È stato il principale rivale del Kaiser Michael Schumacher, uno dei pochi insieme a Jacques Villeneuve e Fernando Alonso a batterlo in un testa a testa iridato e le sfide con Schumi ricordano molto quelle tra Verstappen e Hamilton dello scorso anno.
Proprio come Lewis lega il suo nome alla McLaren e con essa ha conquistato 2 titoli iridati. Oggi compie 54 anni e nonostante non corra più da 20 anni lo portiamo sempre nel cuore: stiamo parlando di Mika Hakkinen
GLI INIZI
Mika Hakkinen inizia la sua carriera da giovanissimo, quando a 5 anni gli viene regalato il primo Kart. Nel Karting vince e domina tutti i campionati nazionali in Finlandia e nel 1987 passa alle auto, correndo in Formula Ford. Anche qui i risultati non mancano e gli valgono l’approdo in Formula 3 con la Toyota. In F3 il finlandese resterà 2 anni vincendo il campionato nel 1990 e dando vita al primo duello con Schumacher nel GP di Macao, vinto poi dal tedesco.
L’APPRODO IN FORMULA 1 E I PRIMI ANNI ALLA LOTUS
Grazie al suo manager Keke Rosberg, papà di Nico e campione F1 nel 1982, Hakkinen viene ingaggiato dalla Lotus in formula uno, debuttando nella massima categoria automobilistica a soli 21 anni e ancor prima di Michael Schumacher, che esordirà qualche mese più tardi.
La squadra di Colin Chapman non è più la scuderia dominante degli anni ’60-’70 e la competitività della macchina scarseggia. Nonostante questo Hakkinen riesce a dimostrare il suo talento e ottiene un brillante 5° posto a Imola, dove otterrà gli unici due punti della stagione 1991.
L’anno dopo sempre in Lotus otterrà 11 punti e due quarti posti in Francia e Ungheria, che gli varranno l’ottava posizione finale nella classifica piloti.
L’APPRODO ALLA MCLAREN E I PRIMI ANNI
Dopo il biennio in Lotus nel 1993 Hakkinen passa alla McLaren.
Il finlandese però svolgerà solo il ruolo di collaudatore vista la decisione di Senna di rimanere a Woking che preclude lo spazio a Mika, in quanto il secondo sedile è occupato da Andretti. Proprio quest’ultimo però viene appiedato prima della fine della stagione e Hakkinen disputa così le ultime tre gare del 1993 ottenendo il suo primo podio in carriera nel gran premio del Giappone.
Nel ’94 Hakkinen diventa pilota titolare della squadra di Ron Dennis ma la McLaren non è competitiva per il titolo. Nonostante questo Mika ottiene ben 6 podi e 26 punti, chiudendo al 4° posto il mondiale.
Andrà peggio nel ’95, dove ottiene solo due podi e colleziona ben 9 ritiri, evidenziando lacune nel progetto della vettura inglese.
Dalla stagione successiva avrà come compagno di squadra David Coulthard e ottiene 4 podi e il 5° posto finale in classifica.
Nel ’97 la McLaren recupera competitività anche se non è ancora pronta per la lotta al vertice ma Hakkinen ottiene 3 podi e soprattutto nell’ultimo Gp della stagione a Jerez, dove ci fu il ‘fattaccio’ tra Schumacher e Villeneuve che consegnò il titolo al canadese, Mika ottiene la prima vittoria in carriera, che sarà il preludio al biennio d’oro successivo.
IL DOPPIO MONDIALE E IL 2000
Nel 1998 la McLaren è finalmente tornata ad alti livelli e Hakkinen può lottare per il titolo.
La stagione sarà segnata da un lungo testa a testa fino a fine stagione che vede i due piloti darsele di santa ragione. Fino a quattro gare dal termine Hakkinen conduceva con 7 punti di vantaggio su Schumacher e con 6 vittorie messe a segno. La svolta però avviene a Spa di e il finlandese si ritira ma Schumacher nel tentativo di doppiare l’altra McLaren di Coulthard tampona lo scozzese e finisce ko, con tanto di rissa sfiorata ai box.
Nonostante questo però nel weekend successivo il tedesco vince a Monza e i due si presentano a pari punti a 2 gare dal termine.
Hakkinen vincerà a Nurburgring e poi nell’ultimo atto a Suzuka il ritiro del Kaiser consegna matematicamente il primo titolo mondiale a Mika che vincerà anche il gran premio.
L’anno successivo è ancora duello con Schumacher e dopo le prime 7 gare Hakkinen ottiene 3 vittorie e si trova a +8 sul tedesco della Ferrari.
A Silverstone però Schumi ha un grave incidente nelle qualifiche in cui si rompe una gamba e compromette definitivamente il mondiale.
Hakkinen sembra avere strada spianata per il bis iridato. Nelle 7 gare successive però il finnico vince solo in Ungheria e vede il rientro nella corsa al titolo del compagno di squadra Coulthard, della Jordan di Frentzen e incredibilmente anche della Ferrari di Eddie Irvine. Proprio il nordirlandese sarà il principale contendente di Hakkinen nella corsa al titolo e nemmeno la Ferrari stessa credeva ad un possibile impresa.
Prima dell’ultima gara a Suzuka Hakkinen si trovava a -4 da Irvine ma il finlandese dominò il gran premio e ribaltò la situazione con Irvine che non andò oltre il 3° posto, probabilmente tradito dal suo stesso team, e Mika che festeggia il suo secondo titolo mondiale.
Nel 2000 è ancora lotta Ferrari-Mclaren ma questa volta è la scuderia di Maranello e Schumacher che partono meglio.
Nonostante l’avvio sottotono però Hakkinen recupera durante la stagione e dopo la vittoria di Spa sembra lanciato verso la conquista del terzo iride consecutivo.
Nel weekend seguente a Monza però Schumi vince e va a -2 da Mika, che nella gara dopo ancora a Indianapolis si ritira, con il Kaiser che trionfa ancora e va a +8.
Si arriva così a Suzuki dove Schumacher ha il primo match point e Hakkinen deve solo vincere e sperare in qualche aiuto.
In Giappone nonostante un ottima partenza è di nuovo Schumacher a trionfare e a riportare così il titolo a Maranello dopo 21 anni, mentre Hakkinen dopo due anni è costretto a cedere lo scettro al rivale
L’ULTIMA STAGIONE E IL RITIRO
Nel 2001 il divario tra Ferrari e McLaren si allarga sensibilmente a favore della scuderia di Maranello e per Mika Hakkinen ci sono poche speranze di poter contendere il titolo a Schumacher. La stagione del finlandese infissi conclude con appena due vittorie e 3 podi e il 5° posto finale in classifica.
A fine stagione Hakkinen annuncia il ritiro dalla Formula uno, sentendosi demotivato e desideroso di dedicarsi alla famiglia.
Un personaggio unico, che incarna il prototipo del pilota finlandese e che ancora oggi portiamo nel cuore.
Tanti auguri Mika Hakkinen!

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