Al Ferraris di Genova pesante sconfitta incassata dagli azzurri al cospetto dei colossi sudafricani.

Grazie di tutto Italia!
Di fronte a ben 26.457 spettatori la Nazionale di Crowley conclude la finestra internazionale con una pesante sconfitta al cospetto dei Campioni del Mondo in carica del Sudafrica. A seguito di 40′ giocati alla pari degli Springboks, l’inarrestabile superiorità fisica di quest’ultimi ha comportato ad un parziale – per quanto riguarda la ripresa – di 8-43.
Nonostante le varie sbavature, tra cui l’utilizzo del gioco al piede e le difficoltà nelle fasi statiche, Lamaro e compagni concludono questo novembre internazionale a testa altissima grazie ai 2 successi contro Samoa ed Australia (quest’ultima per la prima volta nella storia).
La Nazionale tornerà in campo ad inverno inoltrato per la disputa del Sei Nazioni.
CRONACA
L’Italia vuole immediatamente mettere in mostra le qualità del gioco alla mano, ma finisce per perdere il possesso a 5 metri dalla linea di meta. Kolbe batte veloce la rimessa laterale, con De Klerk che qualche fase successiva tenta di tuffarsi fino in fondo; fermato. Dopo essere stati rispediti leggermente indietro con un calcio di liberazione, comincia nuovamente l’offensiva: maul avanzante sui 22 italiani, poi scarico al largo per Arendse, inizialmente placcato da Brex ma capace di volare fino in fondo per inerzia: 0-5.
I padroni di casa cancellano immediatamente la batosta iniziale con lo splendido piazzato di Tommaso Allan al 7′. Grazie ad una controruck fallosa dei nostri avversari infatti siamo in grado di tornare a -2: 3-5.
Nemmeno il tempo di riprendere il gioco ed il Sudafrica, sui piedi del solito Cheslin Kolbe, ha la possibilità di tornare a +5 a causa di un’infrazione di Giacomo Nicotera nel breakdown: 3-8.
Continua il botta e risposta tra le due squadre, con l’Italia che torna ad affacciarsi vicino alla zona rossa verdeoro. Riusciamo a guadagnarci un vantaggio per via del mancato rotolamento del placcatore in un raggruppamento, con Varney rapido nel vedere il marginale schieramento difensivo avversario da una parte del campo. Il mediano di mischia quindi compie un indeciso passaggio, raccolto poi da Capuozzo, in grado di schiacciare l’ovale grazie all’ennesimo gioco di gambe impressionante. Messa a segno una complicatissima trasformazione: 10-8 al 13′.
Al 19′ rimessa laterale ben eseguita dagli uomini di Crowley, con il sopracitato Varney capace di compiere un morbido pallonetto recuperato da Arendse. Proprio il marcatore della prima meta viene tenuto a terra da Lorenzo Cannone, con il conseguente calcio di punizione convertito in 3 punti da Allan: 13-8.
Al 25′ – a seguito di un’offensiva sudafricana miracolosamente fermata con un turn over dagli azzurri – Kolbe ottiene la possibilità di riportare gli Springboks a due lunghezze di distanza, per via di un fallo di Danilo Fischetti in un breakdown: 13-11.
Rainbow Nation che continua a logorare fisicamente la Nazionale, senza molti possessi a disposizione specialmente nei ultimi minuti. Al 29′ infatti penal’touche ospite che mette in ulteriore difficoltà Lamaro e compagni, con Mbonambi capace di immolarsi in meta in uscita dal carrettino: 13-18 a seguito di una lunga consultazione col TMO (equivalente del VAR calcistico).
Al 32′ torniamo ad affacciarci a ridosso della linea di meta Sudafricana. Inizialmente viene tentato un diversivo al fine di sorprendere la difesa anziché affidarsi al carrettino, poi il pallino del gioco si sposta nell’altro lato del campo, nel quale otteniamo un’altra punizione.
Sfidiamo i nostri diretti avversari utilizzando questa volta il maul, sebbene la mancata organizzazione consegni l’ovale alla squadra di Nienaber.
Si va all’intervallo sul 13-18.
La ripresa comincia nel migliore dei modi, con Lamaro e compagni immediatamente sul piede avanzante. Sprechiamo inizialmente una rimessa laterale nei 22 avversari, poi tuttavia durante la liberazione sudafricana – nella medesima azione – viene compiuto un fuorigioco da Kolbe. 16-18 grazie al piazzato di Allan.
