Correva il giorno 1 agosto 2021: Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi scrivevano la storia dell’atletica e dello sport italiano

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La rassegna olimpica di Tokyo 2020 (2021), fino al primo giorno agosto, aveva regalato all’Italia la bellezza di 24 medaglie, ma solamente due erano d’oro: quella di Vito Dell’Aquila nel taekwondo vinta nella giornata inaugurale, e quella di Rodini-Cesarini nel canottaggio (due di coppia pesi leggeri). A otto giorni dalla conclusione si era a sole quattro medaglie dalla quota raggiunta in terra brasiliana nel 2019, ma mancavano gli ori, e alla compagine azzurra serviva una scossa.

Quella giornata era iniziata con la splendida medaglia di bronzo della 4×100 maschile di nuoto, ma anche con la cocente eliminazione degli italiani del fioretto, che partivano con i favori del pronostico, nella prova a squadre. Nel primo pomeriggio, all’interno delle mura dello stadio olimpico della capitale nipponica, successe l’imponderabile: Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs, in un asso di tempo di 20 minuti, si laurearono campioni olimpici rispettivamente nel salto in alto maschile e nei 100 metri (gara regina tra tutte le discipline presenti ai giochi), portando il popolo italiano in visibilio e la nazione stessa, che avrebbe poi concluso in seconda posizione nel medagliere di specialità i giochi, nell’olimpo dell’atletica.

Il saltatore marchigiano vinse la medaglia d’oro a pari merito con il fuoriclasse, nativo del Qatar, Barshim (laureatosi inoltre campione del mondo a Eugene pochi giorni fa), grazie a un superbo 2,35. Il 100metrista, nonché ex saltatore in lungo, Bresciano fu stato in grado di imporsi sullo statunitense Kerley (anch’egli campione mondiale in Oregon) con un disumano 9.80. Si era compiuto un miracolo, riassunto con un abbraccio tra i due fuoriclasse.

Jacobs e Tamberi sono riusciti nell’anno successivo a Tokyo a riconfermare i propri risultati; il primo vincendo il titolo mondiale indoor a Belgrado, Tamberi prendendo il bronzo sempre in Serbia e vincendo il meeting di Zurigo di Diamond League. Sfortuna e infortuni si sono scagliati su di loro prima dei mondiali di Eugène, impedendo ai nostri due portacolori di competere con tutte le loro forze (Tamberi quarto, Jacobs ritirato in seguito alle batterie) per le medaglie.Quel che è certo è che mai dimenticheremo quei 20 minuti, di un’emozione, intensità, bellezza immane. Hanno portato un’intera nazione in paradiso, anzi, 2 metri e 37 centimetri sopra il paradiso.

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