
“Sheva mi era piaciuto tantissimo in TV, così decidemmo di andarlo a vedere dal vivo. In quella partita Andriy non toccò palla e Galliani era titubante sull’acquisto. Io però ero convinto, anche perché nessuno può giocare bene tutte le partite. Così tornai a Kiev, portai al ragazzo una maglia del Milan e gli dissi: ‘Con questa vincerai il pallone d’oro’… “
[Ariedo Braida]
In quell’anno Sheva si laureò campione e capocannoniere della Serie A mettendo a segno 24 goal in 32 partite con il Milan, sempre con la squadra rossonera vinse la Supercoppa Italiana contro la Lazio (3-0) grazie ad una tripletta del medesimo e riuscì a portare la sua nazionale al Mondiale del 2006.
Ritenuto uno degli attaccanti più forti e più completi della sua generazione, potenza, velocità e senso del goal unico. È stato inserito da Pelé nella FIFA 100, lista dei 125 migliori calciatori viventi. Con 67 reti in 143 partite, occupa rispettivamente il settimo posto nella graduatoria dei marcatori delle competizioni UEFA per club e l’undicesimo in quella dei giocatori con più presenze.Con 111 gare disputate e 48 gol segnati, è il secondo giocatore con più presenze nella nazionale ucraina dopo Anatolij Tymoščuk e il primo come reti realizzate. Inoltre secondo nella classifica dei migliori marcatori della storia del Milan, dopo Gunnar Nordahl, e quinto in quella dei migliori marcatori nella storia della Dinamo Kiev; con il Milan ha segnato 14 reti nei derby con l’Inter, risultando il miglior marcatore della storia della stracittadina.
Esattamente diciott’anni fa, il giocatore ucraino Andriy Shevchenko vinse il pallone d’oro e la profezia dell’ex dirigente rossonero si sarebbe avverata.

Lascia un commento