Al riprendere del gioco tuttavia Italia beffata dal solito Kolbe. Nella recezione dell’ovale Luca Morisi viene sorpreso proprio dall’ala verdeoro, che afferra il pallone e ammutolisce Marassi. De Klerk sbaglia la conversione: 16-23.
Al 48′ netto crollo azzurro, con gli Springboks nuovamente a segno. Il gioco al piede maleseguito consente ai nostri avversari di prenderci più volte in contropiede, come in questo caso. A segnare la marcatura è nuovamente Arendse, servito da Kolisi alla bandierina per via della netta superiorità numerica al largo. 16-30.
Pluricampioni del mondo a dir poco inarrestabili e nuovamente a segno con Kwagga Smith. Difesa messa alle corde dai numerosissimi pick and go a seguito dell’ennesimo massacrante maul: 16-37 al 54′.
Al 62′ anche Malcolm Marx mette la sua firma grazie al sovrastante carrettino nel quale entrambe le squadre hanno pressoché impegnato la totalità dei loro atleti, in particolar modo gli ospiti. Sesta meta del match per gli Springboks e 14esima marcatura per il tallonatore.
Al 65′ anche l’Italia torna a segnare: ripartenza inaspettata dalla nostra metà campo (spesso vista anche contro Samoa e Australia) dettata poi da diversi pick and go sul medesimo asse d’attacco. Con la sicurezza del vantaggio poi viene compiuto un pallonetto, afferrato inizialmente da Ioane e finalizzato da Lorenzo Cannone a seguito di diversi intercetti. Seconda meta in due partite per il terza linea, fratello minore di Niccolò. 21-42.
Tuttavia passano 4′ e la discontinuità azzurra riemerge: infatti da una rimessa a proprio favore, siamo costretti ad arretrare notevolmente perdendo poi l’ovale a 5 metri dalla linea di meta. Imminenti i 5 punti di Kitshoff: 21-49.
Al 72′ poi ottava marcatura subita dalla Nazionale, costretta in una prima fase dell’azione a correre ai ripari a seguito di un avanti di Capuozzo. La conseguente mischia ordinata evidenzia la netta prevalenza di uomini verdeoro ed – al momento dello spostamento dell’ovale – Willemse vola indisturbato fino in fondo: 21-56.
A tempo quasi scaduto c’è spazio per la nona meta dell’incontro messa a segno da Reinach ma innescata dall’ottima corsa di Arendse, premiato come MOTM.
Risultato finale: Italia 21-61 Sudafrica.
I TABELLINI
Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Pierre Bruno, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Luca Morisi, 11 Monty Ioane, 10 Tommaso Allan, 9 Stephen Varney; 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (capitano), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolo Cannone, 3 Pietro Ceccarelli, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti.
A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Ivan Nemer, 18 Simone Ferrari, 19 David Sisi, 20 Manuel Zuliani, 21 Alessandro Garbisi, 22 Edoardo Padovani, 23 Tommaso Menoncello.
Marcatori Italia
Mete: Capuozzo (11), Cannone L. (66)
Trasformazioni: Allan (11)
Calci di punizione: Allan (8, 21, 44)
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cheslin Kolbe, 13 Damian de Allende, 12 Andre Esterhuizen, 11 Kurt-Lee Arendse, 10 Damian Willemse, 9 Francois de Klerk, 8 Jasper Wiese, 7 Franco Mostert, 6 Siyamthanda Kolisi (capitano), 5 Marvin Orie, 4 Salmaan Moerat, 3 Frans Malherbe, 2 Mbongeni Mbonambi, 1 Retshegofaditswe Nche.
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Steven Kitshoff, 18 Vincent Koch, 19 Eben Etzebeth, 20 Albertus Smith, 21 Evan Roos, 22 Cobus Reinach, 23 Manie Libbok.
Marcatori Sudafrica
Mete: Arendse (2, 48), Mbonambi (29), Kolbe (45), Smith (55), Marx (62), Kitshoff (69), Willemse (73), Reinach (79)
Trasformazioni: Kolbe (29), Libbok (48, 55, 69, 73)
Calci di punizione: Kolbe (10, 26)
Arbitro: Matthew Carley (Inghilterra)
Assistenti: Wayne Barnes (Inghilterra), Sam Grove-White (Scozia)
TMO: Eric Gauzins (Francia)

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