Se il 14 settembre 2022, giorno della presentazione di Palladino come nuovo allenatore del Monza, una persona fosse venuta da voi e vi avrebbee detto:” il Monza si salverà con largo anticipo e metterá in difficoltà le big della Serie A”, cosa avreste detto? Ecco, oggi 1 maggio è realtà, il Monza è salvo con largo anticipo e ha battuto la Juve per due volte e anche l’Inter a San Siro, oltre a pareggiarci in casa. Questo però non è arrivato per caso ed è frutto di un lavoro creato nei mesi precedenti, cosa che andremo a vedere in questo articolo.
L’INTUIZIONE BERLUSCONIANA
Nell’estate del 2022 il Monza, appena promosso in A per la prima volta nella sua storia, fa un grande mercato (anche grazie agli ingenti investimenti del gruppo Fininvest) e questo carica le aspettative sulla squadra brianzola. Per molti però il tallone d’Achille dei lombardi è proprio l’allenatore della promozione, Giovanni Stroppa, un ottimo allenatore in Serie B ma non esaltanti campionati in Serie A. La partenza è horror con cinque sconfitte nelle prime sei partite e con solo un pareggio (1-1 molto discusso contro il Lecce) e il tecnico ex Crotone viene esonerato. Si fanno due nomi per il sostituto: Claudio Ranieri, di grande esperienza e fermo dopo l’esperienza alla Sampdoria, e Paulo Sousa. A sorpresa però Berlusconi intravede in Raffaele Palladino, allenatore della primavera, un ottimo allenatore e decide di farlo diventare mister della prima squadra. L’ex presidente del Milan paragona questa scelta alla scelta che fece negli anni ’80 con Sacchi per il suo Milan. Così l’ex calciatore di Juventus, Parma e Genoa su tutte si ritrova catapultato in una situazione difficile, da esordiente e con l’esordio quattro giorni dopo contro la Juventus. Il gol di Gytkjaer però decide la partita, facendo trovare la prima vittoria del Monza in Serie A. Da lì inizierà la rimonta della squadra della Brianza che la porterà all’attuale metá classifica, vincendo anche il ritorno contro i bianconeri e a San Siro contro l’Inter. Nonostante il primo posto però, fin dal primo giorno aveva considerato la salvezza come “uno scudetto” e lo ha raggiunto alla grande.

STILE DI GIOCO
Il Monza si schiera in campo con un 3-4-2-1 (in fase di non possesso diventa 5-4-1) che viene continuamente sperimentato da Palladino grazie alla rosa lunga e può permettersi di cambiare le carte in tavola. Il tipo di gioco che viene applicato proviene da Gasperini, suo allenatore nella prima esperienza al Genoa, come il continuo pressing applicato all’intensitá o anche l’uno contro uno a tutto campo, ma l’allenatore di Mugnano di Napoli ha voluto metterci anche del suo. Un esempio è Ciurria che con Stroppa veniva impiegato seconda punta ma Palladino, osservando gli allenamenti, intravedeva nel 28enne un esterno, e così lo ha messo in quea posizione ottenendo una grande risposta: 5 gol e 5 assist fin’ora in questa stagione e ottime prestazioni. Un altra pedina fondamentale di questo Monza è l’altro esterno, Carlos Augusto, autore anche lui di 5 gol e 5 assist e con prestazioni di nota. Il motore di gioco è anche il centrocampo che svolge una funzione importantissima: dopo la prima fase di possesso, Pessina o Rovella (di solito titolari) si abbassano e fanno salire un difensore mentre il centrocampista prende il suo posto. Questo permette di facilitare la manovra. Il compito di rifinitura poi è affidato a Petagna: l’attaccante ex Atalanta e Napoli riesce a tenere e proteggere i palloni che arrivano dai suoi compagni, permettendo ai brianzoli di avanzare. Altre due caratteristiche in fase offensiva sono i fraseggi, creando molte opportunità grazie al possesso, e i singoli giocatori come Caprari e Mota.
In fase difensiva la squadra di Palladino ha molte difficoltà: 43 gol subiti che la rendono la settima peggior difesa del campionato. Infatti la linea difensiva risulta molto scoperta perché, oltre all’utilizzo dei cosiddetti “braccetti” (difensori che salgono) che quando si perde palla diventano sanguinosi visto che Pablo Marí non spicca proprio per la velocità, favorendo i contropiedi da parte delle squadre avversarie. Un altro difetto meno grave, ma pur sempre un difetto, è quello delle palle inattive su cui il Monza soffre molto.

CONCLUSIONI
Che dire, una squadra che gioca bene, ha ottimi elementi di qualità ed un allenatore emergente possono fare sicuramente un’ottima impressione al calcio italiano, con Palladino che in estate avrà, visto il lavoro che ha fatto, non poche pretendenti e indubbiamente il Monza dovrá cercare di dare continuità al progetto, investendo proprio nella squadra (molti giocatori in prestito sono stati riscattati, soprattutto Pessina, Petagna e Caprari, fondamentali per il gioco attuato dalla squadra brianzola), ma sicuramente un lavoro di rifondazione dovrá essere fatto in difesa, con l’acquisto di centrali tecnici e veloci, che possano fare i cosiddetti “braccetti” e rimediare in caso di contropiedi avversari. Con una proprietà come Fininvest non è impossibile pensare ad acquisti del genere, magari puntando a profili di punta o, per dare continuità al progetto, giovani. Per il resto manterrei la squadra di quest’anno e vedere il discorso riguardante Sensi e Rovella, visto che per i due non sono previsti i riscatti automatici in caso di salvezza (per il centrocampista ex Sassuolo è previsto un riscatto a 20 milioni, per il secondo è un prestito secco), con il primo che verrà quasi sicuramente riscattato mentre il secondo ha molte probabilità di tornare alla Juve (con la Lazio interessata). Mi aspetto dal Monza una squadra che già dal prossimo anno, grazie ad acquisti mirati, ad una salvezza tranquilla e puntare magari all’Europa. Come dice il detto:” Chi vivrà vedrà”, intanto godiamoci un Monza ben messo in campo che esprime un ottimo gioco.

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