellone, però, non l’ha agevolato, perchè – basandosi sulla proiezione delle teste di serie – dagli ottavi di finale dovrebbe affrontare Alexander Zverev, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev e Novak Djokovic.
Diversi tennisti in top 10 arrivano a New York con poche vittorie ed uno scarso momento di fiducia. I nomi principali sono quelli di Stefanos Tsitsipas, Holger Rune, Andrey Rublev, Taylor Fritz e Casper Ruud, che dovrà difendere i 1200 punti della finale del 2022. Alcune eliminazioni improvvise ai primi turni sono dietro l’angolo, in particolar modo quelle di Rublev e Rune.
Tra le possibili sorprese del torneo è possibile annoverare i nomi di Tommy Paul e Hubert Hurkacz, che a Toronto e Cincinnati hanno messo in mostra un ottimo livello di tennis.

Al di là di Sinner, l’avvicinamento azzurro allo US Open non è quello sperato. Musetti ha vinto complessivamente tre partite in Canada ed in Ohio, prima di subire due cocenti sconfitte contro Medvedev. Berrettini non è riuscito a dare continuità all’ottavo di finale raggiunto a Wimbledon, collezionando appena una vittoria in tre incontri disputati nei due Masters 1000 americani. Analogamente Lorenzo Sonego ha battuto Shevchenko, ma si è arreso di fronte ad Andy Murray e Taylor Fritz. Infine Matteo Arnaldi, l’ultimo italiano approdato tra i primi 100 al mondo, ha superato le qualificazioni di Toronto ed ha battuto al primo turno Vasek Pospisil, ma a Cincinanti ha mancato l’accesso al tabellone principale.

[Pietro Marazzato]

PARTITE MEMORABILI

Pic by: Tennis World Italia

Lo US Open è un torneo prestigioso ed antico, che, nel corso degli anni, ha conosciuto i migliori giocatori al mondo: da McEnroe, a Sampras, fino a Federer, Djokovic ed Alcaraz. A New York molte partite sono passate alla storia per l’alto livello e la grande intensità di gioco. Tutto ciò viene amplificato dal mastodontico impianto di Flushing Meadwos. Il campo centrale dello Slam newyorkese, l’Arthur Ashe, può arrivare a contenere quasi 25.000 spettatori ed elevarsi ad uno dei campi più caldi del circuito. Tra i tanti incontri leggendari si possono annoverare:

  • Borg-McEnroe, Finale 1980: 6-7, 1-6, 7-6, 7-5, 4-6.

La finale dello US Open 1980 può essere vista come il prosieguo della partita di Wimbledon, dove Borg battè McEnroe 1-6, 7-5, 6-3, 6-7, 8-6 e vinse il suo quinto titolo ai Championships. A New York, però, le sorti si ribaltarono. Nella nona delle loro quattordici sfide, John si porta avanti 2-0 prima di soccombere sotto i colpi dello svedese, che sale di livello nei momenti decisivi, inizia a colpire vincenti e porta la finale al quinto set. In quel momento Borg aveva vinto le ultime 13 partite giocate al quinto parziale, e può approfittare delle fatiche accumulate da McEnroe in semifinale per eliminare Jimmy Connors in cinque set. Lo statunitense, però, trova la forza di bloccare l’emorragia e vincere il suo secondo Slam.

  • (10) Sampras-Agassi (2), Quarti di finale 2001: 6-7, 7-6, 7-6, 7-6.

Pete Sampras ed Andre Agassi rappresentano la rivalità sportiva per antonomasia, sia in termini tennistici sia in termini comportamentali. Uno dei loro incontri più significativi risale al quarto di finale del 2001, anno in cui Sampras perse contro Federer agli ottavi di finale a Wimbledon. Il sette volte campione ai Championships va alla caccia della seconda finale consecutiva allo US Open, ma tra sè ed il titolo si interpone Agassi, vincitore dell’edizione del 2000. Il match si rivela sin da subito ricco di colpi di scena, ma appare concluso quando Sampras al tiebreak del quarto set conquista tre matchpoint sul 6-3. Sul più bello però, rischia di venire tradito dai suoi colpi migliori: servizio e voleé. Un doppio fallo ed un errore di volo riportano Agassi in partita, che però non ne approfitta ed alle 12:14 A.M. sbaglia un dritto che pone fine all’incontro.

  • (1) Federer-Del Potro (6), Finale 2008: 6-3, 6-7, 6-4, 6-7, 2-6.

