Si è appena conclusa l’edizione numero 87 della Freccia Vallone, una delle tre classiche delle Ardenne, con la vittoria del favoritissimo Tadej Pogacar, arrivata dopo i canonici 194 km che separano Herve dal muro di Huy.

LA CORSA
Prima ancora di salire in sella si ritirano: Consefrois, uno dei favoriti, e Jay Hindley. I primi chilometri vengono affrontati ad altissima velocità perché in molti vogliono centrare la fuga di giornata. Alla fine i fuggitivi sono 8: Jacob Hindsgaul Madsen, Daryl Impey, Oliver Naesen, Georg Zimmermann, Raul Garcia Pierna, Soren Kragh Andersen, Johan Meens e Jetse Bol. A fare l’andatura in gruppo ci pensano da subito la UAE, che ovviamente ha in squadra il favorito numero uno Tadej Pogacar, e la Ineos, a lavoro per Tom Pidcock. Dopo la terza salita di giornata, il gruppo aumenta il ritmo e inizia a recuperare, portando il vantaggio a 2’30”. Entrati nel circuito finale del Mur de Huy la corsa entra nel vivo e, prima sulla Cote d’Ereffe e poi sulla Cote della Cherave, iniziano a staccarsi i primi corridori; durante il secondo giro restano al comando solo Zimmermann e Andersen, dietro intanto la squadra di Pogacar riprende a spingere e tiene nel mirino, oltre ai due fuggitivi, anche Vervaeke e il nostro Battistella, usciti dal gruppone.A meno di 25 km dal traguardo da segnalare una caduta nel gruppo, che coinvolge tra gli altri anche Powless. A 15 km dal traguardo i tre battistrada conservano circa 40″ di vantaggio, che per molti non saranno sufficienti per giocarsi la vittoria. Arrivati alla Cote de Cherave il ritmo è impressionante, il gruppo infatti, tirato da Ulissi vuole tenere alto il ritmo per dare una ulteriore scrematura. In fuga rimane solo Vervaeke, che però verrà ripreso sul muro di Huy.
L’ASCESA AL MUR DE HUY
Il Muro di Huy, asperità mitica e iconica del ciclismo, misura 1.3 km e presenta una pendenza media del 9,8% e una punta massima del 26%. La UAE prende in testa il muro decisivo con l’elvetico Hirschi che pilota il capitano Pogacar, che è “braccato” da Ciccone e Mas. Brillante anche la pedalata di Bardet, che prova l’attacco ma viene chiuso lungo le transenne; a giocarsela sono dunque in quattro: Woods, Pogacar, Bardet e Ciccone, che non ha lasciato la ruota dello sloveno. Iniziano i tatticismi, nessuno attacca, ma alla fine ci pensa il solito Tadej Pogacar a mettere tutti d’accordo; lo sloveno infatti attacca a 200 metri dal traguardo (quando la pendenza è al 26%), stacca tutti e si va a prendere la Freccia Vallone, alzando le braccia sul muro di Huy. Alle sue spalle Skjelmose e Landa completano il podio, quarto Woods, quinto Ciccone.

POGACAR VERSO LA STORIA
Il campionissimo sloveno, dopo il successo di domenica all’Amstel, tra quattro giorni ha un appuntamento con la storia: se riuscisse a conquistare anche la Liegi, diventerebbe il primo ciclista nella storia a centrare il tris nelle classiche delle Ardenne, cioè Amstel, Freccia e Liegi. Certo dovrà fare i conti con gli avversari, su tutti Evenepoel, ma vista la condizione ottimale e la forma stratosferica è lui l’uomo da battere.


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