L’edizione 2023 del torneo di Cincinnati si è conclusa durante la scorsa notte italiana, al termine di uno scontro che resterà negli annali dello sport per moltissimi anni, per caratura dei due finalisti e per il livello di tennis espresso
CINCINNATI NON SI COLORA DI AZZURRO: ITALIANI FUORI PRESTO
Il torneo di Cincinnati non è stato di grande fortuna per i nostri portacolori: il neo campione 1000 Jannik Sinner perde contro Lajovic all’esordio, probabilmente ancora provato dalla marcia trionfale della settimana precedente. Pochi rimpianti per Musetti, il quale viene di nuovo sconfitto da Daniil Medvedev in due agevoli set, come era successo la settimana scorsa a Toronto. Anche Sonego può uscire dal torneo a testa alta. Dopo una vittoria lottata contro Shevchenko al primo turno, perde da Taylor Fritz in due set lottatissimi. Il risultato finale è 6-4, 7-6. Berrettini, nonostante i segni di ripresa mostrati nella partita di Toronto persa contro il poi campione Sinner, perde in 3 set da Auger-Aliassime, il quale sta attraversando un periodo di grande crisi tennistica, ma contro Matteo è riuscito ad esprimere un buon livello di tennis

RITROVATO ZVEREV: FA FUORI UN BIG E ARRIVA IN SEMIFINALE
È un piacere vedere il ritorno ad alti livelli di Alexander Zverev, che proprio nel torneo di Cincinnati ha saputo ritrovare un gran livello di tennis spingendosi fino alla semifinale, dove ha perso contro Novak Djokovic col risultato di 7-6, 7-5. Inoltre, nel suo cammino verso il penultimo atto del torneo, il tennista tedesco ha sconfitto Daniil Medvedev, numero 3 del mondo e grande interprete del cemento americano. Dunque dopo questo torneo Sascha ritorna tra i volti da tenere d’occhio durante lo Us Open.

DJOKOVIC-ALCARAZ, TENNIS MICHELANGIOLESCO: LA RIVALITÀ CHE ILLUMINA IL TENNIS
Nonostante le uscite premature di molti top 10 durante il torneo, la finale non ha di certo deluso le aspettative, anzi, le ha completamente abbattute e largamente oltrepassate. Da un lato Djokovic, tennista ormai verso il tramonto della carriera, che ancora non ha intenzione di cedere il passo ai giovani. Dall’altro Alcaraz, il rappresentante della nuova guardia che vuole una volta per tutte scardinare l’ultimo membro ad oggi rimasto dei big 3. La finale è eccitante, scoppiettante, con continui colpi di scena: Alcaraz vince il primo set per 7-5, nel secondo set si porta avanti di un break contro un Djokovic sfiancato dal calore della torrida Cincinnati. Lo spagnolo sale sul 4-2, Djokovic sembra ormai sul punto di cedere, ma Alcaraz ha un calo di concentrazione che il serbo coglie al volo, siamo sul 4 pari. Seguendo i servizi si arriva al tie break, territorio di Djokovic, infatti lo vince per 9-7. Nel terzo set l’intensità cresce ulteriormente, un Djokovic di nuovo in forma ed ispirato contro un Alcaraz sempre col coltello tra i denti. È il serbo a infliggere la prima stoccata, e con un break si porta sul 5-3, la partita sembra essere sul punto di concludersi. Da qui in poi comincia una battaglia psicofisica senza eguali, con Alcaraz che si trova ad annullare match point prima sul 5-3, e poi sul 5-4. Con una forza di volontà senza limiti si ritrova sul 5 pari, e dopo un altro game di battuta lottatissimo riesce ad arrivare al tie break. Gli sforzi dello spagnolo a questo punto cominciano a mostrare il conto, e nel tie break non riesce a tenere testa al serbo, che chiude la partita per 7-4. Si conclude così la finale più lunga nella storia dei Masters 1000, dopo ben 3 ore e 50 minuti di estenuante lotta.



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