Si sono appena concluse le gare delle “piccole cilindrate” per quanto riguarda il GP d’Olanda 2023. In Moto2 trionfa per la prima volta in carriera Jake Dixon, in Moto3 fa sua la gara uno straordinario Jaume Masia. Ma andiamo a vedere le due corse nel dettaglio!
GARA MOTO3
Dalla prima fila partono Munoz, Kelso e Rossi. Si spengono i semafori, via! È iniziato il GP d’Olanda della Moto3. Partenza liscia, nessuna caduta, solo qualche contatto. Come non detto, dopo una decina di curve, Holgado, il leader del mondiale, che partiva dall’ultima posizione, cade e danneggia fortemente la sua moto. Al secondo giro, nel primo settore, Whatley e Adrian Fernandez, dopo un contatto, finiscono a terra nella ghiaia, entrambi costretti al ritiro. In testa alla corsa si scatena una serie di sorpassi e contro-sorpassi, tipici della categoria, che rendono la gara molto interessante e incerta fino alla fine.
Dopo neanche 4 giri, arriva il primo “track limits warning”, per Diogo Moreira, attualmente in 11° posizione. Il primo strappetto lo prova a dare Stefano Nepa, che per due giri fa un ritmo forsennato. Nel frattempo arriva la prima penalità: long lap penalty per Farioli, in 21° posizione. Il gruppone di testa è formato da dieci unità, quando siamo arrivati ormai a metà gara (10/20). Nepa continua a condurre. Un po’ di delusione per un altro italiano, Riccardo Rossi, che partiva dalla terza casella e si trova ora al limite della zona punti.
Qui la corsa si accende: botta e risposta tra Munoz, Fenati, Ortolà e Oncu. Mentre Masia si porta al secondo posto. Neanche il tempo di scriverlo che Fenati completa l’1-2 italiano davanti, superando pure Nepa e portandosi per qualche curva al comando. All’ultima curva del 16° giro, contatto a 4 tra Masia, Fenati, Munoz e Nepa, con quest’ultimo a pagarne le peggiori conseguenze, ritrovandosi al sesto posto. Tempo una manciata di minuti e Stefano Nepa finisce in coda al gruppo di testa.
A 2 giri dal termine, Masia stacca tutti di quasi mezzo secondo. Non sarà facile ricucire per gli altri. Anche stavolta, però, veniamo prontamente smentiti. Oncu si attacca al codone della Leopard e inizia l’ultimo giro. Errore di Ortolà alla prima curva ed è fuori dalla lotta per il podio. Oncu viene superato da Sasaki e Fenati. Però un contatto alla penultima variante tra Munoz e Fenati consegna il podio al turco. Munoz è stato incommentaiile quest’oggi, autore di una gara scriteriata, ha privato entrambi gli italiani della speranza di arrivare a podio. Una delle gare più belle dell’anno la vince Jaume Masia su Ayumu Sasaki e Deniz Oncu. Tutti e tre colgono l’occasione per accorciare su Holgado in classifica mondiale.

ORDINE D’ARRIVO
- Jaume Masia
- Ayumu Sasaki
- Deniz Oncu
- Ivan Ortolà
- David Munoz
- José Antonio Rueda
- Collin Veijer
- Romano Fenati
- Joel Kelso
- Stefano Nepa
- Kaito Toba
- Diogo Moreira
- David Alonso
- Xavier Artigas
- Ryusei Yamanaka
- Matteo Bertelle
- Taiyo Furusato
- Riccardo Rossi
- Andrea Migno
- David Salvador
- Filippo Farioli
- Scott Ogden
- Mario Aji
- Ana Carrasco
- Daniel Holgado
GARA MOTO2
Archiviata la Moto3, è il momento della classe intermedia. Dalla prima fila Alonso Lopez, Jake Dixon e Ai Ogura. Più attardati i primi due del mondiale: Acosta partirà sesto, Arbolino decimo. Il migliore degli italiani in griglia è Celestino Vietti, nono. Si spengono i semafori, via! È iniziato il GP d’Olanda della Moto2. Grande partenza di Arbolino, che supera addirittura Acosta e si porta in sesta posizione dopo una manciata di curve. Ottimo start pure di Alonso Lopez, che va già in fuga. Ogura supera Dixon e si mette in prima persona all’inseguimento dello spagnolo. Nel frattempo, sul finale del primo giro, Acosta si riporta davanti ad Arbolino. Il pilota KTM si accende e conclude la terza tornata al quarto posto, all’inseguimento dei primi tre, distanti quasi un secondo e mezzo.
Dopo una fase di stallo, priva di sorpassi, Pedro si fa sotto a Dixon e si aggancia al gruppetto di testa. Nel frattempo arriva una penalità (molto discutibile) per Fermin Aldeguer, attualmente quinto. In curva 2, all’inizio del decimo giro, Chantra (nono) scivola e abbandona la corsa. Dixon supera Ogura e passa in testa, mentre Alonso Lopez crolla e si stacca pure da Acosta. Sfollata (dopo quelle per Acosta e Arbolino) pure per il leader della corsa, che si trova così in terza posizione. Errore di Pedro all’ultima variante ed è costretto a tagliarla, in favore del britannico della GasGas. Nel frattempo Ogura scava un solco: oltre un secondo di vantaggio sul duo Dixon-Acosta.
All’inizio del diciottesimo giro lo steward panel commina un long lap penalty a Pedro Acosta per lo shortcut precedente. Incredible errore dello spagnolo durante l’esecuzione del long lap: taglia sulla riga bianca e sarebbe costretto a rifarlo. Ma senza alcun senso, schockando tutti gli spettatori, lo steward panel decide di non dare un’altra penalità ad Acosta. Prendendo le parole di Rosario Triolo in telecronaca, è una decisione ridicola e sconvolgente. Ma ritorniamo alla gara. In testa, Dixon riprende Ogura tenendo un ritmo folle e lo sorpassa in pochi giri. La gara finisce così, con Dixon, Ogura e Acosta sul podio. Arbolino chiude settimo ma conserva la leadership del mondiale.
ORDINE D’ARRIVO

- Jake Dixon
- Ai Ogura
- Pedro Acosta
- Fermin Aldeguer
- Aaron Canet
- Alonso Lopez
- Tony Arbolino
- Manu Gonzalez
- Albert Arenas
- Celestino Vietti
- Sam Lowes
- Barry Baltus
- Sergio Garcia
- Darryn Binder
- Jeremy Alcoba
- Lukas Tulovic
- Carlos Tatay
- Joe Roberts
- Dennis Foggia
- Zonta Van den Goorbergh
- Taiga Hada
- Yeray Ruiz

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