Correva il giorno 25 novembre 2020: due anni fa ci lasciava Diego Maradona.

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Sembra ieri, ma sono già passati 2 anni dal 25 novembre 2020. Per qualcuno può essere un giorno come un altro, ma, oltre a ricordare tutte le donne che hanno subito qualsiasi tipo di violenza, si rievoca anche il ricordo di Diego Armando Maradona.

L’ADDIO DEL 10

Diego ebbe problemi di salute già a inizio novembre 2020. Il 2 novembre fu portato d’urgenza in clinica a La Plata a causa di un crollo emotivo, che due giorni dopo lo costrinse a sottoporsi ad una delicata operazione. Nel pomeriggio italiano del 25 novembre, all’improvviso, le prime fonti argentine annunciarono la scomparsa di Maradona. Nel giro di pochi minuti la notizia fece il giro del mondo e fu confermata dalle massime testate giornalistiche. La causa del decesso è da associare ad un edema polmonare acuto conseguente a problemi di insufficienza cardiaca.

Alessandro Del Piero, nel giorno della sua scomparsa, ha voluto ricordarlo con una frase diventata icona del calcio, facilmente associabile al carattere estroverso di Maradona:

“Se stessi con un vestito bianco a un matrimonio e arrivasse un pallone infangato, lo stopperei di petto senza pensarci”

CARRIERA

La carriera di Maradona non ha bisogno di presentazioni: già agli inizi tra Argentinos Juniors e Boca Juniors lasciò intravedere più uniche che rare, unite soprattutto ad una personalità di primo livello. Il Barcellona gli ha offerto il panorama europeo e l’ha proiettato verso la città che l’avrebbe lanciato nell’Olimpo del calcio: Napoli.

Il 5 luglio 1984 circa ottantamila persona accolsero Diego Maradona al San Paolo di Napoli. Dopo due stagioni chiuse a metà stagione e al terzo posto, nel 1986-1987 il Napoli si laureò campione d’Italia per la prima volta nella sua storia. Dopo 32 anni tornarono a battere la Juventus a Torino, ma la vera festa scoppiò il 10 maggio ’87, quando l’1-1 contro la Fiorentina regalò il tricolore ai partenopei. Maradona chiuse la stagione con 17 goal e 7 assist, portando a Napoli anche la Coppa Italia.

Dopo due secondi posti nel 1988 e nel 1989 (anno in cui il Napoli perse lo scudetto a vantaggio del Milan perdendo 4 delle ultime 5 partite) Maradona riconsegnò il campionato al Napoli che, fino a 2 anni prima, non aveva mai vinto nemmeno uno scudetto.

Nell’estate 1992 lascia l’amata Napoli per giocare un’ultima stagione in Europa, al Siviglia, prima di tornare in Sudamerica. Dopo sole 5 partite giocate con i Newell’s Old Boys, Maradona decise di rescindere il contratto e prendersi una pausa fino ai mondiali USA ’94. A seguito della scuola per positività all’Efedrina tornò in campo il 7 ottobre 1995 vestendo la maglia del Boca Juniors. Appese gli scarpini al chiodo in bellezza, contro il River Plate, nel 1997.

MESSICO 1986

Il successo più grande di Maradona è senz’ombra di dubbio il mondiale conquistato in Messico nel 1986. Con Maradona l’Albiceleste partiva sempre 1-0, i dati non mentono: 5 goal e 5 assist in 7 partite giocate. Durante il mese sudamericano spiccano i quarti di finale con l’armata dell’Inghilterra, battuta 2-0. “El Pibe De Oro” segnò due goal che passarono alla storia, conosciuti come “La mano de Dios” e “Il goal del secolo”. La prima delle due reti è stata segnata di pugno, anticipando l’uscita del portiere Shilton.

“Un poco con la cabeza de Maradona y otro poco con la mano de Dios

 Dopo appena 5 minuti Maradona riceve palla a centrocampo ed organizza uno dei goal più belli e famosi della storia del calcio. Si gira su se stesso, dribbla in un colpo solo Reid e Beardsley, con una finta fa secco Butcher e infine annichilisce Hodge in velocità. Non contento, vuole saltare anche il portiere Shilton ed appoggiare il pallone a porta vuota. Insieme al goal è rimasta negli annali anche Victor Morales, la cui telecronaca al goal di Maradona è stata definita da Federico Buffa “un’ode al gioco del calcio”

..la va a tocar para Diego, ahí la tiene Maradona, lo marcan dos, pisa la pelota Maradona, arranca por la derecha el genio del fútbol mundial, y deja el tercero y va a tocar para Burruchaga… ¡Siempre Maradona! ¡Genio! ¡Genio! ¡Genio! ta-ta-ta-ta-ta-ta… Gol… Gol… ¡Quiero llorar! ¡Dios Santo, viva el fútbol! ¡Golazo! ¡Diego! ¡Maradona! Es para llorar, perdónenme … Maradona, en una corrida memorable, en la jugada de todos los tiempos… barrilete cósmico… ¿de qué planeta viniste? ¡Para dejar en el camino a tanto inglés! ¡Para que el país sea un puño apretado, gritando por Argentina!… Argentina 2 – Inglaterra 0… Diegol, Diegol, Diego Armando Maradona… Gracias Dios, por el fútbol, por Maradona, por estas lágrimas, por este Argentina 2 – Inglaterra 0.»

«… la tocca per Diego, ecco, ce l’ha Maradona. Lo marcano in due, tocca la palla Maradona, avanza sulla destra il genio del calcio mondiale, e lascia lì il terzo e va a toccarla per Burruchaga.. sempre Maradona.. genio, genio, genio.. c’è, c’è, c’è… goal… voglio piangere.. Dio Santo, viva il calcio.. golazo.. Diego.. Maradona.. c’è da piangere, scusatemi.. Maradona in una corsa memorabile, la giocata migliore di tutti i tempi.. aquilone cosmico.. Da che pianeta sei venuto ?, per lasciare lungo la strada così tanti inglesi ? Perché il Paese sia un pugno chiuso che esulta per l’Argentina.. Argentina 2, Inghilterra 0.. Diegol, Diegol, Diego Armando Maradona… Grazie, Dio, per il calcio, per Maradona, per queste lacrime, per questo Argentina 2, Inghilterra 0.»

Un sentito abbraccio alla famiglia Maradona, nel ricordo di uno dei più grandi giocatori della storia del calcio.

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