Tennis, il pagellone della stagione 2022.

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A cavallo tra la stagione 2022 e l’inizio del 2023 si presenta un periodo perfetto per concentrarsi su bilanci e riflessioni. Dante farebbe dei tennisti le proprie anime da dividere tra inferno, purgatorio e paradiso, ma, per comodità, il rendimento dei 20 giocatori selezionati sarà valutato sfruttando il classico sistema scolastico, con i voti da 1 a 10.

I TOP 10

  • 1) CARLOS ALCARAZ: 9.5

Il primo della classe, questa volta lo studente insegna ai professori. La stagione di Carlitos è stata incredibile, ma già dal trionfo di febbraio a Rio de Janeiro avevamo capito che sarebbe potuto nascere qualcosa di speciale. Da lì in avanti lo spagnolo ha collezionato solo successi, vincendo anche Barcellona, i Masters1000 di Miami e Madrid e soprattutto gli US Open. Ha iniziato il 2022 da numero 33 del mondo, ma nel corso della stagione è diventato il più giovane n.1 della storia del tennis. Il primo posto nel ranking di fine anno è meritatemente suo.

  • 2) RAFAEL NADAL: 9

Annata da 10 fino a luglio. Nella prima metà di stagione ha vinto gli Australian Open e il Roland Garros diventando il tennista con più titoli Major di sempre, poi sono subentrati alcuni problemi fisici che non gli hanno consentito di esprimersi al meglio. Chiude l’anno da n.2 dopo Alcaraz, ma ha apertamente dichiarato: “Voglio tornare ai livelli di inizio stagione. Non so se ci riuscirò, ma morirò sul campo per farlo.”

  • 3) CASPER RUUD: 8.5

Molti credevano che il norvegese fosse arrivato in top 10 per puro caso. Si sbagliavano. Ruud ha ritoccato il proprio best ranking fino al n.2 del mondo dopo la finale persa agli US Open in cui si è giocato la vetta mondiale con Alcaraz. Casper ha dimostrato di essere cresciuto enormemente anche sulle superfici rapide e di essersi sbloccato negli Slam. I risultati più importanti del suo 2022 sono stati le finali a Miami, al Roland Garros, a New York e a Torino. Il prossimo passo è sollevare la coppa e battere con continuità i migliori giocatori.

  • 4) STEFANOS TSITSIPAS: 6.5

L’annata di Tsitsipas non è stata negativa, ma ha sempre dato la sensazione di fermarsi a 30 senza fare 31. Tante finali, molte sconfitte sul più bello. Ha perso all’atto conclusivo a Rotterdam, Roma, Cincinnati, Astana e Stoccolma. Ha mostrato qualche lampo, su tutti la semifinale in Australia e la vittoria a Montecarlo, ma ha anche perso partite delicate come lo spareggio con Rublev nell’ultimo match dei gironi alle Finals, il primo turno US Open con Galan e ha consegnato la Laver Cup al Team World cedendo a Frances Tiafoe. Se fosse stato più concreto il voto sarebbe aumentato esponenzialmente. I dettagli fanno la differenza.

  • 5) NOVAK DJOKOVIC: 9

Il discorso è molto semplice: Novak Djokovic non è numero 1 del mondo solo per questioni extra-campo. Non ha potuto giocare in Australia e in America, la 135^ edizione dei championships è stata macchiata dall’intervento degli organizzatori e dell’ATP e a Parigi ha trovato Nadal già ai quarti di finale. Djokovic non si è lasciato intimorire, anzi, è rimasto nei primi 5. Ha vinto Roma, Wimbledon, Tel Aviv, Astana e le Finals di Torino da imbattuto. Se a Wimbledon non fosse scoppiato il finimondo sarebbe n.2 del ranking a soli 180 punti da Carlos Alcaraz. È ancora il tennista più forte al mondo.

  • 6) FELIX AUGER-ALIASSIME: 8

Il tanto atteso salto di qualità è finalmente arrivato. Il lavoro di Toni Nadal, zio di Rafa, ha dato i suoi frutti. A fine 2021 non aveva ancora vinto un torneo, arrivando addirittura a collezionare 8 sconfitte su 8 finali disputate. Nel 2022, invece, si è sbloccato vincendo Rotterdam, Firenze, Anversa e Basilea. Ha trascinato il Canada alla vittoria nell’ATP Cup di gennaio e nella Coppa Davis di novembre giocando da n.1 della nazionale in entrambe le competizioni. C’è ancora qualche alto e basso nel corso della stagione, soprattutto su terra battuta, ma ci si può lavorare.

  • 7) DANIIL MEDVEDEV: 4

Il russo rappresenta senza ombra di dubbio la delusione tennistica del 2022. La sua stagione è iniziata e finita con la finale persa agli Australian Open. La rimonta subita da 0-2 a 3-2 si è fata sentire per tutto l’anno, accentuata anche dall’operazione all’ernia tra aprile e maggio. La dea bendata non l’ha assistito in alcuni sorteggi, principalmente a Montreal e New York dove ha incontrato Nick Kyrgios al secondo e quarto turno, ma considerando la classifica “post-Australia” Daniil sarebbe addirittura fuori dai primi 10. Incredibile se si pensa che il 28 febbraio era diventato il 27^ n.1 della storia del tennis.

