
Ci sono dei giorni che rimangono nella nostra testa, nella nostra memoria fino alla fine dei nostri giorni. Ci sono momenti, che nonostante il passare del tempo, ricorderemo per sempre. E poi ci sono le sensazioni: quelle non ci abbandonano mai, solo a ripensare a quegli istanti, le possiamo sentire nuovamente sulla nostra pelle. Molte volte, a questi momenti, diamo anche un appellativo: le cosi tanto fantomatiche “prime volte”. Ci sono prime volte più comuni di altre: il primo calcio ad un pallone, la prima uscita con gli amici, la prima volta allo stadio; e poi ci sono delle prime volte che non tutti hanno il piacere di assaporare, sono solo 112 i fortunati fino ad adesso. Esattamente 19 anni fa era la prima volta di Fernando Alonso.
Facciamo un esperimento: provate a pensare dove eravate il 24 agosto 2003. Chi sta scrivendo queste righe doveva ancora compiere un anno di età, per farvi capire. Per molti, se non per tutti, quel giorno era un giorno di vacanza, simile a tutti gli altri. Se, però, facessi al pilota sopracitato la stessa domanda, sono sicuro mi risponderebbe con molta più precisione, ricordandolo come fosse appena ieri.
LA PRIMA PARTE DI STAGIONE
In quella stagione, (iniziata con tre modifiche sostanziali: la distribuzione dei punti alla fine di un gran premio, la regola del parco chiuso, e un nuovo format per le qualifiche), Alonso è alla guida della Renault, con Jarno Trulli come compagno di box. Le prime gare della stagione partono a metà: 3 podi ed altrettanti ritiri per il pilota andaluso prima della pausa estiva, il tutto condito anche da una pole position al gran premio della Malesia. Tre settimane di pausa ed il mondo della formula uno si sposta in Ungheria, direzione Hungaroring.

IL WEEKEND DI GARA
Il weekend si apre con i migliori auspici per lo spagnolo: seconda pole position della stagione, con distacco di tre decimi sul Ralf Schumacher, classificatosi secondo.
Quella gara, c’è da ricordare, fu il punto più basso della stagione per la Ferrari, il team da battere, e Nando ne approfittò alla grandissima. La domenica, sotto un sole cocente, parte bene e riesce a mantenere la leadership della corsa fino alla fine, con l’eccezione di una sola tornata (andata ad un certo Kimi Raikkonen su McLaren), dopo il pit stop.
Quella che può essere considerata la prima battaglia tra le due nuove promesse del mondo automobilistico, finì a favore dello spagnolo che terminò la gara con un margine di 16 secondi sul finlandese. Terzo, a più di trenta secondi, tagliò il traguardo la Williams di Juan Pablo Montoya.

Quella vittoria rese lo spagnolo il più giovane vincitore di un gran premio di formula uno del tempo, con i suoi 22 anni. Fu anche l’inizio del binomio Alonso-Renault, che avrebbe poi portato a due titoli del mondo ed altre 16 vittorie, rendendo Fernando Alonso il pilota più vincente della storia del team francese.
Un legame che è stato poi ricucito nel 2021, quando Fernando tornò in formula uno, alla guida della Alpine. Dall’anno prossimo non correrà più per il team con sede ad Enstone e chissà se quello di Abu Dhabi sarà davvero l’ultimo suo gran premio con questa scuderia..

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