Correva il giorno 21 ottobre 2007: Kimi Raikkonen si laureava campione del mondo

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La Formula 1 nel 2007 visse un anno molto particolare Innanzitutto,dopo ben 16 anni, sull’asfalto e in pista non vi era più un certo Michael Schumacher. Gli occhi erano dunque puntati su nuovi piloti e giovani promesse. Le previsioni davano per scontata una lotta a due tra Alonso e Raikkonen,passato a correre per il cavallino, con entrambi che potevano contare su scudieri del quale si diceva un gran bene. In Ferrari la seconda guida rimase Felipe Massa, brasiliano di origini italiane da tempo tra le fila del cavallino rampante che debuttò in rosso nel 2006.
Le frecce d’argento potevano contare sul giovane pilota di casa Lewis Hamilton, campione uscente della GP2,di cui se ne parlava un gran bene.
Proprio lui,Lewis,che veniva considerato solo un esordiente e alle prime armi, stupì tutti:si rivelò essere il primo rivale alla lotta per il titolo. Hamilton, dopo quattro gare, fu il primo rookie nella storia a comandare in solitaria la classifica di un mondiale della massima formula. In Canada,ottenne la sua prima vittoria, coronata dalla prima pole position siglata al sabato. Nelle settimane successive la Ferrari tornò a farsi sotto, dopo un ottimo inizio di stagione e le vittorie in Francia e Gran Bretagna di Raikkonen.

POLVERE E PROGETTI RUBATI

Prima della gara di Montecarlo la Ferrari scongiurò un tentativo di sabotaggio delle vetture, eseguito mettendo una polvere all’interno del serbatoio delle F2007. Dopo una perquisizione, le tracce della sostanza chimica ricondussero l’accaduto a Nigel Stepney. Ma il peggio doveva ancora conoscere il suo inizio:lo stesso ingegnere inglese trafugò centinaia di pagine riguardanti progetti del cavallino.
Lo scandalo dei progetti rubati alla Ferrari e ceduti alla McLaren vide protagonisti,quindi,il tecnico della Ferrari Nigel Stepney e il capo progettista della McLaren Mike Coughlan. La FIA convocò un consiglio speciale il 26 luglio per indagare sulle responsabilità del sodalizio britannico e decidere sulle eventuali penalizzazioni da attuare. Inizialmente venne pronunciata una sentenza, ai sensi della quale la McLaren Mercedes venne assolta poiché non esistevano prove del fatto che la McLaren avesse concretamente usufruito delle indicazioni contenute nelle oltre 780 pagine sottratte alla Ferrari, applicandole nel progetto inerente alla monoposto partecipante al campionato mondiale di Formula 1,precisando tuttavia che qualora la Ferrari fosse riuscita a dimostrare gli effettivi danni ricevuti, la McLaren sarebbe stata conseguentemente sanzionata. Con la sentenza del consiglio della FIA del 13 settembre del 2007, fu acclarata la responsabilità della McLaren e deliberata per essa l’azzeramento dei punti della classifica costruttori con la conseguente assegnazione del Titolo costruttori 2007 alla Scuderia Ferrari.

IL GP DEL BRASILE

Nonostante questi scandali che stavano colpendo la formula 1,c’era una stagione da finire.
Arrivati a San Paolo, per la prima volta dall’86 erano tre i piloti in lizza per il titolo prima dell’ultima gara: Hamilton comandava e al secondo posto c’era il compagno di scuderia Alonso con 103 punti, maturati grazie a quattro vittorie, quattro secondi e tre terzi. Attardato di tre punti si trovava l’ultimo contendente, quel Kimi Raikkonen per la terza volta in lotta per l’iride.
Nella gara precedente Lewis Hamilton, con la complicità di un’azzardata strategia del muretto McLaren,aveva cestinato il suo match point sulla ghiaia della via di fuga di ingresso pit-lane a Shangai. Nonostante ciò, c’era ancora margine per diventare il primo esordiente a diventare Campione del Mondo F1. 

Alla partenza Hamilton, scattato al fianco di Massa in seconda posizione, venne sorpassato da Kimi,partito terzo accanto ad Alonso, che superò anch’esso il compagno-rivale britannico. Preso dalla foga di rimonta, Hamilton tentò subito di riguadagnare posizioni, incappando in un errore alla Descida do Lago, retrocedendo in ottava posizione. Qualche giro dopo un problema al cambio lo fece sprofondare diciassettesimo.
Davanti le Ferrari si involarono con Massa seguito da Raikkonen mentre Alonso era terzo, momentaneamente primo nel Mondiale. Ma consapevole che, se non fosse riuscito a riacciuffare le due rosse, non sarebbe stato lui a scrivere il suo destino. Le Ferrari decisero di adottare una strategia a due soste che premiò Raikkonen, passato primo, Hamilton tentò la tattica con tre fermate ai box, conscio di dover compiere tutti giri da qualifica. Alonso non riuscì a ricucire lo strappo con i due ferraristi e Raikkonen tagliò il traguardo, seguito da Massa e Alonso. Non era finita però, bisognava conoscere il piazzamento di Hamilton per capire chi potesse festeggiare. Hamilton non riuscì a posizionarsi in modo da creare intoppi e Kimi Raikkonen era, in maniera insperata, campione del mondo, anche grazie a Felipe Massa, lui sì, vero scudiero e uomo squadra. 
Ma,se il 2007 fu un anno assurdo più fuori che dentro dalla pista,e se fu considerato un giallo degno del più grande Sharlock Holmes,allora tanto vale lo fosse fino in fondo.
Qualche ora dopo il trionfo di Raikkonen si scoprì che le temperature delle benzine all’interno delle Williams  erano oltre i parametri consentiti dal regolamento, garantendo un aumento di prestazione quantificabile dai cinque ai dieci cavalli. Una squalifica di queste due scuderie, con Nico Rosberg giunto quarto sotto la bandiera a scacchi, avrebbe fatto salire Hamilton al quarto posto, con la conseguente
Subito dopo la gara le due scuderie non furono penalizzate, ma la McLaren presentò appello, ufficialmente rigettato dalla FIA il 16 novembre 2007.
Fu quello l’ultimo atto di una stagione clamorosa,a tratti assurda,per certi versi mistica: Iceman poteva, finalmente, alzare lo sguardo al cielo e gridare al mondo di essere campione.

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