Accadde oggi- 4 luglio 2006: “Andiamo a Berlino, Beppe!”

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“Arriva il pallone, Cannavaro, insiste ancora Podolski, Cannavaro, Cannavaro, dentro il contropiede per Totti, dentro il pallone per Gilardino, Gilardino la può tenere vicino alla bandierina, cerca l’1 contro 1 Gilardino, dentro Del Piero….”. Questa è una parte, forse la più conosciuta, della telecronaca di Fabio Caressa (accompagnato, come sempre, dallo “Zio” Bergomi) in Germania-Italia ai Mondiali del 2006. Ma riavvolgiamo il nastro indietro e torniamo alle ore precedenti al match, agli istanti prima di una “classica” delle sfide tra nazionali.

IL CAMMINO DELLE DUE SQUADRE

L’Italia viene inserita nel gruppo E con Repubblica Ceca, Ghana e Stati Uniti. Nella partita d’esordio gli uomini di Lippi battono gli africani per 2 a 0 mentre, contro gli Stati Uniti, incappano in un brutto pareggio: segna Gilardino ma, subito dopo, Zaccardo fa autogol. Nell’ultima partita battiamo 2-0 la Repubblica Ceca, squadra forte in quegli anni, e arriviamo primi nel girone. Agli ottavi becchiamo la temibilissima Australia guidata da Guus Hiddink. La partita è tiratissima e rimaniamo anche in 10 per l’espulsione di Materazzi, fino a quando al 93′ un rigore forte, preciso tirato da Totti non fa esplodere di gioia milioni di italiani. Al turno successivo troviamo l’Ucraina di Shevchenko: un gol di Zambrotta e la doppietta di Toni rendono facile la pratica, mandandoci in semifinale.

foto presa da tuttocalcio360.altervista.org

I padroni di casa della Germania invece non sono i favoriti per vincere il Mondiale, anzi. I teutonici vengono da un periodo oscuro, con due flop di fila agli Europei e il solo ottimo Mondiale nel 2002. Vengono inseriti nel gruppo A con Costa Rica, Ecuador e Polonia. Fanno 3 su 3 e concedono solo due gol. Agli ottavi c’è la Svezia che viene battuta per 2-0, grazie ad una doppietta di Podolski. Poi arriva l’Argentina, una partita che negli ultimi Mondiali si è ripetuta 5 volte. Vanno in vantaggio gli ospiti con Ayala ma, a 10′ dalla fine, arriva il gol di Klose che rimette tutto in parità. Ai tiri di rigore poi trionfano i tedeschi, andando in semifinale contro di noi.

L’IRONIA TEDESCA

C’è grande attesa, nell’aria, perché si sta parlando di una partita importante, pesante. Per la Germania potrebbe finalmente significare la rivincita per il 1970 e il 1982 e andare in finale contro l’odiatissima Francia, per noi significherebbe uscire da un periodo buio dove avevamo giocatori forti ma con 0 vittorie internazionali. I padroni di casa però credono di aver già vinto, di avere la finale e, alcuni, anche la Coppa in tasca, tantoché in quei giorni viene fatta uscire una canzone fatta per sfottere gli italiani:

Parte della canzone goliardica

11 piccoli italiani torneranno a casa per occuparsi della pizza e lasciare la finale a noi.

Come insegna il calcio (ma anche la vita), non bisogna mai parlare prima. A questo però penseremo dopo.

LA PARTITA

Si gioca al Westfalenstadion di Dortmund, il 4 giugno 2006 alle ore 21. Ecco di seguito le formazioni iniziali di quella serata:

Germania (4-4-2): Lehmann; Friedrich; Mertesacker, Metzelder, Lahm; Schneider; Kehl; Ballack, Borowski; Klose, Podolski. All. Joachim Löw

Italia (4-4-1-1): Buffon; Zambrotta, Materazzi, Cannavaro, Grosso; Perrotta; Pirlo; Gattuso; Camoranesi; Totti; Toni. All. Marcello Lippi

Parte bene l’Italia grazie ad una punizione di Totti dalla lunga distanza ma il pallone viene bloccato da Lehmann. Ancora Totti serve un ottimo pallone per Perrotta ma si allunga la sfera, consegnandola al portiere tedesco. Ecco la Germania: palla recuperata da Podolski che la passa a Schneider e, a tu per tu con Buffon, spara sulla traversa. Finisce così la prima frazione.

Il secondo tempo inizia con una Germania arrambante e ha una nitida con Klose: il centravanti del Werder Brema si fa parare la conclusione ravvicinata da Buffon. Occasione anche per Podolski che riceve il pallone, si gira e calcia: pronta la risposta del portiere della Juventus. Si chiude il sipario sui tempi regolamentari e si va ai supplementari.

Gilardino va via sulla destra, arriva quasi a fondo campo ma riesce a dribblare Ballack e a calciare: a Lehmann battuto ci pensa il palo a salvare la Germania. Caressa, in telecronaca, impazzisce, quasi come avere i nervi a mille. I nervi però iniziano a venire quando Zambrotta, dopo uno schema da calcio d’angolo, spara all’incrocio ma trova il legno: il telecronista di Sky è incredulo:”Non è possibile, non è possibile!”. Si fa vedere la Germania, tutte e due con Podolski. Verso la fine del primo tempo supplementare stacca di testa ma va a lato, poi, ad inizio secondo tempo supplementare, fa un tiro potentissimo, indirizzato oltre Buffon. Ecco, moltissime volte è gol, ma ci stiamo dimenticando una cosa: Buffon è uno dei migliori portieri della storia e così, fa una grandissima parata, quasi leggendaria, per un portiere che fino a quel punto aveva avuto tantissima sfortuna in Nazionale, e con Caressa che urla per tre volte il suo cognome. Chi fa un’altra bella parata è Lehmann, su un tiro insidioso di Pirlo.

foto presa da gazzetta.it

Siamo al 119′, la partita è indirizzata ai rigori e a molti tifosi italiani stanno tornando i brividi del ’90, del ’94 e del ’98. Il fato però aveva qualcosa in serbo e scocca il minuto della gioia. Del Piero mette un cross tagliato da corner, la difesa tedesca spazza, ma non molto bene quando sei al 119′ in una semifinale di un Mondiale. Al limite c’è Pirlo che con la sua magia fa pochi tocchi e, senza guardare, la passa a Grosso smarcato. Il giocatore del Palermo può solo calciare a giro, e lo fa, e lo fa anche bene: 0-1 e Fabio Caressa, insieme a Beppe Bergomi (uno che queste emozioni le aveva già vissute nel 1982), esplode di gioia, quasi non ha più la voce. C’è ancora da giocare e passa solo un minuto, poi dobbiamo tornare all’introduzione:

Telecronaca Fabio Caressa in Germania-Italia (Mondiale 2006)

“Arriva il pallone, Cannavaro, insiste ancora Podolski, Cannavaro, Cannavaro, dentro il contropiede per Totti, dentro il pallone per Gilardino, Gilardino la può tenere vicino alla bandierina, cerca l’1 contro 1 Gilardino, dentro Del Piero, Del Piero, gooooll, Alex, Del Piero, andiamo a Berlino Beppe!”

Emozione contrastanti: c’è chi esulta, c’è chi piange dalla felicità e invece chi piange per la tristezza, i tedeschi, coloro che ci diedero per spacciati prima dell’incontro, ora andranno a farsi la “finalina”. Noi, invece, tra cinque giorni a Berlino affronteremo la Francia, ma questa beh, è un’altra storia.

foto presa da calcioweb.eu

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