
Il Real Madrid di Chus Mateo ha sconfitto nella serata di ieri l’Olympiacos e ha in questo modo conquistato per l’undicesima volta nella sua storia l’Eurolega, o Coppa dei Campioni, trofeo cestistico più importante del Vecchio Continente. Andiamo ora a rivivere punto per punto la stagione trionfale dei “Blancos” e ad analizzare gli episodi e i personaggi che l’hanno caratterizzata.
LA CAVALCATA MADRILENA
Le “Merengues”, dopo aver chiuso al terzo posto la regular season, solo una sconfitta dietro alla squadra greca del Pireo, hanno dovuto affrontare ai playoff gli ostici serbi del Partizan Belgrado. La serie era iniziata in modo pessimo per il Real Madrid a causa di due pesanti sconfitte in altrettante gare sul parquet di casa; la situazione è però cambiata proprio sul finire di gara 2, quando un fallo tutt’altro che involontario di Sergio Llull ha innescato una rissa violenta oltremodo, che ha arrecato più danni ai balcanici che al Madrid: Kevin Punter, giocatore chiave del Partizan, è infatti stato squalificato per gara 3 e per l’eventuale gara 4 a causa della sua reazione eccessiva, mentre nulla è stato fatto ai danni del veterano del Real Madrid. Per gli spagnoli a pagarne le spese sono stati solamente Deck e il transalpino Yabusele, che non ha potuto terminare la stagione a causa di una vera e propria mossa di wrestling attuata su Dante Exum. Che piaccia o meno, che lo si voglia o no, questo è stato il momento chiave della stagione dei madrileni, che sono riusciti incredibilmente a imporsi per due volte nell’infuocata Stark Arena di Belgrado e hanno poi capitalizzato vincendo l’ultimo atto in Spagna, qualificandosi per il secondo anno consecutivo alle Final Four.
A Kaunas la squadra più titolata d’Europa in campo internazionale è stata autrice di due splendide rimonte: in semifinale, nel “Clasico” contro i rivali catalani del Barça, grazie al dominante centro di Capo Verde Walter Tavares, gli uomini di Mateo hanno ribaltato la partita nella seconda frazione con un parziale di 42-24, mentre la finale è stata vinta solamente al suono della sirena per merito di un canestro straordinario di Sergio Llull.
I PROTAGONISTI

Passano gli anni ma la storia rimane una; coloro che hanno permesso al Real Madrid di conquistare l’undicesima Coppa dei Campioni sono stati i soliti veterani: Sergio Rodriguez, Rudy Fernandez e Sergio Llull. Il Chacho, dopo l’esperienza triennale a Milano, è tornato nella terra natia e si è fatto trovare pronto nei momenti chiave di playoff e final four, e ne sono una testimonianza i 15 punti e 9 assist messi a referto durante la finale. Si può fare lo stesso discorso per Rudy, opaco in alcuni momenti della stagione ma che non ha deluso le aspettative quando più contava, con le triple e le giocate che solo lui può mettere in scena; cosa possiamo invece dire a colui che ha portato in dote al Real Madrid questa Eurolega a tre secondi dal termine, Sergio Llull? Non si può non nominare infine Walter Tavares, centro più che dominante di Porto Rico il quale ha anche ricevuto il premio di MVP delle Final Four.
Mai dare per morto il Real Madrid, in qualsiasi disciplina.

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