PHILADELPHIA 76ers – BROOKLYN NETS
Alla prima occasione buona i 76ers chiudono i conti. Philadelphia si impone anche in Gara-4 ed è la prima squadra ad accedere alle semifinali di Conference eliminando con un netto 4-0 i Brooklyn Nets. Doc Rivers deve rinunciare a Joel Embiid a causa di una distorsione al ginocchio, ma riesce a scrollarsi di dosso Brooklyn e mettere il punto esclamativo su una serie dominata dall’inizio alla fine pur senza la miglior versione del suo primo violino e di James Harden. La partita si contraddistingue per il punteggio basso e le scarse percentuali da una parte e dall’altra: il 16.3% per i Nets e il 18.1% per i 76ers da tre nel primo tempo contribuiscono a bloccare il punteggio sul 63-54 ad 1’49” dalla fine del terzo quarto. Nonostante le difficoltà incontrate durante Gara-4, legate anche all’assenza di Embiid, i 15 rimbalzi di Reed (massimo in carriera), i 17 punti di Harden e i 25 di Harris aiutano Phila a rifilare un parziale di 8-0 che consente ai pennsylvaniani di vincere la partita 96-88 e conquistare il primo “sweep” dal 1991 contro i Milwaukee Bucks. Inutili per Brooklyn i 20 punti di Dinwiddie, i 19 con 12 rimbalzi di Claxton e i 17 di Bridges per il definitivo 96-88. Al prossimo turno affronteranno una tra Atlanta Hawks e Boston Celtics. Per i Nets diventa fondamentale capire come agire durante l’off-season ed esaminare accuratamente alcuni contratti (su tutti quello di Ben Simmons) considerando le diverse prime scelte a disposizione nei prossimi draft.
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PHOENIX SUNS- L.A. CLIPPERS
Continua il calvario di Kawhi Leonard che, dopo l’infortunio subito in Gara-1, deve rinunciare anche alla seconda partita casalinga dei suoi Los Angeles Clippers, già privi di Paul George da diverse settimane. Le sorti della squadra dipendono totalmente da Russell Westbrook, che firma una prestazione da 37 punti con 17/29 dal campo, 3/6 da tre e per la prima volta dal primo turno playoff 2018 contro Utah completa un back-to-back da 30+ punti in post-season. Dopo l’iniziale 9-16 a favore dei Suns con 9 punti di Devin Booker, Tyronn Lue chiama timeout e riordina le idee: da quel momento i Clippers sono padroni del campo e chiudono il primo quarto 30-23. Gara-4 prosegue punto a punto con Phoenix che chiude meglio il primo tempo ed i losangelini che aprono il secondo con un secco 9-0 in poco più di un minuto. L’equilibrio si spezza a fine terzo periodo sull’83-78. Da lì in avanti Chris Paul vede il canestro, inizia a farsi vedere in zona offensiva e con i suoi 12 punti nell’ultimo quarto completa un parziale di 16-5 che annichilisce i Clippers. Anche Wesbrook mette a referto 12 punti nel finale di partita, ma i Clippers – non portando nessun’altro giocatore oltre i 15 punti – non possono aggrapparsi ai 31 di Kevin Durant e ai 30 di Devin Booker. In Arizona si potrebbe chiudere il discorso già in Gara-5, con Phoenix che può lasciarsi alle spalle un primo turno molto impegnativo.

MILWAUKEE BUCKS – MIAMI HEAT
Miami Heat e Milwaukee Bucks tornano al Kaseya Center sul punteggio di 1-1, ancora prive di Tyler Herro e Giannis Antetokounmpo. A differenza dei primi due episodi della serie, gli Heat dominano Gara-3 in lungo ed in largo fissando il risultato finale sul 121-99 dopo aver toccato anche il +29 nell’ultima frazione di gioco. Soltanto i 10 punti in poco meno di 5’ di Jrue Holiday illudono coach Budenholzer. Miami genera parziali su parziali, tra cui un 19-0 tra primo e secondo quarto. A salire in cattedra è ancora una volta Jimmy Butler, autore della ventesima prestazione in carriera da almeno 30 punti ai playoff, 17 nel solo primo periodo. La stella degli Heat esce a fine terzo quarto per un problema fisico, ma in caso di necessità sarebbe stato disponibile per tornare sul parquet. Sembra essere un infortunio serio, invece, quello che coinvolge Victor Oladipo a pochi minuti dal termine dell’incontro: a seguito di un tentativo di lay-up con fallo subito da Bobby Portis il n.0 di Miami cade dolorante e si tiene il ginocchio pronunciando una sola parola “no”. Fortunatamente per Spoelstra, le buone notizie arrivano dai 20 punti con 5 su 6 da tre e 7 su 9 dal campo di Duncan Robinson (che in questa stagione ha trovato poco spazio ma è risultato decisivo nelle ultime stagioni) e da una panchina in grado di staccare il secondo quintetto dei Bucks 36-16 soltanto al termine del terzo quarto.

MEMPHIS GRIZZLIES – L.A. LAKERS
La situazione di parità sull’1-1 poteva creare tensioni e timori da entrambe le parti, ma Darvin Ham decide di concedersi una giornata da spettatore non pagante ed osservare i suoi Lakers dominare i Grizzlies. Il primo quarto si chiude 35-9 a favore dei gialloviola, che passeggiano su Memphis, battono il record per il maggior vantaggio accumulato in un primo periodo nella storia dei playoff e consegnano ai Grizzlies il primato per minor numero di punti realizzati nel primo quarto nella stagione NBA. Se la partita può sembrare soporifera, gli screzi tra Dillon Brooks e Lebron di Gara-2 proseguono anche a Los Angeles ad inizio secondo tempo, quando il giocatore di Memphis colpisce con un “colpo non necessario” James e viene punito con flagrant 2 ed espulsione. Ja Morant, rimasto in dubbio fino all’ultimo momento per un problema alla mano, si accende nel quarto periodo e decide di provare a riaprire la partita segnando 22 punti consecutivi per i Grizzlies, che però non riducono mai lo svantaggio oltre la doppia cifra. La prestazione della seconda scelta al draft 2019 da 45/9/13 col 50.0% dal campo e il 60.0% da tre non basta a bilanciare i 31 punti con 17 rimbalzi di Davis, i 25 di Lebron e i 17 di Russell. Gara-3 finisce 111-101 per i padroni di casa, nuovamente avanti nella serie.



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