Boston Garden.
Boston, Massachussetts.
NBA Finals, Gara 4.
Los Angeles Lakers contro Boston Celtics.
Atto III.
Il 9 Giugno 1987 al Boston Garden va in scena quella che gli americani chiamano pivotal game, ovvero la partita che indirizza una serie playoff in un verso o nell’altro.
Chi vince quella partita, generalmente, mette una mano sull’anello. Chi perde, invece, si ritrova una montagna da scalare col vento a sfavore.
Fino a quel momento, la storia ci racconta una serie equilibrata. I Lakers hanno vinto Gara 1 e stravinto Gara 2, infiammando il pubblico, già rovente di suo, del Forum di Inglewood.
Sul 2-0 Gialloviola si va a Boston, nel glaciale Garden, il campo più difficile della lega.
Gara 3 va ai Celtics grazie ad un meraviglioso Larry Bird da 30 punti e 12 rimbalzi, ed ecco che si arriva a Gara 4.
Il pivotal game è una partita a due facce: il primo tempo è di totale controllo Celtics, che toccano anche il +16, poi lo showtime rialza la testa.
Passo dopo passo, canestro dopo canestro, lo svantaggio si assottiglia sempre di più.
Il grande assente è Larry Bird. Il triplo MVP, mattatore di Gara 3, è tenuto ad un misero 7/19 dal campo, merito di una difesa leggendaria di Michael Cooper, che lo segue dappertutto.

Il cronometro corre, i Lakers inseguono. Boston è lì, a un passo, ma sembra inarrivabile.
Si decide tutto negli ultimi secondi, quelli in cui le gambe tremano e il pallone pesa un quintale.
A trenta secondi dalla fine, i Lakers sono avanti di uno.
Classico asse play-pivot: Magic alza il lob, Kareem vola sopra Dennis Johnson e schiaccia.
Con 5 secondi di discrepanza fra i due cronometri, la palla passa a Boston.
Dennis Johnson porta palla, uno-due con Robert Parish, viene raddoppiato e apre verso Danny Ainge. In un nanosecondo la difesa collassa su di lui, lasciando l’angolo sinistro scoperto.
In angolo c’è Larry, che di lì non sbaglia mai.
Adesso è tutto nelle mani dei Lakers, che hanno dodici secondi per tentare l’ultimo sorpasso.
Rimessa di Cooper, palla a Magic che serve Kareem a centro area. The Cap prova il suo gancio cielo, ma viene spedito in lunetta dal fallo di Robert Parish.

A 40 anni, alla diciottesima stagione in NBA, ha nelle mani i due liberi decisivi.
Il primo va dentro senza problemi, mentre il secondo rimbalza sul ferro e torna in campo. Si lotta a rimbalzo ma la palla viene toccata da qualcuno e finisce fuori.
L’arbitro di fondo, Hugh Evans, vede un tocco biancoverde. La palla è di nuovo dei Lakers.
Pat Riley, che in panchina sta sudando freddo, chiama subito time out per disegnare l’ultimo possesso.
Cooper batte la rimessa dal lato corto, Kareem blocca per liberare Magic, che si stacca dalla marcatura e riceve in angolo, appena dentro l’arco.
Finta il jump ma McHale, vecchia volpe, non abbocca.
Non può tirargli in testa, quindi prima lo sbilancia e poi lo batte in palleggio.
Magic penetra, attacca il ferro, ma vede The Chief Robert Parish, un omone di 2.16, difendere in aiuto.
L’unico modo per segnare è pescare, in due secondi scarsi, il coniglio dal cilindro.
E qui, subentra la magia.
Di fronte a Kevin McHale e Robert Parish, Earvin prende in prestito l’unico tiro impossibile da stoppare, il gancio cielo.

Magic alza la parabola, la palla bacia la retina. +1 Lakers a 2 secondi dalla fine.
“You expect to lose on a sky-hook. You don’t expect it to be from Magic.”
Larry Bird
Time out fulmineo di KC Jones per disegnare l’ultima rimessa. L’ultimo schema offensivo che, ovviamente, passa dalle mani del numero 33.
Larry fa una magia: finta di andare verso Dennis Johnson, lascia secco sul posto Worthy e si allarga in angolo. La palla arriva coi tempi giusti, ma la tripla si stampa sul secondo ferro.
Gara 5 va a Boston, ma in Gara 6 si torna al Great Western Forum di Los Angeles.
È pura formalità: Larry Bird è tenuto a 6/16 dal campo, Danny Ainge addirittura 1/11 mentre Robert Parish esce per falli dopo 27 minuti. Crolla il castello sotto i colpi gialloviola: Magic fa 16 punti e 19 assist, Kareem torna vintage con 32 punti e 4 stoppate.
A 28 anni, nel pieno della carriera, fresco di MVP della Regular Season, Magic Johnson è eletto MVP delle finals con 26 punti, 8 rimbalzi, 13 assist e 2 recuperi di media.

Boston è sconfitta per la seconda volta, quella definitiva.

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