LOTTA SCUDETTO: L’INTER BATTE LA LAZIO MA IL NAPOLI NON SFRUTTA L’OCCASIONE
Oggi è un matchpoint per il Napoli di ufficializzare il suo terzo scudetto della sua storia. Ai partenopei serve la non vittoria della Lazio contro l’Inter a San Siro e la vittoria nel match interno contro la Salernitana.
A San Siro si sfidano Inzaghi e Sarri in un match che vale tanto in corsa Champions League. Parte meglio l’Inter al 5′ con un tiro di Brozovic ben parato da Provedel, con quest’ultimo che si ripete al 22° con una bella parata su un tiro dalla distanza di Mikhitarian. Al 27′ l’Inter passa con l’armeno ma il Var annulla per una precedente posizione di fuorigioco. Tre minuti dopo la Lazio passa in vantaggio: errore sanguinoso da parte dell’ex Acerbi che la regala a Luis Alberto che trova a sua volta Felipe Anderson, con il brasiliano che segna il gol dello 0-1. La Lazio avrebbe anche l’opportunità di raddoppiare a fine primo tempo ma un super Onana para il tentativo di Immobile. Nel secondo tempo l’Inter spinge ma l’occasione migliore ce l’ha la Lazio al 60′: palla al limite per Luis Alberto che calcia all’angolino, trovando la parata del portiere nerazzurro. Dopo una grande occasione con Dimarco che prova a sorprendere Provedel, arriva il pareggio di Lautaro a 12′ dalla fine: palla persa da Milinkovic-Savic che va a Lukaku che imbuca bene per l’argentino che non sbaglia. Cinque minuti dopo arriva il gol del sorpasso: azione veloce dell’Inter e pallone per Lukaku dal limite che, invece di tirare, mette un ottimo pallone in mezzo per Gosens che colpisce al volo e segna. Il 3-1 definitivo arriva al 90′ da un errore dell’ex Vecino che serve involontariamente Lautaro Martinez che, davanti a Provedel, sbaglia la prima conclusione ma a porta vuota segna. Termina 3-1 per un Inter che si porta a 57 punti a pari merito con Milan e Roma. Lazio che rimane al secondo posto con 61 punti.

Il Napoli invece affronta la Salernitana di Paulo Sousa che viene da otto risultati utili consecutivi, ma che con una vittoria diventerebbe campione d’Italia. Al 7′ ha la palla del vantaggio Osimhen ma il suo colpo di testa è parato da Ochoa che si ripete al 23′, sempre su Osimhen che colpisce di testa all’angolino, trovando la risposta del portiere messicano. La prima frazione termina senza grandi emozioni mentre, nella seconda, il Napoli va subito a caccia del gol del vantaggio. Prima ci prova al 51′ Kvaratskhelia ma il tiro del georgiano termina fuori di poco e poi, al 62′, arriva il vantaggio partenopeo: corner battuto da Raspadori che trova il colpo di testa di Rrahmani che colpisce bene ed insacca. I padroni di casa continuano a spingere e quattro minuti dopo sfiorano il raddoppio con Elmas, con il tiro del macedone che sfiora di poco la rete. Al 79′ Osimhen ci riprova: si fa spazio in area ed angola la conclusione, il nigeriano però trova ancora una volta la risposta del portiere granata. A 6′ dal termine arriva la più classica delle beffe: palla in mezzo all’area che viene respinta dalla difesa partenopea che però arriva a Dia che calcia meravigliosamente all’angolino destro, con Meret che non ci può arrivare. La squadra di Spalletti si riversa in avanti ma Ochoa si dimostra mostruoso sul tiro a tu per tu con Kvaratskhelia, deviando il pallone in corner, e si ripete al 93′ sulla conclusione potente di Rrahmani. Finisce in pareggio e la festa partenopea viene posticipata di qualche giorno.

