
Nella vittoria contro l’Atalanta, c’è tutta la Lazio di Maurizio Sarri. Quella squadra che ha sempre voluto, e quella che oramai è una sua creatura, a tutti gli effetti. Nei nomi, nelle sinergie, nell’identità. Il mercato ha fornito al suo allenatore l’attrezzatura da lui richiesta, necessaria per accelerare e consolidare il processo di cambiamento tattico della squadra, che partita dopo partita dimostra di aver assimilato appieno i concetti del tecnico, la cui completa centralità nel progetto della società è un punto fermo nel nuovo corso biancoceleste.
Terzo posto, gol, spettacolo e risultati. Con una parola d’ordine, funzionalità. È una Lazio congeniale al calcio che vuole proporre Sarri: dominio del gioco, palleggio e verticalizzazioni, pressing e concretezza. Qualità che emergono sempre con più precisione, meticolosità, organizzazione. È una Lazio che da un’incredibile sensazione di leggerezza. Una Lazio fresca, che corre, che in campo si trova, fraseggia, gioca a memoria, e che, soprattutto, ha trovato nella solidità difensiva il suo punto di forza: solo cinque i gol subiti in undici partite, per quello che, l’anno scorso, era l’anello debole della squadra. Il centrocampo gira e lo fa bene, con Cataldi in regia, Vecino che si disimpegna, e, ovviamente, un Milinkovic Savic totale, dominante in mezzo al campo con la sua tecnica sopraffina. Sulle fasce si macinano chilometri, con Lazzari e Marusic costantemente presenti in fase offensiva, e l’attacco segna, tanto, aspettando Immobile, e che, allo stesso tempo, funziona, anche senza Immobile, come ieri sera. Vorrei mettere in evidenza l’approccio offensivo della Lazio contro l’Atalanta: un tridente intercambiabile, verticale e veloce con Zaccagni, Felipe Anderson e Pedro che non danno punti di riferimento, legano il gioco, vengono cercati in profondità. E poi, Sarri può contare anche su delle valide alternative: Luis Alberto, Cancellieri, Marcos Antonio e Basic su tutti.
Una squadra che incarna il Sarrismo nella sua interezza. Non solo nell’estetica, ma anche nell’attitudine. La Lazio è squadra. Con un’immensa voglia di diventare grande.


Lascia un commento