  • 8) ANDREY RUBLEV: 7

La fine del 2021 e l’inizio del 2022 non lasciavano presagire nulla di buono per la stagione di Andrey, che però è stato bravissimo ad uscire da alcuni mesi molto complicati. Con la grinta e la rabbia che lo contraddistinguono ha saputo alzare la testa e ricominciare a macinare tennis. Tripletta di vittorie a Marsiglia, Belgrado e Gijon, semifinali a Indian Wells e alle Finals, quarti di finale al Roland Garros e agli US Open. Manca ancora l’esplosione definitiva negli Slam, ma il rischio di vedere il russo fuori dalla top 10 a fine 2022 era molto alto. Bravo.

  • 9) TAYLOR FRITZ: 8

Sin dai primi passi nel circuito pro Fritz è stato indicato dagli esperti come una delle future stelle più splendenti del panorama tennistico. Per alcune stagioni non è riuscito ad esplodere, ma si è trovato bloccato tra la top 50 e la top 25. Quest’anno è entrato per la prima volta nei primi 10, salendo addirittura al n.8 del mondo dopo il trionfo a Tokyo. Gran merito della scalata è da ricondursi alla vittoria nel torneo di casa sua, Indian Wells, dove ha battuto in finale Rafael Nadal. Alla prima apparizione alle Finals ha dimostrato di aver raggiunto l’elite tennistica, arrivando in semifinale e giocandosela alla pari con Novak Djokovic. L’avevamo inserito tra le possibili sorprese di questa stagione.

  • 10) HUBERT HURKACZ: 6.5

Durante tutta la stagione ha fatto sali e scendi tra la decima e la dodicesima posizione, ma grazie agli infortuni di Sinner e ai punti scartati da Rune a novembre ha chiuso in top10. Il polacco ha ottenuto i risultati più prestigiosi con la semifinale a Miami, la vittoria ad Halle e la finale a Montreal. Il problema (non da poco) di “Hubi” sono gli Slam: secondo turno agli Australian Open, quarto al Roland Garros, primo a Wimbledon e secondo agli US Open.

La stagione di Nadal è stata fenomenale fino a Wimbledon, ma negli ultimi mesi è stato vittima di diversi problemi fisici.

GLI ITALIANI

  • JANNIK SINNER: 6

Il 2022 dell’altoatesino è stato terribilmente condizionato da molteplici infortuni. Tutto è iniziato col Covid di febbraio, al quale hanno fato seguito le vesciche di Miami, l’anca di Roma, il ginocchio di Parigi, le caviglie di Wimbledon e di Sofia e la mano di Bercy Nonostante sia sceso dal numero 10 al numero 15 del mondo, nelle poche occasioni in cui è stato in salute Sinner ha mostrato passi avanti col suo tennis. Seppur contro i top-5 fatichi a trovare la via della vittoria si è avvicinato al loro livello: a Montecarlo ha perso con Zverev al tiebreak del terzo set, a Wimbledon con Djokovic al quinto set. Ha battuto 2 volte Alcaraz, una volta Rublev ed è stato eliminato dagli US Open dopo un quarto di finale mozzafiato.

  • MATTEO BERRETTINI: 5.5

Per il tennista romano valgono più o meno le stesse motivazioni di Sinner. Dopo la semifinale agli Australian Open ha ritoccato il suo best ranking al numero 6, ma l’operazione alla mano e il Covid pre-Wimbledon l’hanno fatto precipitare fino al 16^ posto in classifica. Su erba ha vinto Stoccarda e il Queen’s al rientro dopo il primo infortunio, successivamente ha giocato la finale anche a Gstaad e Napoli e i quarti allo US Open. Al di là di qualche brutta sconfitta, la stagione di Berrettini (quando ha potuto dimostrarlo) non è stata così disastrosa.

  • LORENZO MUSETTI: 8

Senz’ombra di dubbio il miglior italiano nel 2022. Fino alla stagione su terra battuta non si era visto il miglior Lorenzo, ma da Montecarlo in poi ha inanellato una serie spaventosa di risultati. Il vero spartiacque, però, è il torneo di Amburgo, vinto battendo Alcaraz in una finale piena di colpi scena. Da agosto ha alzato il suo livello anche su cemento vincendo Napoli e raggiungendo per la prima volta in carriera i quarti di finale 1000, a Parigi-Bercy, dove ha battuto il n.4 del mondo Casper Ruud. A gennaio era il 59^ miglior giocatore del circuito, oggi si trova alla 23^ posizione mondiale ed è l’unico tennista ad aver superato il 45% di palle break convertite (46.28%).