ZONA CHAMPIONS: MINUTI FINALI DA THRILLER IN ROMA-MILAN, ATALANTA IN RIPRESA E JUVE CHE NON VINCE PIU’
Roma-Milan è, insieme ad Inter-Lazio, la partita di cartello di questo turno di Serie A. Giallorossi e rossoneri arrivano alla sfida dell’Olimpico a pari merito (Rossoneri al quarto posto in virtù della differenza reti), partita quindi di altissimo livello. Le aspettative vengono deluse da un primo tempo bloccato, dove arriva l’ennesimo infortunio della stagione della Roma che coinvolge Kumbulla (costringendo Mourinho ad adattare Cristante come difensore centrale, cosa che non accadeva dalla sfida Roma-Bodo Glimt dell’ottobre 2021, oltre al fatto che l’albanese ha forse terminato qui la sua stagione), mentre per il Milan esce a fine primo tempo Tomori a causa di problemi fisici, subentrando al suo posto Thiaw. Piccoli sussulti a livello di tiri, ma come dice il detto:” Tutto fumo e niente arrosto”. L’unica occasione da segnalare è quella sui piedi di Pellegrini che, a botta sicura, colpisce il suo compagno Abraham, con il pallone che sarebbe probabilmente terminato in rete. Seconda frazione ancora peggio rispetto alla prima, con i cambi che non danno l’effetto sperato e una partita che assume i contorni di uno 0-0, fino a quando, al 94′ arriva la rete che deciderebbe il match: palla in area di Celik per Abraham che resiste di fisico e poi calcia alle spalle di Maignan, trovando un gol importantissimo per la corsa Champions della Roma. Finita? Ma neanche per sogno! Il Milan si riversa in avanti e, al 97′, Leão mette un pallone in mezzo per Salemaekers (uno dei subentrati) lasciato solo che non ha difficoltà a piazzarla in rete. Termina così la partita dell’Olimpico, una gara un po’ deludente nei 90′ che però ci ha dato una bella impressione in quei 10 minuti finali.

Allo Stadio Olimpico si affrontano, nell’altro anticipo del sabato, Torino ed Atalanta, due squadre che nell’ultimo turno avevano battuto le romane (0-1 dei granata sulla Lazio e 3-1 dei bergamaschi sulla Roma). Inoltre l’Atalanta vuole accorciare sul quarto posto mentre i padroni di casa vogliono ottenere risultati di rilievo ed andare all’ottavo posto, in attesa delle sfide di Fiorentina, Monza e Bologna. La partita però è bloccata e si stappa solo al 34′, quando a segnare sono gli ospiti: palla di Scalvini per Zappacosta che supera prima la marcatura di un avversario e poi calcia prepotentemente sul primo palo, non lasciando scampo a Vanja Milinkovic-Savic. Il secondo tempo sembra avere lo stesso copione, con il Torino che spinge più della “Dea” alla ricerca del pari che arriva ad un quarto d’ora dalla fine con il gol di Sanabria: Miranchuk tira dal limite ma Sportello è goffo nell’intervento, servendo Sanabria che infila il portiere dell’Atalanta. Adesso a spingere è l’Atalanta, che sfiora il gol tre minuti dopo la rete del pareggio con Ederson, parato però dal portiere granata. Dieci minuti dopo ecco la rete che decide la gara: Zapata riceve palla spalle alla porta e, entrando in area, supera Schuurs e fa un tiro secco e potente alle spalle di Vanja Milinkovic-Savic, riportando l’Atalanta in vantaggio, oltre che a tornare al gol dopo 5 mesi (l’ultima rete l’aveva segnata nella sconfitta di Lecce di Novembre). Finisce così, 1-2 per l’Atalanta che va a -2 dal quarto posto, -4 dal terzo e -5 dal secondo posto, in una lotta Champions sempre più intensa.

