Qatar 2022 – Gioia Nipponica, Spagna maestosa.

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Quarto giorno mondiale con protagoniste le squadre dei gironi E ed F, che si apre con due bella sorprese e si chiude con due risultati già scritti.

PUNTO D’ORO

Ad aprire le danze, alle 11 ore Italiane, è la Croazia vicecampione in carica, che sfida il Marocco.

I Leoni di Atlante lasciano che i Croati facciano la partita, concedendo, soprattutto nella ripresa, il pallino del gioco agli avversari.

Gli Scaccati, anche con undici titolare a trazione abbastanza anteriore, non riescono ad avere la meglio sui robusti nordafricani che nonostante i 17 falli commessi, collezionano un solo cartellino giallo.

Come, probabilmente, avrete capito, succede poco e niente nei 90 minuti della partita inaugurale della quarta giornata. Bocciato Luka Modric, contenuto alla grande dal migliore in campo Sofyan Amrabat.

SAMURAI ALLA RISCOSSA

Fra un piatto di pasta e l’altro, alle 14, scende in campo il Giappone, con l’arduo compito di limitare la Germania.

Il primo tempo scorre veloce, coi tedeschi padroni del tempo e dello spazio, nonostante dopo 8 minuti rischiano subito di essere sotto. Il piccolo centravanti nipponico Daizen Maeda raccoglie un cross proveniente dalla destra, supera Rüdiger e batte Neuer in scivolata.

Tutto inutile, perché il numero 25 è partito troppo avanti e il guardalinee non perdona.

Il gol subito (e annullato) scuote la Germania, che da quel momento in poi fa un po’ quello che vuole. Al 26’ i tedeschi lamentano un tocco di mano in area, ma per il VAR non c’è niente.

C’è rigore invece, 5 minuti dopo, quando Shuichi Gonda combina la frittata. Raum va giù in area, rigore. Si presenta Gundogan, glaciale, 1-0.

Prima di andare negli spogliatoi c’è tempo anche per un altro gol tedesco. Havertz inscacca da due passi, ma la posizione è irregolare e anche stavolta, l’arbitro annulla.

La ripresa è un po’ più soporifera, ma viene fuori tutto il coraggio giapponese, che nonostante il divario fisico, si fa trovare spesso di fronte a Neuer.

La Germania crea tanto, Gundogan fa vibrare i palo ma il gol non arriva.

Il portierissimo del Bayern tiene a galla i suoi con una serie di parate clamorose fino al 75’ quando Ritsu Doan si fa trovare al posto giusto nel momento giusto, pronto ad insaccare sulla respinta.

5 minuti dopo i Samurai si portano avanti con una perla di Takuma Asano che prima brucia Schlotterbeck e poi la mette nell’unico spazio fra Neuer e il palo.

La strada verso gli ottavi, per Die Mannschaft, si fa molto in salita.

FURIA ROJA

Non c’è partita allo stadio Al-Thumama di Doha, dove va in scena la terza partita giornaliera, quella fra Spagna e Costa Rica.

La giovane Roja domina la partita dal primo all’ultimo secondo senza subire nemmeno un tiro in porta.

Segnano praticamente tutti, a partire da Dani Olmo, che ha l’arduo (si fa per dire) compito di sbloccarla all’undicesimo.

Dieci minuti dopo, Asensio riceve un cross dall’evergreen Jordi Alba e senza pensarci troppo, raddoppia. Cala il tris Ferran Torres con un preciso destro dagli 11 metri che non lascia scampo a Keylor Navas.

Finisce il primo tempo con la partita già in ghiaccio, ma per le Furie Rosse non è abbastanza.

Al 54esimo ancora Ferran Torres, prima manda al bar due difensori poi ruota sul perno e delicatamente la fa passare sotto il braccio di Navas. 4-0.

Passano altri venti minuti in cui il Costa Rica non vede praticamente mai il pallone, prima che Gavi s’inventi il gol della serata. Morata scodella in mezzo, sul pallone ci si avventa il Blaugrana classe 2004 che di esterno destro fa 5-0.

È finita, direte voi. No, c’è tempo per il 6-0 di Carlos Soler, classico gol su respinta del portiere, e per il 7-0 firmato Alvaro Morata, dopo un bello scambio al limite con Dani Olmo.

Roja forza 7, sono loro i favoriti?

BELGIO CINICO, MA CON AIUTINO

Il match serale fra Belgio e Canada regala una partita tutto sommato godibile ma con qualche polemica. A spuntarla sono i Diavoli Rossi, grazie allo spunto del centravanti, Michy Batshuayi, poco prima dell’intervallo. A fare la partita, però, è il sorprendente Canada, giovane e frizzante, ma con dei problemi di finalizzazione.

I Canadesi arrivano per VENTUNO volte al tiro, ma senza successo. Dopo undici minuti hanno l’occasione giusta per sbloccare la partita ed indirizzarla nel loro binario, ma Alphonso Davies si fa ipnotizzare da Thibaut Courtois dagli 11 metri.

Come detto, il Canada crea tanto ma non finalizza, mentre il Belgio è cinico e sfrutta le occasioni per portarsi a casa i primi tre punti del mondiale. I nordamericani, però, hanno da recriminare un rigore abbastanza plateale che il signor Sikazwe (chi ha seguito la Coppa d’Africa se lo ricorderà) ha deciso di non fischiare.

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