
L’ottantesimo GP di Monaco andrà in scena domenica 28 maggio 2023, sul Circuito di Monte Carlo. Rappresenta una tappa storica del mondiale: dal 1955 a oggi è mancato in calendario solo nel 2020, causa COVID. Si tratta dell’appuntamento più ionico della stagione.
LA STORIA
Il primo Gran Premio ufficiale della storia a Monaco viene disputato il 14 aprile 1929. Ventuno anni più tardi, il 21 maggio 1950, entra a far parte del mondiale di Formula 1 (nato proprio quell’anno). Dalla sua entrata in calendario, non si è corso solo quattro volte (1951, 1953, 1954 e, come scritto in precedenza, 2020). Il tracciato è cittadino e, per questo, favorisce gare imprevedibili. Nonostante ciò, nell’80% dei casi, colui che ha conquistato la pole position al sabato, ha poi vinto la gara. Il disegno del percorso è ricavato dalle vie della città di Monte Carlo e si snoda tra palazzi, negozi, parcheggi, hotel, casinò, piscine e chi più ne ha, più ne metta. È l’unico circuito del mondiale che presenta anche un tunnel al suo interno. Questa è la pista più impegnativa per i freni e per il cambio (in media, i piloti cambiano marcia 4.000 volte a gara, un cambio ogni 1,6 secondi). I team prediligono un carico aerodinamico molto alto, anche se il grip è importantissimo. Ma andiamo a scoprire il “Circuit de Monte Carlo” nel dettaglio!

SCENDIAMO IN PISTA
Pronti, via, si parte! Il rettilineo del traguardo è breve e catapulta i piloti subito in una curva a destra, la Saint Devote. Va affrontata frenando il giusto, per evitare di restare piantati in vista di un tratto da percorrere full-gas, fino alla curva 3. Questa, una 90° sinistra, non è spigolosa, ma va fatta molta attenzione perché immette nella curva del Casinò, verso destra. Brevissimo rettilineo e giù in discesa ad affrontare la curva 5. La 6 è il tornantino più lento del mondiale (si scende sotto i 60km/h). A questa, seguono due curve a gomito “destra-destra”, che immettono nel tunnel. L’uscita da esso è cieca e, perciò è difficilissimo azzeccare il giusto punto di frenata per la Nouvelle, una chicane insidiosissima. Poi c’è un piccolissimo tratto dove si può respirare: attenzione alla curva del Tabaccaio, dopo arrivano la 13 (può essere fatta anche senza usare il freno) e il complesso delle Piscine, il più tecnico dell’intera pista. Se si esce indenni da queste tre curve, si sale verso la Rascasse, che, nella storia, è stata teatro di incidenti “spettacolari”, mietendo vittime illustri (uno degli ultimi, Leclerc nel 2021). Le ultime due curve, 18 e 19, portano al rettilineo del traguardo e, perciò, vanno affrontate con criterio. Così si percorrono i 3.337 metri del “Circuit de Monte Carlo”. Il record sul giro appartiene a Lewis Hamilton su Mercedes in 1’40″166.


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