Dopo due mesi e sedici giorni esatti torna la Serie A. Tre new entry dalla Serie B (Frosinone, Genoa e Cagliari) e molte aspettative per un campionato che potrebbe essere molto competitivo.
IL NAPOLI SBANCA FROSINONE, OTTIMA INTER E FIORENTINA DOMINANTE SUL GENOA
Nel primo anticipo del sabato si affontano i campioni della scorsa Serie B (il Frosinone) e i campioni d’Italia in carica, cioè il Napoli, che ha giocato la sua prima partita con lo scudetto al petto in 32 anni. A partire meglio però sono i gialloblù che conquistano un calcio di rigore dopo il fallo di Cajuste in area di rigore: sul dischetto va Harroui e l’ex Sassuolo non sbaglia. I partenopei vanno subito alla ricerca del pareggio e lo trovano al 24′ dopo che, a seguito di una ripartenza veloce, Zielinski si fa murare il tiro ma la sfera va sui piedi di Politano che non esita e calcia: Turati è imperfetto e il pallone si insacca in rete. Al 32′ si rendono pericolosi i padroni di casa ma la conclusione di Caso termina di poco fuori. Due minuti dopo arriverebbe il vantaggio del Napoli con Osimhen ma il VAR annulla, causa fuorigioco precedente di Cajuste. Neanche il tempo di metabolizzare che i ragazzi di Rudi Garcia segnano il sorpasso: avanzata di Di Lorenzo che trova un accorrente Osimhen e il nigeriano scarica un bolide alle spalle del portiere ciociaro. La seconda frazione è più gestione da parte degli “Azzurri” ma ci sono due occasioni importanti. La prima è quella sui piedi di Baez che, al 57′, la sua punizione si stampa sul palo, l’altra, un minuto dopo, è sui piedi del capocannoniere dello scorso campionato ma il suo tiro termina di poco fuori. Serve chiuderla per i Partenopei e così è: Zielinski dà una super palla a Osimhen e, davanti all’estremo difensore, non sbaglia, mettendo a segno la sua doppietta personale. Termina 1-3, con Garcia che sorride mentre Di Francesco deve rimandare l’appuntamento con il primo punto, mettendo a bagaglio una partita giocata con coraggio nonostante il risultato finale.

Due partite molto interessanti nel “Saturday Night”. Al “Ferraris” ritorna il Genoa a giocare in Serie A dopo un solo anno di assenza. L’avversario è la Fiorentina, reduce dalla finale di Conference League persa ma anche da un ottimo mercato. Il “Grifone” non è stato da meno ed ha messo a segno colpi importanti (ad esempio Malinovsky, ufficializzato ieri) ma lo show lo fa la squadra di Italiano che in undici minuti segna due gol: prima, al quinto minuto, un’incursione in area di Biraghi porta al tiro all’incrocio da parte dell’ex Inter, perfetto, dove Martinez non può arrivare, poi all’11’ quando, da un bel tiro da fuori area di Nico Gonzalez parato dal portiere del Genoa, sulla ribattuta c’è Bonaventura che non può sbagliare e va a certificare l’inizio shock dei padroni di casa. Inizia una fase di affanno nella quale gli uomini di Gilardino non riescono a trovare un varco per riaprirla mentre la Fiorentina gestisce. A cinque minuti dalla fine della prima frazione ecco lo 0-3: sempre Bonaventura, da corner, mette un ottimo cross per Nico Gonzalez che, smarcato, timbra il cartellino. Gli uomini di Italiano giocano e si divertono e trovano anche il poker: bella rete di passaggi dei Viola e la sfera va ancora su un immenso Bonaventura che mette un cioccolatino per la testa di Mandragora e non sbaglia. La riapre il Genoa con Biraschi dopo aver raccolto un passaggio di Frendrup: il difensore rimane freddo davanti a Terracciano. Il match non porta altri sossulti e, al 90′, il punteggio è invariato: 1-4. Ottimi gli esordi di Arthur, Nzola e Kayode (arrivato dalla primavera) mentre Retegui è parso in difficoltà.

L’ultimo anticipo del sabato si gioca a San Siro nella sfida tra Inter e Monza. I nerazzurri partono meglio quando, al 5′, si rendono pericolosi con un tiro di Lautaro Martinez in area di rigore che termina di poco fuori. Sempre l’argentino timbra il vantaggio interista: perde palla il Monza a centrocampo e Barella serve Dumfries tra le linee, l’esterno mette in mezzo per l’attaccante campione del mondo che non sbaglia a tu per tu con Di Gregorio. Ci prova Dimarco al 30′ ma il suo tiro termina largo. Il Monza si fa pericoloso al 48′ ma il tiro di Pessina viene ribattuto mentre, quattro minuti dopo, sempre Dimarco tenta l’eurogol con la sfera che termina di poco fuori. Al 76′ ecco il raddoppio per l’Inter: Arnautovic viene servito e mette un ottimo passaggio in mezzo per Lautaro che firma la sua doppietta personale. Finisce 2-0, ottima prova per gli uomini di Inzaghi con i nuovi acquisti protagonisti di una buona prestazione.

