Correva il giorno 8 Ottobre 2000 – 22 anni fa il primo titolo iridato di Schumacher in Ferrari

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L’8 ottobre 2000 è una data che viene considerata come il ‘Natale’ per i tifosi della Ferrari.

In quella mattina di 22 anni fa infatti si spezzò un incantesimo che durava dal lontano 1979 e che nessuno, nemmeno i grandi come Prost e Mansell, erano riusciti a riportare il mondiale di Formula uno a Maranello.

Ci riuscì proprio quel ragazzo tedesco di nome Michael Schumacher, che in quella mattina Italiana mandò in visibilio un intero popolo col trionfo in quel di Suzuka.

GLI ANTEFATTI

Michael Schumacher di titoli mondiali in bacheca ne aveva già 2, vinti nel ’94 e ’95 a bordo della Benetton.

A fine ’95 però il Kaiser decide di trasferirsi in Ferrari, su forte pressione del presidente del cavallino Luca Cordero di Montezemolo.

Proprio quest’ultimo è il principale artefice della rinascita Ferrari. Infatti una volta presa la presidenza nel ’91, inizierà piano piano a ricostruire la squadra, ingaggiando Jean Todt nel ’93 come Team Principal e successivamente concludendo positivamente la trattativa per assicurare Schumacher, dove ha dovuto battere la concorrenza di McLaren e Williams.

Con l’approdo di Michael a Maranello arriveranno in rosso anche Ross Brawn e Rory Byrne, i due ingegneri che faranno le fortune del cavallino e come seconda guida viene scelto Eddie Irvine, che accetta subito il ruolo di gregario e non si fa sfuggire l’occasione della vita di guidare per la rossa

Il 1996 si rivelerà però deludente ma Schumi porta comunque 3 vittorie in dote alla Ferrari.

L’anno dopo finalmente può lottare per il titolo ma il sogno sfuma nell’ultima gara con quel ‘fattaccio’ di Jerez, che costò la squalifica a Schumi e il titolo andò a Villeneuve e la Williams.

Nel 1998 la battaglia è con Mika Hakkinen e la McLaren e ancora una volta i sogni iridati di Michael e la Ferrari vengono infranti, con gli avversari che alla lunga si sono dimostrati superiori.

Il ’99 vede ancora un testa a testa tra Schumi e Hakkinen ma il tedesco deve dire addio al titolo a metà stagione quando si rompe la gamba durante le prove a Silvestone.

Rientrerà solo nelle ultime gare con l’insolito ruolo di gregario in favore del compagno di squadra Irvine, in lotta per l’iride con Hakkinen.

LA STAGIONE 2000

Il 2000 sembra essere l’anno buono per Michael Schumacher e la Ferrari e le prime tre gare con altrettanti successi e un Hakkinen distante 24 punti lasciano pensare che il trionfo iridato possa veramente arrivare per il cavallino.

Tuttavia nelle successive 8 gare arrivano solo 2 successi per il Kaiser e ben 4 ritiri che riaprono la corsa al titolo con Schumacher che ha solo 2 punti di vantaggio su Hakkinen e Coulthard e 10 sul compagno di squadra Barrichello.

Nelle successive due gare in Ungheria e Belgio Hakkinen trionfa e vola a +6 su Michael Schumacher, che ora vede l’incubo di una nuova sconfitta iridata.

A Monza però il Kaiser vince di forza eguagliando in termini di vittorie il compagno Ayrton Senna e scoppiando in lacrime nella conferenza post gara. Due settimane dopo a Indianapolis una nuova vittoria con Hakkinen che si ritira riporta il tedesco della Ferrari in testa alla classifica con 8 punti di vantaggio sul pilota della McLaren a due gare dal termine

IL WEEKEND STORICO DI SUZUKA

A Suzuka Michael Schumacher ha il primo match point per chiudere la corsa iridata. Infatti il tedesco con una vittoria sarebbe matematicamente campione del mondo e nonostante gli bastino anche due secondi posti lui vuole chiudere la pratica qui.

Il Sabato le cose si mettono bene per il Kaiser che conquista la Pole Position davanti al diretto rivale della McLaren.

Come spesso accade però, al via Schumacher perde la posizione in favore di Mika Hakkinen che passa così al comando della gara.

Il tedesco rimane incollato al Finlandese ma non riesce a riprendersi la posizione e così le chance di vittoria sono tutte in mano ai maghi del muretto del Cavallino Ross Brawn e Jean Todt.

La Ferrari infatti decide nel primo pit stop di caricare più carburante a Schumi in modo tale da ritardare la seconda sosta. La strategia della rossa paga perché se al primo pit stop le posizioni sono rimaste invariate, nel secondo valzer Schumi entra un po’ di giri più tardi di Hakkinen e con pista libera e macchina scarica inizia a stampare dei giri da qualifica che gli permettono di effettuare la seconda sosta con un ampio margine di vantaggio sul finlandese della McLaren e di rientrare in pista davanti a lui.

Tutto ciò scatena la gioia dei tifosi e dei meccanici ai box, ai quali non resta che vivere con il fiato sospeso gli ultimi giri.

In questa fase Schumacher riesce a controllare il vantaggio su Hakkinen e conquista così la vittoria del gran premio ma soprattutto il terzo titolo iridato, il primo alla guida della Ferrari.

Un impresa storica che permette alla casa di Maranello di spezzare un incantesimo lungo 21 anni, che solo grazie al talento del Kaiser e alla maestria del muretto è stato possibile trasformare in gloria.

Un trionfo che segnerà l’inizio dell’Era Schumi-Ferrari, che insieme conquisteranno 5 titoli consecutivi dal 2000 al 2004, ma questa è un’altra storia

22 anni fa, l’inizio dell’era Schumi-Ferrari!

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