Nel posticipo serale domenicale si sfidano al Dall’Ara Bologna e Juventus. La squadra di Motta alla ricerca di una vittoria che manca dall’8 aprile (0-2 a Bergamo contro l’Atalanta), gli uomini di Allegri per reagire ad un momento delicato di sei partite con una sola vittoria (1-0 in casa contro lo Sporting Lisbona in Europa League). I felsinei partono meglio e trovano subito il vantaggio al 10′: Orsolini viene atterrato da Danilo e, dopo un consulto al Var, si procede con la massima punizione,. Quest’ultima viene battuta proprio da Orsolini che spiazza Sczezsny e fa 1-0. I bianconeri iniziano a spingere e hanno diverse chance (ad esempio la doppia parata di Skorupski su Fagioli), fino a quando non viene assegnato un altro calcio di rigore, questa volta in favore della Juventus. A presentarsi davanti al portiere rossoblù è Milik che però tira piano e non angolato, permettendo al portiere avversario di pararlo. Il Bologna ha anche due occasioni con Barrow prima della fine della prima frazione, tutte e due neutralizzate da Sczezsny. Nel secondo tempo la Juve cambia marcia, grazie anche all’ingresso della giovane promessa Iling-Junior e, al 60′, trova il pareggio: incursione in area dell’inglese che calcia, la palla viene ribattuta e va a Milik che calcia di potenza, trovando un gran gol. Sempre il 19enne ha la palla del sorpasso, ma la sciupa mettendola alta. Si risvegliano gli emiliani nell’ultimo quarto d’ora: prima Zirkzee (appena subentrato) sfiora per due volte la rete, poi (inserire giocatore) approfitta di un pasticcio difensivo della Juve e calcia alle spalle di Sczezsny con il pallone che va sul fondo. Nel ribaltamento di fronte anche i torinesi hanno una chance nitida, con l’occasione che viene sciupata da Soulè.

METÁ CLASSIFICA: FIORENTINA SHOW,CHE PARTITA A REGGIO EMILIA!
Nel blocco di metá classifica ci sono molte squadre in pochi punti e la lotta per, almeno, l’ottavo posto è molto agguerrita. Il Bologna viene raggiunto dalla Fiorentina che oggi ha battuto per 5-0 una Sampdoria con un piede e mezzo in B. Le reti della Viola sono state segnate da Castrovilli al 47′ del primo tempo con un gran tiro al volo che prima colpisce il palo, poi entra in rete. Nel secondo tempo la squadra di Italiano si scatena: al 62′ segna Dodô, che torna al gol dopo due anni (Marzo 2021) grazie anche ad una deviazione, al 66′ torna al gol anche Duncan (primo gol in campionato) e, dieci minuti dopo, segna Kouamè che, dopo essersi liberato di un avversario, fa partire un tiro potentissimo su cui Ravaglia non può fare nulla. Il definitivo 5-0 arriva all’88’ con Terzic che raccoglie un rimpallo in area e segna.

A due punti di distanza da Bologna e Fiorentina c’è il Sassuolo a 43 punti che oggi ha battuto, in un match incredibile, l’Empoli per 2-1. All’11’ sono i toscani a passare in vantaggio grazie ad una bella azione personale di Cambiaghi che conclude a rete. A 16′ dalla fine del match viene annullato un gol all’Empoli e, subito dopo, viene espulso Pinamonti (sarà assente, insieme a Maxime Lopez, nella partita di mercoledì sera contro la Lazio). Sembrerebbe un pomeriggio nero per i neroverdi che non mollano e trovano, grazie a Berardi, il pareggio con un gol da attaccante vero. Finita? Ma neanche per sogno! Nell’ultima azione della gara Satriano atterra un giocatore del’Empoli e, dopo la revisione al Var, l’arbitro concede il rigore. Rigore battuto da Berardi che non sbaglia e porta tre punti pesantissimi al Sassuolo.