BELOTTI SALVA LA ROMA, DOPPIA ATALANTA SUL SASSUOLO
Clima rovente allo Stadio Olimpico per la sfida tra Roma e Salernitana. Ai giallorossi mancano Pellegrini, Dybala e Mourinho in panchina. Al posto dello “Special One” siede Bruno Conti, tornato ad “allenare” i giallorossi dopo 18 anni. Partono bene i padroni di casa quando, alla prima occasione del match, Belotti stoppa il pallone e calcia a battere Ochoa. L’unico ostacolo incontrato però è il VAR che annulla la rete per un fuorigioco millimetrico dell’attaccante ex Torino. Tuttavia “Il Gallo” non si scoraggia e nove minuti dopo ecco la rete valida per il vantaggio della Roma. Lancio lungo per lui, Gyomber è indeciso sull’intervento, così lo supera e batte Ochoa. Trova coraggio la Roma ma i campani resistono ed ecco che la doccia gelata per i capitolini: palla a Candreva, uno contro uno con Mancini e, entrato in area di rigore, fa partire un bolide verso la porta di Rui Patricio, pareggiando i conti. Nient’altro da segnalare e si va dritti alla svolta del match: ottimo lancio di Bradaric per l’ex Lazio, quest’ultimo fa partire un arcobaleno che il portiere giallorosso non può parare, portando i suoi in vantaggio. La squadra di Mourinho va all’attacco ma l’occasione da segnalare è quella al 78′ con El Shaarawy: l’ex Milan si gira e calcia ma la sfera colpisce il palo. Il pareggio tanto sofferto arriva quattro minuti dopo da calcio d’angolo tramite un ottimo spiovente di Paredes per Belotti e il bomber della Nazionale non può sbagliare. È pari tra Roma e Salernitana, con un po’ di delusione tra i padroni di casa, sorridono invece i granata.
In contemporanea, va in scena un altro match interessante come quello tra Sassuolo e Atalanta. La prima occasione è per gli emiliani quando, al 3′, Laurientè prova a sorprendere Musso sul suo palo ma il portiere argentino respinge bene. Un minuto dopo ecco gli orobici: spiovente per Koopmeiners che stoppa e calcia ma, a Consigli battuto, Erlic salva. Al 32′ Zapata ci prova ma il suo tiro viene neutralizzato dall’estremo difensore avversario e, prima della fine della prima frazione, ottimo tiro da fuori di Matheus Henrique parato dal portiere dell’Atalanta. Per rivedere un’azione insidiosa bisogna aspettare il 62′ quando, dopo una bella azione personale, Scamacca (ex della partita) la serve a De Ketelaere che colpisce la traversa. Venti minuti di assedio fino al minuto della rete della squadra di Gasperini: Ruggeri mette un ottimo cross in mezzo e De Ketelaere colpisce bene e batte Consigli, scrollandosi di dosso tutte le critiche e segnando il primo gol in Italia. Il 2-0 è solo questione di tempo ed arriva al 92′ con Zortea che va a calciare e battere il portiere con una bella rasoiata all’angolino. Ottima Atalanta ma in generale buona partita.

CHIESA-VLAHOVIC-RABIOT: QUESTA È JUVE! LAZIO KO A LECCE E BEL MILAN
Udinese-Juventus è stata la prima partita della stagione nel 2021/22, nel giorno del ritorno di Allegri sulla panchina bianconera ma, allo stesso tempo, l’ultima partita con la maglia torinese per Cristiano Ronaldo. In quell’occasione finì 2-2 e la Juventus vuole riscattarsi, anche dopo un mercato non tanto esaltante. Gli ospiti partono a mille e, dopo 120 secondi, sono già in vantaggio: l’Udinese perde palla a centrocampo, la recupera Vlahovic che serve al limite Chiesa. L’ex calciatore della Fiorentina effettua un tiro all’angolino imparabile per Silvestri. Al 19′ ecco il raddoppio: tiro di Alex Sandro, mani di Ebosele in area di rigore e penalty. Sul dischetto va Vlahovic che non sbaglia. Nel recupero l’Udinese sfiora il -1 per riaprire la gara con Thauvin, ma Sczezsny è attento e para. Questo fa da preludio al tris di Rabiot: cross al centro di Cambiaso, il portiere friulano buca l’intervento e il francese può depositare in rete. Nel secondo tempo gli uomini di Allegri si rilassano e l’Udinese tenta di riaprirla ma le conclusioni di Lovric e Beto sono imprecise, meno i tentativi di Perez e Lucca, ma sono neutralizzati dal portiere polacco. Grande prova di forza per la Juventus su una squadra comunque insidiosa in casa come l’Udinese. Sottil invece può ripartire dal secondo tempo ma dovrà lavorare sulla difesa.

