Correva il giorno 3 Settembre 1989: muore Gaetano Scirea, il campione buono!

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Accadde oggi 3 settembre 1989, si spegneva per sempre, all’età di 36 anni, Gaetano Scirea, giocatore simbolo della Juventus e della Nazionale italiana di calcio, a seguito di un incidente stradale.

LA CARRIERA CALCISTICA

Nato a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano nel 1953, Scirea, libero dai piedi educati e mai cattivo in campo, disputò due stagioni con l’Atalanta, esordendo in A all’età di19 anni. Nella stagione 1974/75 si trasferì alla Juventus a cui legherà il nome fino alla sua morte. In bianconero trascorse quattordici stagioni, per un totale di 377 presenze, arricchite da 24 gol in campionato. Il palmares del “libero” è incredibile: sette scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Uefa, una Coppa delle Coppe, una supercoppa Uefa e una Coppa dei Campioni.
Egli fu anche inamovibile nella nazionale di Bearzot, nella quale collezionò 78 presenze, e con la quale si aggiudicò il titolo mondiale di Spagna ’82.

IL RACCONTO DELLA TRAGEDIA

L’ex capitano della Juventus, campione del mondo con la maglia azzurra nel 1982 Madrid e campione d’Europa con la maglia bianconera nella sanguinosa finale dell’Heysel, morì dopo un incidente stradale, avvenuto in Polonia, dove si trovava per visionare, in veste di vice allenatore della Juventus, il Górnik Zabrze. Nel viaggio di ritorno verso l’aeroporto di Varsavia, dove avrebbe dovuto prendere il volo per Torino, accompagnato da un autista, un interprete e un dirigente del Górnik, la vettura fu tamponata da un furgone e prese fuoco, a causa di quattro taniche di benzina che erano state poste nel bagagliaglio. Dei quattro si salvò solo il dirigente della squadra polacca, seduto di fianco all’autista. Per Scirea, e per gli altri compagni di viaggio, le fiamme si rivelarono mortali. Scirea fu trasportato prontamente in ospedale ma per lui non ci fu scampo. Morì a soli 36 anni.

LA NOTIZIA SCONVOLGE L’ITALIA

La notizia tragica non tardò ad arrivare in Italia e sconvolse subito tutti, appassionati di calcio e non. Celebri sono le parole di Sandro Ciotti, che diede la notizia in diretta nel corso de ‘La Domenica Sportiva’: “È inutile spendere parole su un uomo che si è illustrato da solo per tanti anni su tutti i campi del mondo, che ha conquistato un titolo mondiale con pieno merito e che era un campione non soltanto di sport ma soprattutto di civiltà”. In studio, vi era l’amico di una vita Marco Tardelli, che a causa dello shock abbandonò la trasmissione con gli occhi lucidi.

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