Tra 5 giorni a Sakhir prenderà il via il mondiale di Formula 1 2023 ma in questi giorni sempre in Bahrain si sono disputati i test pre-stagionali che ci forniscono alcune indicazioni, da prendere comunque “con le pinze”.
Tanti si aspettano un mondiale sulla falsariga del 2022, altri credono (o forse sperano) che ci possa essere un rimescolamento delle carte ma i test di Sakhir sembrano propendere per la prima ipotesi. Ora però vediamo insieme come sono messi i vari team.
VERSTAPPEN PER IL THREE-PEAT, PEREZ PER IL SEDILE, MA LA PENALITÀ PER IL BUDGET CAP INFLUIRÀ A LUNGO ANDARE?
La tre giorni del Bahrain ci ha dato una Red Bull semplicemente perfetta ed esente da defezioni, pronta a dominare come nel 2022. A Milton Keynes hanno tirato fuori una nuova astronave che sembra due spanne sopra agli altri e sarà difficile destituire dal trono. Tuttavia la penalità dovuta allo sforamento del Budget Cap potrebbe influire a lungo andare nella stagione ma intanto Verstappen prepara l’assalto al terzo titolo iridato e Perez si gioca il sedile per il 2024, visti gli screzi dello scorso anno con Max e l’ombra di Daniel Ricciardo che aleggia minacciosa.

FERRARI: OBBIETTIVO TITOLO MA DAI TEST PERMANGONO GLI STESSI PROBLEMI
La rivoluzione invernale con l’addio di Binotto e l’arrivo di Vasseur ci voleva indicare una strategia per arrivare alla vittoria del mondiale con una squadra più preparata ma la SF-23 sembra avere gli stessi problemi della F1-75.
A Sakhir abbiamo visto una rossa molto veloce nel dritto ma meno performante nella parte guidata. Un motore che qualche campanello di allarme ce lo lascia e il degrado gomme troppo alto e ancora non risolto. Inoltre nella giornata di mercoledì sembrava essere presente un notevole porpoising sulla vettura del cavallino ma forse questo pericolo è rientrato. Insomma, per vincere c’è ancora tanta strada da fare

MERCEDES IN CHIAROSCURO: PRONTA LA VERSIONE B?
In Mercedes il 2023 deve essere l’anno della rinascita ma anche a Brackley la strada sembra in salita e i test non promettono bene. La W14 sembra avere qualche problema di motore ma nei tre giorni ha fatto un cammino in crescendo che può portare a colmare il gap con i rivali anche se la Red Bull rimane molto distante. La soluzione di una monoposto senza pance non sembra riuscire a dare gli effetti sperati e dopo due anni forse è il caso di cambiare filosofia e c’è chi dice che è già pronta una versione B della monoposto anglo-tedesca. Sarà così? Chi vivrà vedrà

ASTON MARTIN SUPER: SARÀ LEI LA QUARTA FORZA?
Degli altri team quello che ha sorpreso di più è senza dubbio l’Aston Martin. Sia con Fernando Alonso che com Felipe Drugovich la ‘verdona’ ha dimostrato notevoli velocità di punta e ottimo passo sui long run. L’arrivo di Nando potrebbe essere la mossa giusta per fare il salto di qualità grazie all’esperienza dello spagnolo e magari essa servirà anche per fare crescere Lance Stroll. Insomma, per il quarto posto il team di Silverstone parte favorito
MCLAREN E ALPINE: DEJAVÙ
L’anno scorso si sono contese la quarta piazza del campionato costruttori ma l’avvio di mondiale è stato problematico per entrambe. Anche in questi test però le nuove vetture di Enstone e Woking non sembrano essere nate sotto una buona stella.
Il team francese dopo aver composto un team tutto ‘Bleus’ con l’arrivo di Pierre Gasly in sostituzione di Alonso ma in questi test l’Alpine è sembrata poco performante e anziché fare un passo avanti nel colmare il gap con i top team sembra averne fatto uno indietro. A favore della scuderia transalpina però va detto che si tratta solo di test e anche lo scorso nel corso della stagione sono riusciti a scalare diverse posizioni e recuperare competitività e dunque il potenziale per fare una buona stagione c’è tutto.
Discorso diverso invece in casa McLaren dove già lo scorso anno col cambio regolamento si prospettava un ritorno ai vertici della scuderia inglese che invece è terminata con un deludente quinto posto e i test di questa settimana a Sakhir non promettono per niente bene.
Le prestazioni del team di Woking sono state quelle di una scuderia di centro gruppo, che ha trovato difficoltà sia nel giro secco che nei long run e lontana dal trovare la quadra giusta. Anche lo scorso anno l’avvio in Bahrain fu drammatico per poi riprendersi nel corso della stagione. Stavolta andrà fatto lo stesso ma in maniera migliore anche perché due talenti come Lando Norris e Oscar Piastri meritano una vettura competitiva. Insomma per Andrea Stella e i suoi uomini ci sarà tanto lavoro da fare.
ALFA ROMEO: BUONI SEGNALI, MA SERVIRÀ CONTINUITÀ
Sarà l’ultimo anno dell’Alfa Romeo prima di trasformarsi in Audi ma i test pre-stagionali hanno lasciato buone sensazioni per la nuova nata di Hinwil.
La vettura italo-elvetica ha mostrato ottime velocità e convincenti long run che potrebbero inserire il team nella lotta al 4° posto almeno per la prima parte di stagione. Poi starà alla squadra di ingegneri del team portare gli aggiornamenti necessari a rendere il team competitivo durante tutto l’anno.a differenza dell’anno scorso. Bottas con la sua esperienza e Zhou che da segnali di crescita sono pronti, se il team riesce ad essere costante l’Alfa Romeo può diventare la sorpresa del mondiale.
HAAS: PILOTI DI ESPERIENZA, MA LA MACCHINA?
Qui ci troviamo di fronte ad una grande incognita. Il team americano ha preso Nico Hulkenberg al posto di Mick Schumacher per avere maggiore esperienza nel team e guadagnare i punti necessari a migliorare la classifica costruttori, ma la vettura come va?
I test del Bahrain ci hanno dato una Haas discreta ma non troppo competitiva, dove può puntare sul veloce motore Ferrari ma per il resto è molto da decifrare. Sarà importante fare punti nelle prime gare perché poi mantenere la competitività nel corso della stagione sarà difficile.
WILLIAMS: FINALMENTE NON PIÙ CENERENTOLA?
Dal 2018 è oramai la cenerentola del gruppo, evitando l’ultima piazza nel mondiale costruttori solo nel 2021 per merito di George Russell.
I test di Sakhir però.ci hanno fatto vedere una Williams in netto miglioramento, con discreti tempi nel giro secco e sensazioni comunque incoraggianti sul passo gara.
I valori reali li vedremo tra una settimana ma forse a Grove avranno la possibilità di fare finalmente una stagione dignitosa, degna della storia del team!
ALPHA TAURI: È BUIO PESTO
Per il team di Faenza già lo scorso anno è stata una delusione e ha visto un lento declino, ma questo test di inizio 2023 sembrano essere un brutto presagio per una stagione ancor più negativa.
In questi tra giorni sia De Vries che Tsunoda non sono riusciti a ottenere tempi buoni sul giro secco e anche i long run vedono il team satellite della Red Bull lontano da prestazioni convincenti. Insomma, l’inizio non è buono e recuperare non sarà facile


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