Grazie al sesto titolo a Wimbledon ed al primo al Roland Garros conquistati poche settimane prima, nel 2009 Federer torna numero uno al mondo superando Rafa Nadal. Lo svizzero, come da pronostico, raggiunge la sesta finale consecutiva all’Open degli Stati Uniti dopo aver battuto in semifinale Djokovic. Il suo avversario è un ventenne argentino che vuole diventare il primo tennista albiceleste a vincere a Flushing Meadows da Guillermo Vilas nel 1977. Del Potro lascia intravedere sin dalle prime battute un dritto estremamente pesante ed incisivo, ma non basta per evitare uno svantaggio di 2-1. Nel quarto set Federer non sfrutta diverse palle break che, col senno di poi, presenteranno un duro conto da pagare. “The Hammer” rimane attaccato alla partita e conquista il tiebreak del quarto parziale, che gli consente di cavalcare l’onda dell’entusiasmo e vincere 6-2 il quinto. Con questo risultato è diventato il quarto argentino della storia a vincere uno Slam, che tutt’oggi rimane l’unico Major nella carriera di Del Potro.

  • (1) Djokovic-Medvedev (2) , Finale 2021: 4-6, 4-6, 4-6.

La sfida tra Novak Djokovic e Daniil Medvedev nel 2021 non è passata alla storia per la durata, l’intensità o il livello dell’incontro, ma per la posta in palio. Nole si presenta a New York già campione all’Australian Open, al Roland Garros ed a Wimbledon, con la possibilità di raggiungere Don Budge e Rod Laver nel prestigioso gruppo di tennisti in grado di completare il Grande Slam, nonché il primo dal 1969. Djokovic raggiunge la nona finale allo US Open eliminando Rune, Griekspoor, Nishikori, Brooksby, Berrettini e Zverev. Aveva già affrontato il russo all’ultimo atto a Melbourne, in un incontro dominato e vinto 7-5, 6-2, 6-2. La finale statunitense si rivela però ben diversa. Medvedev attua un piano di gioco anomalo, con una seconda di servizio aggressiva che gli consente di guadagnare molti punti diretti alla battuta. Djokovic fatica a rispondere e non riesce a vincere agevolmente i suoi turni di servizio, dove è costretto a sperimentare molteplici serve&volley e discese a rete. La stanchezza della semifinale al quinto set con Zverev e dell’impegno olimpico non ha contribuito ad alleviare la pressione psicologica a cui Nole era sottoposto. Al cambio campo, sul punteggio di 6-4, 6-4, 5-4, il serbo si copre il volto con un asciugamano e scoppia in lacrime. Il match di Djokovic dura ancora pochi minuti, ma, terminato l’incontro, ringrazierà il pubblico statunitense per averlo fatto sentire a casa nonostante le varie diatribe del passato.

  • (11) Sinner-Alcaraz (3), Quarti di finale 2022: 3-6, 7-6, 7-6, 5-7, 3-6.

Il quarto scontro diretto tra Sinner ed Alcaraz rappresenta una delle pagine più belle della storia dello US Open, in cui i due migliori prospetti del tennis del futuro hanno dato vita alla partita terminata più tardi (2.53) della storia del torneo. L’attesa per il quarto di finale è alimentata dalle precedenti sfide, su tutte l’ottavo di finale a Wimbledon e la finale ad Umago, entrambe vinte dall’azzurro. Nel primo set Sinner subisce il gioco brillante di Alcaraz, ma è bravo a reagire e giocare al meglio i tiebreak del secondo e del terzo parziale. Jannik conferma l’ottimo momento anche nel quarto set, sale 5-4 e spreca un matchpoint al servizio mettendo un rovescio bimane in corridoio. A questo punto Alcaraz, che è stato sull’orlo della sconfitta, sale di livello, conquista due break e forza il quinto e decisivo set. Sinner è nuovamente il primo a vincere un game in risposta, ma non basta. Lo spagnolo riporta il quarto di finale on-serve e si guadagna la possibilità di servire per chiudere l’incontro sul 5-3. Dopo 5h15’, Alcaraz strappa un biglietto per la prima semifinale Slam in carriera con una prima di servizio al corpo che supera di gran lunga i 200 km/h. A distanza di pochi giorni, Carlitos vincerà il torneo e sarà il più giovane numero uno della storia del tennis superando il record di Lleyton Hewitt.

[Pietro Marazzato]

Articolo scritto in collaborazione tra @furiosorciairaudo e @pietromarazzato

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