  • LORENZO SONEGO: 4.5

La prima insufficienza pesante tra gli azzurri. Sonego si era presentato ai nastri di partenza da n.27 della classifica mondiale, spingendosi fino al 22 di inizio febbraio. Il torinese ha però ceduto il passo alla distanza, non rispettando le attese e gli ottimi risultati del 2021. Il 19 settembre è precipitato fino a piazzarsi 65^ in classifica, per poi risalire all’attuale 45 grazie alla vittoria a Metz. Lodevole invece in Coppa Davis, dove ha dato man forte al cammino degli azzurri con le vittorie su Frances Tiafoe e Denis Shapovalov

  • FABIO FOGNINI: 4

Va sottolineato che il voto si basa esclusivamente sulla stagione di singolare, senza considerare il doppio. Fabio ha fatto fatica tanto che, come lui stesso ha ammesso, la stagione è stata totalmente priva di risultati importanti. Troppe sconfitte ai primi turni dei main-draw o dei tabelloni di qualificazioni per avvicinarsi alla sufficienza. Vanno ricordate soltanto la semifinale a Rio e l’ottima partita a Cincinnati con Rublev, persa dopo 2 ore e mezza di battaglia. È crollato dal n.38 nel ranking di inizio 2022 al n.55 di dicembre.

Lorenzo Musetti riceve il voto più alto tra i tennisti azzurri in top 100: 8 meritato.

GLI ALTRI

  • HOLGER RUNE: 9

Il classe 2003 ha scalato la bellezza di 92 posizioni, dalla 103 alla 11. Ha mostrato il suo vero talento al Roland Garros eliminando Stefanos Tsitsipas, finalista dell’edizione 2021, e raggiungendo i primi quarti in un Major. Il vero exploit è arrivato su cemento indoor tra settembre e novembre, quando ha raggiunto 4 finali consecutive a Sofia, Stoccolma, Basilea e Parigi-Bercy (2 vinte, 2 perse). A Bercy ha dimostrato di essere già pronto per combattere con i migliori al mondo, a tal punto da diventare il primo tennista nella storia a battere consecutivamente 5 top 10 nello stesso torneo: Hurkacz, Rublev, Alcaraz, Auger-Aliassime e Djokovic. Dopo questa scalata è diventato il primo danese di sempre ad approdare tra i primi 10 tennisti del mondo, ma i punti scalati dal challenger di Pau 2021 l’hanno fatto scalare all’undicesimo posto. Tra le sorprese del 2022 c’era anche lui, ma per il 2023 pensa ancora pià in grande: “Punto a vincere uno Slam”.

  • ALEXANDER ZVEREV: 6.5

Nel punto del 6-7, 5-6, 40-15 a Parigi Zverev ha perso tutto: ritiro da una semifinale Slam giocata alla pari (a tratti meglio) con Nadal, futuro numero 1 del mondo sfumato e stagione finita. Fino a quel momento l’annata di Zverev non era memorabile, ma nemmeno malvagia: una sufficienza ottenuta senza troppi patemi. A giugno occupava il quarto posto nella Race, posizione che, col senno di poi, gli sarebbe bastata per salire in vetta al ranking nel giro di poche settimane. La ricaduta subita a pochi giorni dal rientro in campo in Davis a settembre l’ha costretto a salutare il 2022 e pensare al 2023. Migliorerà l’attuale dodicesima casella ATP.

  • DENIS SHAPOVALOV: 5

Anno nuovo, Shapovalov vecchio. Passano i mesi, ma Denis non accenna a cambiare. Gli errori e i difetti che vengono evidenziati in ogni pagellone di dicembre sono sempre gli stessi. L’ATP Cup in Australia e i quarti all’Australian Open hanno fatto ben sperare, ma sono stati solo un’illusione passeggera. In questo momento ci sono 17 tennisti più completi di Shapovalov.

  • NICK KYRGIOS: 8

Ha giocato 47 partite, 38 meno di Tsitsipas, 23 di Alcaraz e 17 di Medvedev. Nonostante ciò, se Wimbledon avesse assegnato i punti, avrebbe chiuso la stagione da n.10 del mondo, non lontano da Taylor Fritz. Finalmente Nick ha lavorato sui (pochi) punti deboli che aveva, principalmente la risposta di dritto. I risultati di un Kyrgios diverso non si sono fatti attendere, partendo dalla finale a Wimbledon fino ai quarti agli US Open e alla vittoria a Washington. Se dovesse continuare a tenere alta l’asticella tennistica nei prossimi anni avrà l’occasione di togliersi quelle soddisfazioni di cui si vocifera da tanto tempo. Non ha niente da condividere con un n.22 del mondo, tanto meno con la 114^ posizione che occupava a inizio anno.

  • DOMINIC THIEM: 6.5

Il rientro dell’austriaco è stato più travagliato del previsto. Si pensava potesse tornare a gennaio, ma è stato rinviato a febbraio e successivamente a fine marzo. Fino a luglio non aveva ancora ottenuto una vittoria a livello ATP, ma dal Roland Garros in poi ha cambiato marcia. Oggi è appena fuori dai primi 100, ma le ultime partite stagionali hanno offerto delle ottime indicazioni sul futuro di Thiem.

È ufficialmente arrivata la seconda parte di carriera per Nick Kyrgios, Giocando così sarà una minaccia per tutti.

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