I Denver Nuggets vincono il primo titolo NBA della loro storia, dopo un’attesa durata 47 anni. La franchigia del Colorado ha infatti vinto, per 4-1, la serie contro Miami e si è presa, con forza, un posto nell’albo d’oro della National Basketball Association.
Gli uomini di coach Malone sono stati semplicemente perfetti in questa post season, offrendo prestazioni di assoluto livello. La completezza del roster è stata sicuramente la chiave di volta del successo, tutti i giocatori hanno dato il loro apporto in tutte e due le fasi alla causa Denver, da Murray a Gordon, da Caldwell-Pope a Porter, mostrando un’unità di intenti e un’armonia difficili da trovare nel mondo del basket. Al centro, nel vero senso della parola, di questo fantastico team che ha conquistato l’anello vi è un ragazzone di 2 metri e 11 centimetri, nato a Sombor. Il suo nome è Nikola Jokic, che è stato insignito del “Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award” diventando così il nuovo MVP delle Finals.
“Il Joker”, l’antidivo per eccellenza, si è imposto in una lega dominata da giocatori afroamericani, ed è riuscito a raggiungere il traguardo più importante per un giocatore di basket, il titolo di MVP delle Finals. Nikola è entrato in punta di piedi nella lega, grazie alla volontà del general manager dei Nuggets Tim Connelly, che ha creduto in lui quando lo stesso Jokic voleva far cadere la sua candidatura al Draft del 2014, per ripresentarsi nel 2015. Come promesso da Connelly, con la chiamata numero 41 viene selezionato il serbo che da lì in avanti inizia la sua ascesa. La scalata di Nikola Jokic avviene in silenzio, senza troppi riflettori puntati addosso, perché il suo modo di giocare non è “spettacolare”, ma è dannatamente funzionale, la concretezza e il pragmatismo superano l’estetica. Quando i Nuggets giocano, quasi non ci si accorge del Joker, ma quando a fine partita si legge il tabellino c’è sempre lui davanti a tutti.

Le medie alla fine di questa post season sono semplicemente stupende: 30.2 punti, 7.2 assist e 14 rimbalzi. Nessuno è riuscito a fermarlo, nessuno è riuscito a metterlo un minimo in difficoltà, possiamo affermare con assoluta certezza, che attualmente non esiste una contromisura per fermare la furia del serbo. È stato il primo per punti, assist e rimbalzi nelle 5 partite delle finals, ma il dominio è durato per tutti i playoff. Jokic ha infatti stabilito un nuovo record, destinato ad appartenergli per lungo tempo. Il centro dei Nuggets è il primo cestista della storia ad aver giocato una post season da oltre 500 punti, 250 rimbalzi e 150 assist, numeri da capogiro.
A 28 anni Nikola Jokic è il giocatore più forte della NBA, il “Bill Russell Award” è solo la punta dell’iceberg di un percorso eccezionale nella lega. L’atleta di Sombor, infatti, può vantare già nel suo palmares: 2 MVP, 5 All Star game, 5 primi quintetti e un anello NBA vinto da assoluto protagonista. Adesso “può andare a casa” a godersi il meritato riposo, non prima però di aver festeggiato adeguatamente con i suoi compagni, con la città di Denver e con tutto lo stato del Colorado.



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