F1 – Scuderie storiche: scopriamo il mondo Forti!

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La scuderia “Forti” è stata fondata da Guido Forti e Paolo Guerci nel 1977. È stato un team italiano, con sede ad Alessandria. In Formula 1 ha raccolto poco, anzi, pochissimo. Ciò non toglie, però, quanto di buono fatto nei primi anni di vita della squadra, con varie partecipazioni ai campionati minori, quali Formula 3 (sia statunitense che europea), Formula Ford 2000 italiana e Formula 3000. Ma andiamo a scoprire nel dettaglio la storia di questa realtà tutta italiana!

La storica livrea della Forti: “total yellow”

IL PRIMO ANNO IN FORMULA 1

La stagione del debutto in F1 è quella del 1995, quando la scuderia si iscrive in seguito all’entrata in società di Pablo Gancia. Ciò permette di aumentare notevolmente il budget (vista l’importante disponibilità economica dello spagnolo). Insieme a Gancia, arriva un pilota importante, Pedro Paulo Diniz, proprietario di un enorme patrimonio. La coppia di piloti è formata, appunto, da Diniz, e da un altro brasiliano: Roberto Moreno. Il budget per la stagione d’esordio in F1 è di circa 7,5 milioni di sterline. Con questi soldi, gli ingegneri Sergio Rinland e Giorgio Stirano non riescono a progettare un auto competitiva. Infatti, le vetture Forti non si schiodano dalle ultime posizioni e portano a termine una stagione fallimentare. Il miglior risultato è il settimo posto (appena fuori dalla zona punti) di Diniz al GP d’Australia.

Roberto Moreno alla guida della prima FG01

IL SECONDO E ULTIMO ANNO IN F1

Il 1996 si apre con una sorpresa, negativa, per la scuderia: Pedro Paulo Diniz lascia la squadra per trovare fortune altrove, alla Ligier. Dunque, la Forti, con ancor meno risorse economiche, non è in grado di creare una macchina competitiva. I vertici societari, però, compiono una vera e propria rivoluzione, nominando Team Manager Cesare Forio e sostituendo entrambi i piloti brasiliani con una coppia italiana, formata da Luca Badoer e Andrea Montermini. Le prime gare della stagione sono un disastro: entrambe le vetture non sono ammesse alle gare d’Australia e del Nurburgring, perché, in qualifica, il proprio miglior giro equivale ad oltre il 107% del tempo della pole position. Dopo un inizio di stagione disastroso, il 30 giugno 1996, la società irlandese Shannon rileva il 51% delle azioni della scuderia e impone il cambio di livrea, passando dal giallo al bianco-verde. Questo passaggio di consegne, però, si rivela una truffa e, dopo il GP di Gran Bretagna (il decimo appuntamento della stagione), la Forti decide di ritirarsi dalla Formula 1.

Andrea Momertini durante il GP del Canada 1996

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