Siamo ad Atene per la XXVIII edizione dei Giochi Olimpici.
La spedizione azzurra è stata fin lì caratterizzata dalle storiche imprese dei vari Brugnetti nella 20 km di marcia, Montano nella sciabola, Bettini nel ciclismo su strada, oltre poi a Cassina, Vezzali e Jury Chechi – bronzo negli anelli a ben 34 anni dopo vari ritiri nel corso della sua carriera -.
Tuttavia mancano solamente 4 giorni alla cerimonia di chiusura e fra la varie medaglie da assegnare c’è quella della pallanuoto femminile.
All’Olympic Acquatic Centre, infatti, va in scena l’atto conclusivo tra le padrone di casa della Grecia ed il Setterosa.
Le azzurre di Pierluigi Formiconi si presentano da campionesse europee in carica e da vicecampionesse mondiali, malgrado 4 anni prima a Sydney non si siano qualificate.
Sebbene questa disciplina, in ambito femminile, si sia presa la scena internazionale da meno di vent’anni ( Soltanto nel 1989 l’introduzione del Campionato Europeo fino ad arrivare passo dopo passo alla rassegna iridata ed ai Giochi), il Setterosa grazie allo storico condottiero sopracitato ha raggiunto qualsiasi traguardo dal 1994: due ori, un argento ed un bronzo nei quattro Mondiali giocati, quattro ori ed un argento nei cinque Europei disputati.
IL CAMMINO DELLE AZZURRE

La fase a gironi non è sicuramente delle migliori vista la sfida d’esordio persa immediatamente contro le campionesse olimpiche in carica dell’Australia.
La qualificazione non è a rischio visti i successi contro Grecia e Kazakistan, ma il piazzamento come seconda nel proprio raggruppamento, costringe l’Italia a vedersela contro l’Ungheria ai quarti anziché accedere direttamente alle semifinali.
Dopo tre quarti di gioco a dir poco combattuti, la porta del Setterosa rimane inviolata negli ultimi 8′ e l’accesso tra le prime 4 è assicurato.
Nel penultimo atto troviamo le Campionesse del Mondo in carica, le statunitensi, proprio coloro capaci di sconfiggere le azzurre nella finale iridata qualche anno prima. La squadra di Formiconi ha voglia di rivalsa nonostante il punteggio inizialmente non sorrida alle nostre connazionali; l’Italia si ritrova sotto di due reti (4-2) al termine del terzo quarto di gioco, ribaltando poi le sorti del match con un parziale di 4-1.
Siamo in finale.
Nell’atto conclusivo riecco la Grecia, già battuta 7-2 nella fase a gironi.
Le condizioni ambientali sono complicate tanto da mandare in tilt le azzurre. A comandare nel punteggio per ben due quarti di gioco sono proprio le elleniche, avanti 4-2. Al rientro in acqua reazione immediata del Setterosa: Zanchi, Miceli e Bosurgi firmano il sorpasso. In meno di un minuto le padrone di casa segnano due volte in superiorità numerica portandosi sul 6-5. Match che proseguirà ai supplementari a causa della parità al termine dell’ultimo quarto (7-7). Ad 1′ 23″ dalla fine Grecia nuovamente avanti di due marcature, con Grego prima e Di Mario poi a pareggiare nuovamente i conti in maniera strabiliante.
A segnare il gol definitivo sarà proprio Grego, consegnando la medaglia più preziosa ad un intero popolo della pallanuoto.
“Oro,oro,oro”
Un successo molto simile a quello del Settebello nel 92′.
Il coronamento di un sogno per una squadra capace di togliersi qualsiasi soddisfazione.
18 anni fa l’oro del Setterosa ad Atene.


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