Editoriale Serie A: la classe arbitrale

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Nella sesta giornata di campionato ci sono state molte polemiche per le decisioni degli arbitri e del Var, da una parte i soliti errori sul fuorigioco, ma anche sviste clamorose come Juventus-Salernitana.

In gioco di mezzo metro

Sul risultato di 2-2 dopo una rimonta insperata della Juventus, i bianconeri spingono negli ultimi minuti per strappare tre punti, e così Milik sullo sviluppo di un calcio d’angolo insacca di testa. Il Var però va a controllare la posizione di Bonucci che anche se non tocca il pallone sarebbe in fuorigioco ed ostacolerebbe l’azione. Bonucci però era in gioco di mezzo metro perchè al Var è scappato Candreva che era sulla linea di fondo e teneva in gioco tutta la Juventus. Gol annullato e scoppia il putiferio, Milik espulso per doppia ammonizione poichè si è tolto la maglia al gol vittoria, mischia a bordo campo ed espulsione a Fazio e Cuadrado, successivamente per chiudere lo spettacolo rosso anche ad Allegri. A Torino è andato in scena l’errore arbitrale più grave in epoca Var, e fa ancora più discutere la giustificazione dell’AIA il giorno dopo, ovvero che non avevano un’immagine di Candreva che teneva in gioco Bonucci. Sarebbe il colmo che una sala Var non abbia delle immagine complete e a tutto campo dell’azione e che invece di intervenire sugli errori degli arbitri, abbia annullato un gol regolarissimo levando due punti alla Juventus.

Bologna-Fiorentina ed altri orrori

Altra partita altra corsa, sull’1-1 fra Bologna e Fiorentina c’è un contatto sospetto tra Karius e Martinez Quarta che ha poi portato al gol di Arnautovic. L’arbitro va a rivedere al Var e per 3 minuti rimane a valutare la posizione di fuorigioco di Arnautovic, che viene valutata regolare, ma il fallo su Quarta non viene nemmeno considerato.

Non finisce qui il disastro, Lecce-Monza sul risultato di 1-1 si verifica un tocco di mano in area di rigore da parte di Molina, l’arbitro non fischia nulla e nemmeno il Var gli segnala il rigore sacrosanto che doveva essere dato: aumento del volume del corpo, braccio largo e posizione innaturale dell’arto del giocatore, questi gli estremi del fallo e quindi del rigore. Gli episodi visti in questa giornata di Serie A sono innumerevoli e uno più clamoroso dell’altro, non è una novità che qualche svista succeda, ma così è inaccettabile, ogni squadra andando avanti così avrà episodi a favore e a sfavore, bisogna cambiare metodo e rigore per non continuare ad avere polemiche e partite falsate. Aldo Biscardi chiamava a gran voce la “moviola in campo”, ma quella in Serie A è molto lontana da essere chiamata una vera moviola.

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