Era il maggio del 2012 e, la Lazio allenata da Reja, vince in trasferta 2-3 contro il Lecce retrocesso. Ad agosto 2023 rappresenta ancora l’unica vittoria al Via del Mare negli ultimi anni, per questo i biancocelesti vogliono partite con il verso giusto. Partono meglio i salentini che, sfruttando la velocità di Banda e Strefezza, riescono ad impensierire la difesa biancoceleste. La rete però viene segnata da Immobile: ripartenza e palla a Luis Alberto, lo spagnolo imbuca per l’attaccante campano che non sbaglia e segna la prima rete in campionato. Prima della fine del tempo la Lazio ha l’opportunità di chiuderla ma Lazzari, nonostante Zaccagni fosse libero, decide di calciare e Falcone para. Nella seconda frazione il Lecce dimostra di avere coraggio, anche se non fa vedere grandi occasioni. I tentativi da fuori area la fanno da padrone, ma gli uomini di Sarri sono in difficoltà e provano timidamente ripartenze e, su una di queste, arriva un’occasione gigantesca: ancora Luis Alberto serve Immobile ma, il quattro volte capocannoniere, si fa ipnotizzare dal portiere salentino. Qualche minuto dopo ecco la beffa: cross di Gendrey per l’accorrente Almqvist che calcia verso l’angolino di Provedel e lo batte. Succede l’incredibile e, da una palla innocua, ne approfitta Di Francesco che porta in vantaggio i suoi, decretando la terza vittoria di fila del Lecce contro la Lazio al “Via del Mare”. Molte colpe ha la squadra di Sarri, come imprecisione e superficialitá, e perde la prima di campionato dopo 3 anni dall’ultima volta (Lazio-Atalanta 1-4 del settembre 2020).
Idee di calcio ben definite, buon mercato delle due squadre (soprattutto il Milan) e tante aspettative, questa è Bologna-Milan. Le speranze sono di una bella partita e queste vengono rispettate quando, nel primo minuto, Lykogiannis colpisce la traversa dopo una conclusione dalla distanza, poi arriva il gol del Milan: palla splendida di Reijnders a servire Giroud che ringrazia e segna il primo gol stagionale dei rossoneri. Quattro minuti dopo reagisce la squadra di Thiago Motta: Ferguson mette fuori, dall’area piccola, il possibile pareggio ed è il preambolo allo 0-2: passaggio di Giroud per Pulisic che con un bel tiro segna. L’ex Arsenal ha anche l’occasione del tris ma sciupa tutto facendosela parare da Skorupski. Al quarto d’ora della ripresa occasione per i felsinei: palla a Ndoye che si gira e colpisce il palo. A sei minuti dal recupero tenta un tiro dalla distanza Pobega ma Skorupski blocca. C’è tempo anche per una super giocata di Leao ma, davanti al portiere, colpisce il palo. Nient’altro da segnalare e il punteggio rimane invariato: 0-2 ma un’ottima prova da parte delle due squadre.
BONAZZOLI METTE L’EMPOLI KO, PAREGGIO VIVACE TRA TORINO E CAGLIARI
Lo scontro del “Castellani” ci può dare indicazioni sulla corsa salvezza: Empoli-Hellas Verona, una sfida già importante per la corsa alla non retrocessione. Partono fortissimi i padroni di casa con un tiro di Marin prima parato da Montipò e poi finito sulla traversa. Ci prova Caputo ma la sua conclusione viene disinnescata ancora dal portiere scaligero ma l’occasione più grande capita a Gyasi quando, al 42′, viene liberato da Baldanzi ma davanti al portiere la tira fuori. Per vedere la prima occasione dell’Hellas bisogna aspettare il 62′ quando Terracciano mette un ottimo cross per Doig ma lo scozzese calcia alto. A trovare il vantaggio però sono gli ospiti al minuto 75: da calcio d’angolo Caprile va in presa ma si fa scivolare la sfera, così Bonazzoli ne approfitta e segna il vantaggio e il primo gol con la nuova maglia. All’83’ occasione per un ottimo Baldanzi che scatta in velocità e effettua un tiro potente ma viene bloccato da Montipò. Questa è l’ultima occasione di un match a due facce e di un ottimo Empoli, che però perde. Sorride Baroni.
La partita che va in scena all’Olimpico Grande Torino è molto interessante: un Torino con ottimi prospetti e che ha saputo resistere agli assalti per i suoi pezzi pregiati contro il Cagliari di Ranieri, protagonista di un buon mercato. Parte forte il Toro con Sanabria: l’attaccante granata colpisce al volo ma Radunovic si rende protagonista di una bella parata. Poi ecco il Cagliari con Nandez che fa partire un bel tiro da fuori ma Vanja Milinkovic-Savic si supera e manda in angolo. La specialità dei padroni di casa sono i calci d’angolo e così Schuurs sfiora il vantaggio: l’ex Ajax va a staccare di testa ma la sfera termina fuori di poco. Inizia un momento in cui le due squadre non hanno vere e proprie occasioni e la conclusione da fuori è la soluzione preferita. L’ultima grande occasione la ha Karamoh ma, in area, prende una zolla e il pallone va fuori. Poche occasioni nella seconda frazione e capitano sui piedi di Radonjic (scambio di passaggi e tiro, deviazione conseguente di un difensore) e Pavoletti (la sua conclusione viene deviata). Secondo pareggio di giornata ma comunque i ritmi sono stati alti per essere la prima (non contando la Coppa Italia) uscita stagionale.

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