Cosa è successo in Formula 2 e in Formula 3 all’Hungaroring?

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La Formula tre e la Formula due sono finalmente giunte in Ungheria, dove tutto è in gioco, visto che in entrambe le categorie minori non vi è ancora un campione delineato. Chissà se sarà proprio l’Ungheria a far si che uno tra i diversi contendenti emerga sugli altri?

In Formula tre, alla vigilia del gran premio d’Ungheria, Martins è il leader del campionato, ma nelle ultime gare sta perdendo ritmo e non sembra essere molto presente. Situazione molto diversa, invece, per il suo primo sfidante, il rookie francese, Hadjar, che si trova ad un solo punto dal pilota suo connazionale e che sembra andare sempre più forte. Anche il monegasco, Arthur Leclerc, rappresenta però un degno avversario del duo francese, visto che si trova alle spalle di Hadjar di soli 6 punti. Insomma il finale è totalmente inaspettato!

In Ungheria, in ottica mondiale è molto importante vincere la gara e per farlo si necessita della pole position, visto che è un circuito molto tortuoso dove i sorpassi sono molto difficili da effettuare. Hadjar già a partire dalle prove libere si dimostra fortissimo e stabilisce un tempo molto inferiore alla pole dello scorso anno, effettuata da Arthur Leclerc. Martins, invece non sembra brillare, è solo quinto. Allo scadere dei 45 minuti di prove libere Leclerc è terzo, alle spalle di Crawford e Malooney, con un tempo di 1.32.641, Martins, invece, è undicesimo, mentre Hadjar quarto. Per quanto riguarda le qualifiche, fondamentali per questo weekend, a mettere in seria difficoltà i contendenti al titolo è una bandiera rossa, provocata da O’ Sullivan a soli 3 minuti dalla fine. Al termine della bandiera rossa infatti, riprende la sessione con pochissimo tempo disponibile, per questo la maggior parte dei piloti, tra cui le due Prema, Martins e Hadjar prende bandiera e non hanno la possibilità di fare un giro. La pole viene conquistata da Smolyar, davanti a Malooney e a Bearman, Leclerc è quarto, Martins ottavo e Hadjar decimo. Sabato mattina, alle 11, scatta finalmente gara 1, con le dodici posizioni invertite, il debuttante Goethe è infatti primo, seguito da Colapinto e da Hadjar. Il via viene dato sotto regime di Safety Car per la pista bagnata, ma dopo pochi giri arrivano i semafori verdi e la gara parte definitivamente. Colapinto conquista la prima posizione e viene affiancato da Collet, Goethe invece finisce indietro, in sesta posizione, vicino a Leclerc. Ad un certo punto però Vidales e Marti si toccano, Vidales finisce fuori pista e torna la Sefety Car, che dopo essere terminata al quarto giro, ritorna in pista al quinto per un contatto tra Cohen e Benavides. Mentre Goethe finisce sempre più giù nella classifica, Collet supera Colapinto e Leclerc combatte con Martins per la sesta posizione. Nel finale della gara accade il finimondo, Hadjar dalla terza posizione scivola in sesta, per problemi alle gomme, Maini quindi arriva terzo, Arthur, invece, combatte con il compagno di squadra, Crawford, i due si toccano e finiscono entrambi in fondo alla classifica. La gara termina con questo ultimo colpo di scena, vince Collet, dietro di lui Colapinto e in successione Maini. Per quanto riguarda il campionato, Hadjar diventa leader, staccandosi di un solo punto da Martins.

Domenica, stessa storia, la pista è di nuovo bagnata. La gara nelle prime posizioni non si dimostra particolarmente avvincente, dal via al traguardo restano immutate, primo Smolyar, secondo Malooney, che arriva in volata con soli pochi millesimi davanti a Bearman. Arthur si dimostra un vero e proprio asso della rimonta, partiva infatti nono per una penalità di cinque posizioni, dovuta al fatto che Leclerc nella Sprint Race ha gettato fuori pista il compagno di squadra, Crawford. Alla partenza Arthur scivola indietro, perde diverse posizioni, che nel corso dei 34 giri riesce a recuperare velocemente fino alla sesta piazza. Negli ultimi istanti di gara però viene scavalcato da O’ Sullivan e da Correa, che hanno indovinato in pieno la strategia di gara, cambiando le gomme da bagnato con le slick al quindicesimo giro, riuscendo così a conquistare moltissime posizioni dal fondo della classifica ai piedi del podio. Dopo questa feature race nel campionato Martins e Hadjar sono pari a 104 punti mentre Leclerc recupera e si avvicina mantenendo un distacco di 10 punti.

In Formula due la situazione è molto più tranquilla con Drugovich che domina il campionato con 173 punti, Pourchaire che lo insegue con 134 punti e dietro di loro Sargeant con 118 punti. Nella prima e unica sessione di prove libere primo fra tutti si trova Doohan, seguito da Iwasa e da Beckman. I contendenti al titolo si trovavano: Pourchaire in sesta posizione, Sergeant in undicesima e Drugovich in tredicesima. Nelle qualifiche si distingue tra tutti Iwasa, che conquista la Pole position davanti a Armstrong e a Drugovich, dietro di loro, Pourchaire in quarta posizione e Sergeant in quinta. La prima gara in Ungheria per la Formula 2 non è particolarmente avvincente se non per la partenza, dove Drugovich si tocca con Sergeant che sfiora a sua volta Hauger, che viene buttato fuori alla prima curva e non riesce a riprendere la gara. In pista entra la Safety Car per rimuovere la macchina del pilota norvegese. Sergeant dopo pochi giri si ritira per i danni riportati in seguito al duplice contatto. Pourchaire scivola in quindicesima piazza, dopo aver perso 8 posizioni al via, ma alla fine della gara recupera e arriva nono. La gara termina, Doohan vince, davanti a Vips e a Fittipaldi. Drugovich allunga, con 44 punti di distacco su Pourchaire e 60 su Sergeant.

Giunti alla domenica parte la seconda gara di Formula due, l’ultima prima della pausa estiva, Iwasa al via viene scavalcato da Armstrong e da Pourchaire, da primo si ritrova in terza posizione, Doohan invece ha seri problemi e è costretto al ritiro, mentre Sergeant viene risucchiato dalle macchine dietro di lui e finisce poco lontano la top 10. La gara procede spedita fino a quando si giunge al momento dei pit stop, dove Armstrong perde due posizioni, ora Pourchaire è virtualmente primo, seguito da Fittipaldi, che cambia gomme qualche giro più tardi, dietro di loro Iwasa e Drugovich, che procede molto più lento degli altri. L’unico cambiamento che avviene in classifica da qui alla fine è dovuto al fatto che Drugovich viene scavalcato da diversi piloti: Vesti, Vips e da Verschoor. Il brasiliano resta comunque primo in campionato, con un distacco di soli 21 punti su Pourchaire e di 61 su Sergeant.

Ci lasciamo quindi alle spalle il weekend d’Ungheria con due campionati aperti e futuri colpi di scena che ci aspettano a Spa, ma prima la pausa estiva ci preparerà al meglio per godere di ogni istante al massimo.

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