Sport e Musica – “Poker Face”

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Nel 2008 una giovane Lady Gaga fa uscire il primo dei suoi pezzi più conosciuti: Poker Face. Il testo ha principalmente due temi: il gioco d’azzardo (va a riprendere il sesso come divertimento), dedicandola ai suoi ex fidanzati, e la bisessualitá della cantante.

In quello stesso anno il mondo calcistico scopre la Russia ad Euro 2008 che raggiunge il massimo traguardo in una competizione internazionale dopo il disgregamento dell’Unione Sovietica (quarto posto). Protagonista di quella squadra era un certo Arshavin, sorpresa di quell’edizione che si consacra quando, ai quarti di finale, fa a pezzi l’Olanda.

pic by uefa.tv

Nel mercato invernale l’Arsenal lo preleva dallo Zenit San Pietroburgo e le sue buone prestazioni le fa, ma il momento in cui si diverte di più (e fa divertire, un po’ come il sesso nella canzone di Lady Gaga) è datato 21 aprile 2009. Questa è la storia di Arshavin e della sua “magic night in Liverpool”.

COME SI ARRIVA ALLA SFIDA?

I Reds puntano al titolo e cercano di agganciare il Manchester United in testa alla classifica. Bomber della squadra del Merseyside è il “Nino”, Fernando Torres. Un ottimo roster nel complesso, con giocatori del calibro di Xabi Alonso, Arbeloa, Mascherano, Kuyt e Carragher.

D’altra parte, gli uomini di Wenger non se la passano benissimo: sono in semifinale di Champions League (verranno eliminati) ma in Inghilterra la stagione è deludente e la Champions viene raggiunta anche grazie a concorrenti non irresistibili, terminando l’ennesima stagione da “zero tituli”, come direbbe Mourinho.

pic by http://www.arsenalpics.com

“THAT MAGICAL NIGHT IN ANFIELD”

“Monday Night” , anzi, “Tuesday Night” perché il match tra Liverpool e Arsenal si gioca di martedì sera. Benitez si presenta all’appuntamento con la seguente formazione: Reina tra i pali, difensori centrali Carragher e Agger, due bei terzini come Fabio Aurelio e Arbeloa, un ottimo centrocampo composto da Gerrard (ovviamente), Mascherano e, a supporto dell’attacco, Kuyt. Infine i tre davanti sono Benayoun e Riera a supporto di Fernando Torres.

L’allenatore dei Gunners, Wenger, risponde così: la promessa, all’epoca, Fabianski in porta, difesa a 4 composta da Sagna, Toure, Silvestre (si, l’ex Sampdoria) e Gibbs, centrocampo con Nasri, Denilson, Song e colui che si rivelerà il protagonista di serata: Arshavin. Chiude Fabregas a supporto di Bendtner.

Iniziano meglio i padroni di casa che impegnano più volte il portiere ospite, soprattutto l’attaccante spagnolo. La beffa però è dietro l’angolo e, al 36′, un’imbucata per Fabregas viene trasformata in un assist dall’iberico per Arshavin che a porta vuota non sbaglia: è iniziato il suo show e sblocca la partita. I Reds dominano ma il risultato rimane invariato fino al terzo minuto del secondo tempo quando Dirk Kuyt non mette un cross perfetto per Torres che di testa insacca, pareggiando i conti. Sette minuti dopo invece il risultato viene ribaltato da un traversone dell’ala destra per Benayoun e, nonostante l’intervento di Fabianski, la sfera è oltre la linea di porta.

pic by eurosport.com

Il Liverpool spinge alla ricerca del 3-1 ma il gol lo trova l’Arsenal: palla persa dalla difesa di casa e recuperata da Arshavin che scarica un tiro all’angolo di Reina, trovando il 2-2 al 67′ e la doppietta personale. Passano una manciata di minuti e succede l’incredibile: su un passaggio alto apparentemente tranquillo il difensore del Liverpool fa un passaggio ad Arshavin e il russo non effettua un tiro preciso ma potente, così tanto potente che va a “bucare” le mani del portiere avversario. Si sta divertendo l’ex Zenit, usa la sua ottima finalizzazione e intanto ne ha fatti tre ad Anfield. Lo show continua e il vantaggio dura due minuti fino a quando, “El Nino”, non fa tornare il punteggio sulla parità.

Novantesimo minuto, ripartenza veloce dell’Arsenal e Arshavin si presenta davanti a Reina: tiro secco all’incrocio e rete, ancora il russo che mostra il quattro ai tifosi dei Reds, quasi ad umiliarli, per dire: “ho violato il vostro territorio e interrotto la santitá di Anfield” e dettagli se tre minuti dopo Benayoun trova l’ottava rete della gara e fissa il punteggio sul 4 a 4. Anche se non vittoriosa è una serata che resterà, per sempre, nella storia della Premier League, perché l’ex Zenit, con quel quattro, non ha voluto solo simboleggiare i suoi gol, ma ha mostrato i “Poker Face” del match: la sua grande prestazione, la difesa traballante del Liverpool, il solito Torres che riesce a prendersi anche lui la scena (doppietta per l’ex Atletico Madrid) e la consacrazione della carriera del russo che mai più raggiungerà simili livelli.

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