Il 28 agosto 1972 in occasione delle Olimpiadi di Monaco di Baviera, il nuotatore americano Mark Spitz ha conquistato il suo primo oro dei sette che ha appeso al collo nell’edizione tedesca dei giochi Olimpici. Un record durato ben 36 anni quando nel 2008 a Pechino il suo connazionale Michael Phelps chiuse le spedizione con 8 medaglie d’oro nel proprio bottino.
L’AVVICINAMENTO AL NUOTO E LA DELUSIONE MESSICANA: IL PERCORSO FINO A MONACO

Mark Spitz nasce in California il 10 febbraio 1950 e già nei suoi primi anni di vita è il padre Arnold ad avvicinarlo al nuoto. Il piccolo Mark mostra subito doti evidenti e inizia ad entrare nei più prestigiosi Swim Club d’America. A 17 anni nel suo palmares personale inzia a contare 5 ori a giochi panamericani e stabilisce record in tutte le discipline della categoria juniores.
All’età di 18 anni ottiene il pass per Olimpiadi di Città del Messico e con la sfacciataggine che un giovane può avere si sbilancia e dichiara di voler conquistare 6 ori, o almeno battere il record di Don Schollander, nuotatore statunitense che nel 1964 a Tokyo si era appeso al collo 4 ori stabilendo il record di maggior numero di ori in una singola edizione olimpica. Spitz però tradì le aspettative. A livello individuale portò a casa un argento e un bronzo, mentre grazie alle staffette gli ori furono “solo” due e gli lasciarono l’amaro in bocca
I 200 METRI FARFALLA PER SPICCARE IL VOLO: SPITZ ENTRA NELLA LEGGENDA A MONACO DI BAVIERA E SI RITIRA

Fatto ritorno in America il giovane nuotatore si iscrive alla Indiana University e si allena mettendo nel mirino le Olimpiadi di Monaco di Baviera. Un appuntamento che non tardò a dare soddisfazioni. Il 28 agosto 1972 infatti Spitz conquistò il suo primo oro individuale nei 200 metri farfalla aprendosi la strada verso la leggenda. Il resto è storia: gli ori arrivarono anche nei 200 metri stile libero e nei 100 metri farfalla poi accompagnati dai 100 stile libero che erano considerati come il tallone d’Achille per il classe 1950.
Per completare l’opera si aggiunsero le staffette 4×100 stile, 4×200 stile e 4×100 mista che aprirono a Spitz le porte dell’Olimpo al termine di una spedizione fantastica che lo ha visto come il mattatore di Monaco con 7 medaglie d’oro e altrettanti record del mondo.
9 ori, un argento e un bronzo sono dunque il bottino dell’americano in due edizioni olimpiche a soli 22 anni. Le speranze per il futuro sembrano dunque essere rosee, ma le Olimpiadi di Monaco si chiusero col sangue. Un attentato terroristico da parte di dissidenti palestinesi in cui rimasero uccisi 11 atleti israeliani, 5 terroristi e un poliziotto tedesco marchiò l’immagine della rassegna a cinque cerchi. Spitz, di origini ebree, decise così di ritirarsi dopo aver “costruito la sua macchina perfetta”
LE DIFFERENZE TRA SPITZ E PHELPS: TRA SORPRESA E DOMINIO PREANNUNCIATO

“Dopo i primi tre ori, nella testa dei miei avversari vi era un’unica domanda: “Chi di noi arriverà secondo?“. Queste le parole a posteriori di Mark Spitz in merito al suo trionfo di Monaco. Una domanda lecita da parte dei suoi avversari una volta iniziato il dominio a sorpresa dell’americano che sicuramente partiva come uno dei favoriti, ma non come mattatore assoluto della vasca tedesca. Per questo motivo risulta la chiara la differenza con Phelps, unico a battere il record di 7 ori conquistati in una singola edizione olimpica.
A Pechino nel 2008 in fatti il ‘Proiettile di Baltimora’ appese al collo 8 medaglie d’oro, ma praticamente senza sorprendere nessuno. La sua impresa sembrava già scritta prima dell’inizio della spedizione dopo i sei ori e due bronzi di Atene. Gli otto ori rimarranno comunque una delle epopee più grandi della storia dello sport con i nomi di Mark Spitz e Michael Phelps che rimarranno impressi nel mondo del nuoto e delle Olimpiadi ancora molto a lungo.


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