ZONA SALVEZZA: LO SPEZIA RISCHIA GROSSO, TORNA A VINCERE IL LECCE E PARI TRA CREMONESE E VERONA
Negli anticipi del venerdì sono andate in scena due gare importanti in chiave salvezza, soprattutto a 6 partite al termine del campionato: Lecce-Udinese e Spezia-Monza.
Il Lecce affronta al Via del Mare l’Udinese, con i salentini in cerca di una vittoria che manca dal 19 febbraio (1-2 a Bergamo contro l’Atalanta) e un’aria, intorno ai giallorossi, molto cupa, con un misero +2 dalla zona rossa. Primi minuti del match che non paiono molto interessanti, con l’unico episodio di rilievo un controllo al Var per un presunto tocco di mano da parte di un giocatore dell’Udinese nella propria area, l’arbitro Marchetti però fa proseguire. A 9′ dal termine del primo tempo squillo di Bijol di testa con parata semplice di Falcone e, cinque minuti dopo, Lovric non avanza nonostante abbia spazio e decide di calciare dal limite trovando un grande Falcone. La seconda frazione vede un Lecce più agguerrito e prima ha un’occasione al 48′ con Di Francesco, con la sua occasione parata da Silvestri, poi con un gol annullato a Colombo due minuti dopo per posizione irregolare di fuorigioco. Al 61′ ecco l’episodio che cambia la partita: Gendrey viene atterrato in area, l’arbitro va al Var e assegna calcio di rigore, quest’ultimo ben tirato da Strefezza che porta in vantaggio il Lecce. Dieci minuti dopo arriva la risposta dei friulani, con Nestorovski che ha un’occasione gigantesca che però si fa parare dall’estremo difensore salentino. Al 90′ Hjulmand tenta il colpo del KO dal limite ma Silvestri para. Finisce così, con il Lecce che ritrova la vittoria dopo 8 partite in cui aveva ottenuto solo 1 punto e con l’Udinese che perde la sua terza partita in cinque partite (le altre due sono state una vittoria ed un pareggio).

Lo Spezia affronta un Monza in ripresa che viene da due vittorie di fila contro Inter e Fiorentina, un avversario complicato quindi che però ha dimostrato di essere altalenante con le squadre in lotta per la salvezza (zero vittorie tra Sampdoria, Verona e Cremonese, tutte e tre andando in svantaggio). Al 19′ arriva la chance per i liguri di portarsi in vantaggio: cross in area per Kovalenko che, da solo, calcia a botta sicura, trovando però un ottimo Di Gregorio. Quasi come scherzo del destino, due minuti dopo arriva il vantaggio dei brianzoli: palla all’esterno dell’area di rigore per Ciurria che si accentra e calcia all’angolino, trovando un grande gol. Ventitré minuti dopo occasione per Carlos Augusto con parata di Dragowski. Al 55′ gli spezzini rischiano di farsi autogol ma a salvarli c’è sempre il portiere polacco. Al 74′ ci prova Reca dal limite ma un super Di Gregorio risponde in angolo. Cinque minuti dopo Esposito cerca il gol del venerdì su punizione ma il pallone termina fuori per un soffio. A 4′ dal termine Agudelo ci prova al volo ma la palla termina alta e, al 93′, Carlos Augusto si trova a tu per tu con Dragowski e non sbaglia, chiedendo i giochi. Liguri che rimangono a +1 dal Verona ma con una partita in più, Monza che invece si salva matematicamente con una salvezza che, all’arrivo in panchina di Palladino, sembrava un miraggio.

Ma la partita più importante del blocco salvezza va in scena allo stadio “Zini” di Cremona tra Cremonese ed Hellas Verona. Tutte e due le squadre vengono da un ottimo momento di forma e, per la squadra di Ballardini, una vittoria può significare andare a -5 dallo Spezia, per gli ospiti invece è l’occasione per uscire dalla zona rossa della classifica. Parte subito forte il match con due occasioni per parte, una parata da Montipó su bella conclusione di Meitè, poi un colpo di testa di Kallon salvato dai difensori della Cremonese quasi sulla linea. Al 9′ passano i padroni di casa: palla ad Okereke che si gira e calcia, con il portiere scaligero che non può fare niente, portando in vantaggio la sua squadra. Al 23′ Lazovic ha l’occasione per pareggiare, ma il colpo di testa è alto. Non ci sono altre azioni di rilievo fino al 62′ quando cambia la partita: fallo di Quagliata che, dopo la revisione al monitor, si trasforma in rosso. Al 75′ ecco il pareggio dell’Hellas Verona: palla in profondità per Verdi che aggancia e davanti a Carnesecchi non sbaglia. Al 94′ Djuric ha l’occasione per l’1-2 ma Carnesecchi para egregiamente. Finisce quindi 1-1 con un pareggio che accontenta forse più il Verona che la Cremonese.


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