Archiviato il primo appuntamento, il circus della Formula 1 si sposta solo di un paio di kilometri ad ovest del Bahrein, precisamente in Arabia Saudita.

LA STORIA
Nel 2019 venne annunciato che sarebbe stato costruito un autodromo per tutte le categorie della FIA a Qiddiya, nel frattempo nel novembre 2020 fu invece comunicato che il Gran Premio di Arabia Saudita si sarebbe disputato su un circiuto temporaneo ubicato a Jeddah. Una volta decisa la località, venne ideato il circuito, presentato il 18 marzo 2021, dall’ingegnere tedesco Hermann Tilke, volto noto della formula 1, già creatore del circuito di Sepang e del Bahrein. Dopo aver ospitato l’esordio nel 2021 e la seconda edizione nel 2022, il circuito di Jeddah doveva essere sostituito con l’autodromo di Qiddiya già nel 2023, ma a gennaio scorso è stato comunicato che Jeddah sarà sede di Gran Premio fino al 2027, mentre a Qiddiya i lavori continueranno.

DESCRIZIONE
L’obiettivo principale degli organizzatori era quello di evitare di costruire un circuito cittadino classico, in cui è difficile sorpassare, infatti non vi sono alcune curve lente a 90° gradi. La sua fluidità e velocità lo rende il secondo circuito per velocità media in F1 con 252,8 km/h, secondo solo ai 264,3 km/h del tempio della velocità di Monza. In termini di lunghezza, le 27 curve fanno sì che sia il circuito con più curve in calendario, e il secondo più lungo con 6174 metri, dietro solo ai 7004 metri di SPA. Le zone DRS sono 3, nel rettilineo principale, tra le curve 20-21-22, e l’ultima zona è fra le curve 24-25-26.

GIRO ONBOARD A JEDDAH
Scendiamo in pista per un hot lap da pole position in Arabia Saudita! A tutto gas per affrontare il rettilineo principale, il primo trittico di curve è composto da una chicane sinistra-destra e da una leggera sterzata a sinistra per arrivare invece alle curve 4 e 5 che insieme alla 6 compongono una specie di semicerchio nel layout, non particolarmente difficile la frenata, ma la velocità di uscita di queste curve è fondamentale, perché con uno snake che ricorda Austin arriviamo ad un breve rettilineo senza togliere il piede dal gas. Più impegnativa è la curva 13, frenata in quarta marcia con un angolo molto ampio che tuttavia rende l’uscita molto fluida e veloce verso la 14, in cui basta una leggera sterzata a destra in pieno, mentre curva 15 al contrario è una piccola curva a sinistra che prepara alla staccata in curva 16, una chicane destra-sinistra che porta ad un altro complesso di curve, 18-26, da fare in pieno in settima o ottava marcia. Terminata la terza e ultima zona DRS, affrontiamo la staccata più impegnativa, insieme a curva 1, ovvero la curva 27, in terza marcia per poi ritornare sul traguardo e guadagnare la prima piazzola per la gara di domenica.


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