Quella stagione è stata funestata dalla tragica scomparsa di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna in quel maledetto weekend di Imola.
Dal punto di vista emotivo era difficile andare avanti di fronte ad un avvenimento simile ma purtroppo lo spettacolo lo richiedeva e proprio in quell’annata arrivò il primo sigillo iridato di Michael Schumacher, al termine di una lunga e accesa battaglia con Damon Hill finita tra mille polemiche, ma riavvolgiamo il nastro e ripercorriamo insieme la stagione fino all’ultima gara di Adelaide.
LA PRIMA PARTE DI STAGIONE: IL WEEKEND DI IMOLA E IL MONOPOLIO SCHUMI
La prima parte di stagione è ovviamente segnata dal Gp di San Marino del 1° Maggio 1994, in cui perì Ayrton Senna, preceduto di 24 ore da Roland Ratzenberger.
Di fronte a tutto ciò il lato sportivo della F1 passava in secondo piano ma la prima parte di stagione aveva visto un autentico monopolio di Michael Schumacher. Il tedesco della Benetton infatti ha trionfato in sei delle prime sette gare della stagione, con un secondo nella unica non vittoria. Tali risultati hanno permesso al futuro kaiser di issarsi in vetta alla classifica con 66 punti e ben 37 di vantaggio sul primo dei rivali, ovvero Damon Hill
LE SUCCESSIVE SEI GARE E LA RIMONTA DI DAMON HILL
Quell’avvio straripante di Schumacher e della sua Benetton avevano fatto presagire ad un autentico monologo in chiave iridata. Infatti l’unica rivale della scuderia di Briatore, ovvero la Williams, era alle prese con lo shock della morte di Senna e con il dover affrontare tutte le conseguenze di quell’incidente dove i vertici di Grove erano coinvolti in prima persona.
La squadra inglese sostituì ‘The Magic’ con David Coulthard mentre Damon Hill fu promosso a prima guida.
Nelle successive 6 gare il figlio di Graham seppe sfruttare il potenziale della Williams e inanellò ben 4 vittorie e un secondo posto con Michael Schumacher che invece si impose solo in Ungheria, ricevendo due squalifiche a Silverstone e Spa e l’esclusione dagli appuntamenti di Monza ed Estoril.
Con questa situazione il tedesco della Benetton dilapidò il proprio vantaggio che a 3 gare dalla fine si ridusse ad un solo punto su Hill.
Tale vantaggio rimarrà invariato anche nei successivi appuntamenti, dove Schumacher trionferà al Nurburgring davanti Hill e a Suzuka i due si invertono le posizioni, arrivando così ad Adelaide con la seguente situazione di classifica: Schumacher 92, Hill 91
IL WEEKEND DI ADELAIDE E LA VITTORIA IRIDATA DI SCHUMI
Ad Adelaide la tensione è alle stelle ed entrambi i contendenti al titolo sognano in grande per il loro primo iride.
Le qualifiche decretano la pole di Mansell (Williams) con Schumacher 2° e Hill 3°.
Dopo il via i due rivali passano subito Mansell portandosi in prima posizione. Tale situazione si protrarrà fino al primo pit-stop.
Al giro 35 però avviene l’episodio chiave che assegnerà il titolo: Schumacher esce fuori pista e va addosso a un muretto salvo poi rientrare nel tracciato. Al rientro però Schumi chiude Hill nella curva successiva con i due che vengono a contatto e la Benetton del tedesco che vola in aria e ricade a terra su una via di fuga finendo a muro. Schumacher si ritira, Hill prova a continuare ma una volta giunto ai box è costretto pure lui a terminare la gara a causa dei danni riportati dalla sua Williams nel contatto. Finisce così la stagione 1994, con Schumacher campione del mondo e un Hill furioso per la maniera in cui ha perso l’iride.
LE POLEMICHE POST GARA
Il trionfo iridato di Michael Schumacher ha causato numerose polemiche nel post gara, soprattutto dalla stampa inglese che lo ha accusato di aver agito volontariamente in quel modo pur di vincere il titolo. Accuse alle quali si associa anche lo stesso Hill mentre la Williams tra Sir Frank Williams e Patrick Head dichiararono che non avrebbero mai accettato di vincere in quel modo.
Di parere opposto fu la Bild, che difese a spada tratta il primo campione tedesco della storia della Formula uno, affermando che gli inglesi non sapevano accettare la sconfitta. Schumacher dichiarò che lui non ha agito di proposito in quella situazione mentre Briatore affermò che se Hill fosse stato veramente più veloce poteva passarlo tranquillamente in un’altra situazione.
La Fia alla fine decise di non aprire nessuna indagine e così il titolo rimase nelle mani di Michael Schumacher, primo tedesco della storia della F1 a conquistare l’iride ma che dopo tali polemiche ha dovuto trionfare altre 6 volte per dimostrare di meritarselo

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